Al via bonus Inps 800 euro fino al 2023. Come fare domanda

C'è tempo fino al 31 ottobre per poter richiedere il bonus da 800 euro erogato direttamente dall'Inps per sei mesi, e che può essere richiesto fino al 2023. Il bonus ISCRO, o indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa è concessa ai professionisti e lavoratori autonomi che hanno perso fatturato di almeno il 50%. Le domande possono essere già presentate fino al 31 ottobre.

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C'è tempo fino al 31 ottobre per poter richiedere il bonus da 800 euro erogato direttamente dall'Inps per sei mesi, e che può essere richiesto fino al 2023. Il bonus ISCRO, o indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa è concessa ai professionisti e lavoratori autonomi rimasti fuori dai vari decreti a favore delle partite IVA. Si tratta di una specie di NASpI per i non-dipendenti che hanno sofferto una perdito economica certificata e dimostrabile. Il bonus ISCRO può essere però richiesto solo una volta nell'arco del triennio. La domanda va presentata, se si decide di farlo, entro il 31 ottobre dell'anno in cui si ritiene di voler presentare l'istanza.

Bonus Iscro 800 euro: a chi spetta

La platea dei beneficiari del bonus ISCRO è rappresentata dai lavoratori a partita IVA che svolgono prevalentemente ed in modo abituale un lavoro autonomo. I primi aiuti partiti nel 2020 erano legati ai codici ateco, poi furono introdotti anche gli aiuti per i professionisti come i commercialisti, con i famosi 600 euro, una tantum. Nel 2021, la legge di bilancio 2020 ha introdotto un aiuto specifico per i lavoratori autonomi e professionisti consentendo loro di poter accedere ad una misura di aiuto, ad integrazione della parte di reddito persa. Quindi il bonus ISCRO ha come finalità quella di permettere al beneficiario di poter continuare a percepire un trattamento economico in linea con i proventi realizzati prima della pandemia affinchè possa continuare nella sua attività.

A questo punto appare chiaro che i beneficiari del bonus ISCRO sono i titolari di partita IVA che svolgono in modo abituale un lavoro autonomo. Professionisti che hanno una ditta individuale oppure operano in regime forfettario e che hanno subito una decurtazione dei propri redditi. Tuttavia questi lavoratori devono aver versato i contributi ala Gestione Separata Inps. Anche questo aspetto chiarisce che figure come ingegneri, avvocati o giornalisti non possono accedere al bonus ISCRO in quanto versano i contributi agli enti previdenziali di categoria.

Meritano una menzione a parte i professionisti dotati di partita IVA che esercitano in modo abituale la propria professione come partecipante agli studi associati. 

Bonus Inps 1800 euro: tutti i requisiti per avere l'ISCRO

Accedere al bonus ISCRO fino a 800 euro erogato da Inps si deve soddisfare tre requisiti:

  • avere una partita IVA attiva con la quale si svolge in modo abituale la propria attività autonoma
  • aver versato regolarmente i contribiti previdenziali alla Gestione Separata Inps
  • aver perso fatturato rispetto al triennio precedente.

Il freelance senza partita IVA, o il lavoratore occasionale in ritenuta d'acconto non ha i requisiti per accedere al bonus ISCRO. 

L'iscrizione alla Gestione Separata è una condizione necessaria, ma oltre a ciò si deve dimostrare la regolarità dei versamenti dei contributi.

Ma scendiamo nel dettaglio dei singoli requisiti, al fine di approfondire i vari aspetti.

Bonus ISCRO: Partita IVA o niente

Il primo requisito per poter accedere al bonus ISCRO è quello di avere una partita IVA attiva, ossia utilizzata per il proprio lavoro autonomo abituale. Inoltre la partita IVA deve essere attiva da almeno quattro anni, ed utilizzata in questi anni per lo svolgimento dell'attività per la quale si chiede il bonus ISCRO. Questa condizione è imprenscindibile al fine di concedere il bonus economico valutando l'effettiva perdita di fatturato su un perimetro di incassi coerente con l'attività. Quindi se si è aperta la partita IVA per svolgere il lavoro di pasticciere, ma poi dopo due anni aver svolto attività di vendita di giornali, non permetterebbe di fare la domanda del bonus ISCRO non essendo garantita la continuità ed abitudinarietà della stessa professione per almeno quattro anni.

La detenzione della partita IVA è certificata dalla camera di commercio, nonchè è verificabile negli archivi dell'Agenzia delle Entrate.

Bonus Iscro: iscrizione alla Gestione Separata Inps

Il secondo requisito da soddisfare è l'iscrizione alla cassa Inps dedicata ai professionisti che non hanno altre casse previdenziali. Quindi l'iscrizione alla Gestione Separata è una condizione imprenscindibile. Chi invece è iscritto alla cassa artigiani e commercianti, non può ottenere il bonus Iscro. Così come l'iscrizione ad altre casse specifiche. 

L'iscrizione alla Gestione Separata Inps serve per poter versare i contributi. In base alla cricolare n. 12 del 5/2/2021 il versamento dei contributi è in proporzione al reddito prodotto e nell'anno precedente. Il versamento è suddiviso in quattro rate annuali, con la rata di giugno di ogni anno di conguaglio e prima rata di acconto del nuovo anno. L'aliquota base è del 25% cui si aggiungono l'aliquota dello 0,72% per finanziare i sostegni alla maternità, assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale, e l'aliquota contributiva dello 0,26% per finanziare l'ISCRO. Quindi il bonus ISCRO in realtà è finanziata dai lavoratori autonomi stessi.

La regolarità contributiva è un fattore basilare per evitare che la domanda venga respinta. Quindi prima di presentare istanza, si consiglia di verificare che non ci siano contributi non versati, e regolarizzare la propria posizione. La regolarità contributiva e previdenziale non è solo riferita all'anno precedente la presentazione della domanda, o solo in riferimento al richiedente, ma anche ad eventuali collaboratori o soggetti alle dipendenze del lavoratore autonomo. 

Bonus Iscro ed il requisito reddituale

Il terzo requisito per poter fare domanda e sperare che venga accolta è la perdita di reddito rispetto al triennio precedente all'anno in cui si fa richiesta del bonus Iscro. Il calo di reddito deve essere di almeno il 50% ed è calcolato rispetto alla media del reddito dei tre anni precedenti. 

Il bonus ISCRO infatti mette in relazione il fatturato dell'anno precedente l'inoltro della domanda con il fatturato medio dei tre anni precedenti. Per le domande inoltrate nel 2021, il confronto è tra fatturato prodotto nel 2020 e confrontato con la media di fatturato degli anni 2017,2018 e 2019. 

Per le domande che invece saranno presentate nel 2022 o 2023, l'anno del fatturato da confrontare è rispettivamente il 2021 e 2022. Mentre il triennio da considerare per calcolare la media del fatturato saranno nel primo caso 2018-2019-2020,  e nel secondo caso 2019-2020-2021.

La soglia del fatturato dell'anno precedente la richiesta non deve superare 8.145 euro.

Quindi proviamo a fare un esempio.

Fatturato del 2020 pari a 6.000 euro. Media del fatturato del triennio 201-19 è 10.000 euro. La perdita di fatturato è di 4.000 euro che rispetto alla media è pari al 40%. In questo caso il bonus Iscro non potrà essere erogato. L'eventuale domanda verrà respinta. 

Bonus Iscro: quanto vale

L'importo del bonus Iscro va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 800 euro al mese. L'erogazione è garantita dall'Inps per 6 mesi. Ed è richiedibile una sola volta nel triennio 2021-2023. Se si decide di presentare domanda entro il 31 ottobre 2021, non si potrà pi�� presentare nel 2022 e 2023. 

Prima di presentare domanda è consigliabile fare delle considerazioni circa la consistenza del fatturato nei vari anni affincheè si possa presentare la domanda effettivamente quando si ritiene necessaria.

Il calcolo del bonus Iscro è effettuato applicando il 25% su base semestrale del fatturato realizzato l'anno precedente la presentazione della domanda. La condizione però è che il reddito dell'anno precedente la presentazione della domanda sia inferiore di almeno il 50% della media del triennio precedente. 

Se nel 2020 il fatturato realizzato è stato di 6.000 euro, ed è il 50% in meno della media dei fatturati degli anni 2017-2019, il bonus ISCRO è il 25% del fatturato semestrale dell'anno in cui si è avuto una perdita. Nell'esempio il 25% di 3.000 è pari a 725 euro. Questo è il bonus ISCRO che è riconosciuto per sei mesi, per un totale di 4.350 euro.

Bonus Iscro: come fare domanda

Si possono già inserire le domande per il bonus Iscro che si vogliono richiedere nel 2021, relative alla perdita di fatturato nell'anno 2020. La data da cui si può inserire la domanda è il 1 luglio. Il termine è il 31 ottobre. La domanda si può inserire nell'area riservata del sito Inps, accessibile con le proprie credenziali, Spid, CIE o la Carta Nazionale dei Servizi. Dal 1 ottobre 2021 si potrà accedere ai servizi online dell'Inps solo mediante Spid, CIE o CNS.

Per poter inserire al domanda del bonus ISCRO, è bene però verificare di avere i vari requisiti, anche se questi vengono poi controllati dall'Inps. Tutti i requisiti devono essere contemporaneamente soddisfatti pena il rifiuto della domanda.

Poichè diversi dati sono presenti negli archivi sia dell'Inps che dell'Agenzia delle Entrate la domanda potrebbe essere pre-compilata. 

Se la domanda fosse senza dati già inseriti, il richiedente dovrà autocertificare i redditi sui quali poi l'Inps richiederà all'Agenzia delle Entrate le dovute verifiche, prima di poter procedere alla disanima dell'istanza. 

Come riportato nella Circolare n° 94 del 30-06-2021 dell'Inps, la gestione delle domande è completamente automatizzata. Queste consente in fase di verifica dei dati reddituali di poter confermare o meno i dati autocertificati oppure presenti negli archivi Inps. In caso di anomalie, si procederà con le opportune azioni correttive che potrebbe anche consistere un riesame della domanda, su richiesta.