È l’ASL che eroga 70 euro al mese a queste famiglie: a chi spetta il bonus latte per neonati

Un contributo previsto per il sostentamento dei bambini appena nati, che non possono alimentarsi con il latte materno. A chi spetta il bonus latte da 400 euro.

Si tratta di un contributo previsto per il sostentamento dei bambini appena nati, che non possono alimentarsi con il latte materno. Il bonus latte spetta fino ai sei mesi di vita del bambino, età in cui si inizia con il divezzamento e quindi di introduzione anche dei cibi solidi nella dieta del bambino.

Ovviamente, trattandosi di un aiuto economico statale, le condizioni da rispettare, per poterlo ottenere, sono diverse.

L’erogazione è gestita a livello regionale, tramite ASL.

Tra le tante casistiche previste spicca il fatto che possa beneficiare dell’erogazione di questo speciale bonus per l’allattamento artificiale anche il papà del bambino, nel momento in cui la mamma sia deceduta.

Ecco tutti i dettagli.

Bonus latte artificiale: importi e beneficiari

Si tratta di un contributo equivalente a 400€ all’anno, ma che è possibile percepire fino ai sei mesi del bambino quindi all’incirca 70€ al mese. Questo è l’importo massimo erogabile, dal momento che ogni regione, in base alle domande pervenute, calcola il budget da destinare a ogni singola famiglia.

I fondi stanziati per quest’anno sono superiori a quelli previsti dal 2020 a oggi, dal momento che si è passati da 2 milioni a 5 milioni di euro a tale scopo.

La logica della misura attiva prevede un aiuto economico in favore di quelle mamme che partoriscono ma non possono allattare il bambino, a causa di condizioni fisiche precarie o patologiche.

Anche nel momento in cui la mamma perde la vita dando alla luce il bambino, il voucher per l’acquisto del latte formulato spetta al papà, che quindi può ottenere gratuitamente il latte artificiale per il proprio figlio.

Oltre al limite dell’età del piccolo (che può beneficiare del bonus latte entro i sei mesi di vita al massimo), c’è anche un limite Isee da rispettare.

Infatti, il valore economico di questo indicatore non può superare i 30.000€ per il nucleo familiare.

Vediamo maggiormente nel dettaglio come fare a richiedere questa agevolazione e quali sono le condizioni di disagio fisico in cui la madre deve versare, per poter ottenere il contributo.

Come richiedere il bonus latte artificiale

Come già abbiamo avuto modo di accennare, sono direttamente le regioni e le province autonome a gestire questo aiuto economico. A livello locale dunque, si stabiliscono sia le modalità di erogazione che la definizione precisa degli importi.

Infatti, ogni regione ha un budget assegnato a monte, per far fronte a questo genere di esigenza. Nel momento in cui le domande dovessero eccedere i fondi, alcune realtà locali, pur di non respingere la richiesta, potrebbero decidere di abbassare l’importo pro capite da erogare.

La domanda va presentata tramite sito della Regione oppure dell’Asl, visto che entrambi gli organi sono incaricati di gestire il bonus.

La richiesta va corredata della documentazione necessaria ad attestare sia le precarie condizioni di salute della mamma (o il suo decesso) sia la situazione economica del nucleo familiare, che non deve essere superiore al limite di 30.000€ all’anno.

Se la domanda viene accettata, allora si ha diritto a un voucher nominativo da spendere per l’acquisto del latte.

In sostanza, non un bonifico sul conto bensì un credito a scalare, che permette di ottenere al bisogno il latte per il neonato, sia recandosi all’Asl che presso le farmacie con essa convenzionate.

Il latte si ottiene fino al sesto mese di vita del bambino. Oltre al requisito dell’età anagrafica e del reddito del nucleo familiare, vediamo infine quelle che sono le condizioni patologiche di cui la donna deve soffrire, per poter avere accesso al beneficio.

Elenco patologie bonus latte artificiale 2022

È l’articolo 4 del decreto attuativo del 2021 (relativo alla legge di bilancio 2020 (160/2019 art. 1, comma 456), che stabilisce quelle che sono le patologie che danno diritto a ricevere il contributo regionale per il latte, a fronte di cause che impediscono alla madre naturale di poter allattare il proprio bambino.

Nella fattispecie si tratta di:

  • infezione da HTLV1 e 2
  • sindrome di Sheehan
  • alattogenesi ereditaria
  • ipotrofia   bilaterale   della   ghiandola   mammaria   (seno
  • tubulare)
  • mastectomia bilaterale.

Come già evidenziato, anche la morte della madre durante o a seguito del parto, rientra tra le cause contemplate dalla misura, ai fini dell’ottenimento del latte artificiale gratuito per il bambino.

Rientrano nelle condizioni che danno diritto al bonus, anche l’uso di droghe e l’alcolismo. 

Inoltre, può darsi il caso che si verifichino cause temporanee di impossibilità all’allattamento. In questo caso, si procede ugualmente con l’erogazione del buono ma con verifica mensile dell’eventuale miglioramento delle condizioni di salute della mamma, per sospendere quindi l’erogazione del voucher, in caso di guarigione.

Infine, è bene precisare che il bonus latte è previsto anche in caso di ipogalattia oppure agalattia, vale a dire condizioni in cui c’è ridotta produzione o addirittura assenza di latte materno. Ovviamente è il medico che deve rilasciare il certificato idoneo, per attestare tali condizioni fisiche.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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