Bonus mamma 2022: ora hai tre mesi di maternità in più!

Una novità per il 2022: un nuovo bonus mamma che concede tre mesi in più di maternità, alle lavoratrici autonome. Ecco come fare per averlo!

Indennità maternità, tre mesi in più! È questa la novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 ovvero la Legge del 30 dicembre 2021, n. 234. Il nuovo bonus mamma 2022 si concretizza in un periodo di ulteriori tre mesi di prestazione, nel momento in cui termina il periodo della maternità, in favore delle lavoratrici autonome. 

Quindi tutte le mamme che lavorano in proprio iscritte alla Gestione Separata Inps, o che sono libere professioniste iscritte alle relative casse previdenziali, a partire da gennaio 2022 possono beneficiare di tre mesi aggiuntivi, per prendersi cura del loro bambino appena nato.

L’agevolazione riguarda, in particolar modo, tutte le lavoratrici autonome che hanno subito pesanti perdite economiche, a seguito dello scoppio della pandemia, e che ora si trovano a fare i conti con un reddito basso.

Infatti, hanno diritto alla tutela di tre mesi in più di maternità, tutte le lavoratrici che nel corso dell’anno precedente hanno registrato

un reddito inferiore a 8.145€, incrementato del 100% dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Nell’articolo a seguire, illustriamo i dettagli riguardanti condizioni e requisiti per l’accesso all’agevolazione, come e quando richiederlo e infine una panoramica su tutti i bonus mamma 2022 disponibili per l’anno in corso.

Bonus mamma 2022 Inps: la novità

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 prevedono che, a partire dal 1° gennaio, la lavoratrice autonoma ha diritto a vedersi riconoscere tre mesi di maternità in più. Il beneficio si rivolge sia a coloro che risultano iscritte alla gestione separata Inps sia alle libere professioniste, relativamente alle proprie casse previdenziali.

Possono beneficiare di questa indennità di maternità anche le lavoratrici impegnate in rapporti di collaborazione coordinata e continuativa oppure nella vendita a domicilio. La prestazione riguarda anche 

le coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, le imprenditrici agricole, le pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne.

Infine, come già sottolineato, ne hanno diritto anche le lavoratrici iscritte ad altre Casse nonché enti di previdenza sociale riconosciuti dalla legge. Si pensi, a titolo di esempio, ad avvocati, notai, farmacisti, giornalisti, geometri, ingegneri e via di seguito.

Riportiamo l’elenco esaustivo di tutti gli enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza in favore dei liberi professionisti e che dunque rientrano nell’agevolazione prevista dal nuovo bonus mamma per la materinità supplementare.

Condizioni e requisiti per il bonus mamma maternità

Veniamo ora a illustrare quali sono le condizioni da rispettare, per poter beneficiare, del nuovo bonus mamma 2022. La condizione vincolante, dal punto di vista reddituale, è che le future mamme non abbiano fatturato più di 8.145 euro, nell’anno precedente alla richiesta della maternità.

Nella fattispecie, la nuova disposizione, prevista a partire dal 1° gennaio 2022, contempla

  • Congedo obbligatorio 5 mesi (2 prima + 3 dopo parto)
  • Congedo aggiuntivo 3 mesi (da gennaio 2022)
  • Congedo parentale 3 mesi facoltativo

L’altro requisito importante, che verrà accertato in fase di lavorazione della pratica, oltre a quello reddituale, riguarda la regolarità contributiva nei confronti del proprio ente di previdenza.

Come già messo in evidenza, si tratta di un’indennità di maternità concessa solo a partire da quest’anno.

Infatti, la donna incinta avrà diritto a tre mesi in più di indennità di maternità se il periodo di indennizzo per la maternità, inizia per l’appunto a partire dal 1° gennaio 2022. 

Non ne ha diritto invece, se il periodo si è già concluso nel 2021.

C’è però un’ulteriore possibilità. Infatti, la futura mamma ha diritto ai tre mesi di maternità in più, se il periodo di congedo è iniziato nel 2021 ma è ancora in corso nel 2022.

L’indennità di maternità così concepita è valida non soltanto per i figli naturali ma anche per le adozioni e gli affidamenti così come per l’indennità di paternità.

Bonus mamma 2022: come funziona

Chiariamo subito che questo periodo supplementare di congedo maternità, così come introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, non va in alcun modo a modificare quelle che sono le norme disciplinari della maternità. Semplicemente ne prolunga la durata. 

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare però, il beneficio si rivolge soltanto alle lavoratrici con maggiori difficoltà economiche, vista la soglia di reddito Isee basso prevista.

Il congedo di maternità ordinario consiste in 5 mesi di astensione dal lavoro, nella norma da iniziare a fruire al termine del settimo mese di gravidanza, fino ai tre mesi compiuti del nuovo nato. Se si tratta di adozione o affidamento, allora il congedo spetta, per la durata di cinque mesi, a partire dal giorno di ingresso in famiglia del nuovo arrivato.

Se la mamma, per qualsiasi motivo, non può beneficiare dell’agevolazione, allora è previsto che il diritto all’estensione del lavoro spetti al padre, con il congedo di paternità.

Come e quando richiedere il nuovo bonus mamma 2022

C’è un’importante differenza che riguarda le titolari di partita Iva e le dipendenti, in riferimento al congedo di maternità.

Infatti, per le lavoratrici autonome l’astensione dal lavoro, grazie al congedo di maternità, risulta essere facoltativa. Così non è invece, per le lavoratrici dipendenti, che devono obbligatoriamente astenersi dal lavoro in quel determinato periodo.

Il fatto che sia facoltativa l’astensione dal lavoro, non significa che si perda l’indennità di maternità! Infatti si ha comunque diritto a percepirla ma, se la titolare di partita Iva decide di continuare a lavorare, è libera di farlo.

La retribuzione è pari all’80% della retribuzione (o del reddito) giornaliero.

Nel momento in cui scelgono di usufruire dei tre mesi supplementari di maternità, nel rispetto dei requisiti sopra riportati, allora questi devono rappresentare un prolungamento dei 5 mesi già previsti in modo ordinario, senza soluzione di continuità.

Chi dunque ha diritto al congedo di maternità, di cui sta usufruendo al momento o è in prossima scadenza, in quanto iniziato nel 2021, deve procedere subito con l’inoltrare la domanda presso l’Inps, se risulta iscritta alla Gestione Separata oppure direttamente alla propria cassa di previdenza sociale.

Le modalità per farlo ormai sono note. Si accede alla propria area personale, per quanto riguarda il portale Inps, tramite le credenziali ottenute dallo Spid, Cie o Cns. In alternativa, è possibile procedere chiamando il contact center dell’ente di previdenza sociale o ancora rivolgendosi a un intermediario, come un Caf oppure un patronato.

Tra i documenti necessari spiccano quelli relativi al congedo di maternità, l’Isee aggiornato e in corso di validità e l’Iban, da comunicare per poter ottenere l’accredito mensile dell’indennità. Questi ultimi due documenti risultano indispensabili anche per la richiesta di altri bonus mamma 2022, come da elenco che segue.

Bonus mamma 2022: a cosa hai diritto al parto 

L’indennità di maternità supplementare per lavoratrici autonome, non è l’unica a cui si ha diritto, nel momento in cui si mette al mondo un figlio o si decide di adottare un bambino.

Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo intitolato Bonus mamma 2022: cosa richiedere prima e dopo il parto.

Qui di seguito proponiamo una panoramica di quelli che sono i principali bonus mamma 2022, rimandando alla lettura dell’articolo di approfondimento, per ulteriori dettagli.

Il principale bonus per chi ha figli, a oggi è l’assegno unico universale. Una novità introdotta nel 2022 ma per le lavoratrici autonome rappresenta una realtà già a partire dallo scorso luglio 2021.

Il contributo mensile si calcola sulla base del proprio reddito Isee. Al di sotto dei 15 mila euro, l’importo per il figlio è di 175 euro. Man mano che il reddito sale, il contributo diminuisce, fino ad arrivare a 50 euro al mese, se si sfiorano i 40 mila euro di reddito Isee all’anno.

L’assegno unico universale è il principale bonus mamma 2022 per i figli fino a 18 anni di età (21 anni, a certe condizioni). È il più importante anche perché ingloba tutta una serie di micro-aiuti una tantum, previsti fino all’anno scorso.

Resta invece il bonus asilo nido. Quindi, al termine del congedo di maternità (ed eventualmente dei tre mesi aggiuntivi), si può iscrivere il bambino al nido, a partire dai tre mesi compiuti. Il contributo massimo è di 3 mila euro all’anno. 

Oltre a queste agevolazioni, ci sono maggiorazioni economiche che lo Stato prevede in alcuni casi specifici.Il riferimento è ad esempio, al bonus disabili, che va a sommarsi alla maggiorazione di 50 euro mensili, prevista già dall’assegno unico universale. In questo caso, non sono previsti limiti di età e il bonus è a vita.

Le mamme che sono single, e si ritrovano dunque da sole a crescere i figli, possono ricorrere al cosiddetto bonus per genitori separati.

Infine, per tutte le donne che invece si ritrovano disoccupate, ecco che è possibile usufruire del bonus casalinghe 2022. In questo caso, non si monetizza con accrediti direttamente sul conto, bensì si ha la possibilità di fruire di corsi di formazione gratuiti, da seguire da casa, per acquisire nuove capacità, ad esempio migliorando le proprie competenze digitali.

Per riepilogare, ecco tutti i bonus mamma 2022, di cui è possibile beneficiare, oltre al congedo di maternità ordinario e all’indennità di maternità supplementare di tre mesi:

  • bonus bebé 2021
  • assegno unico universale 2022
  • bonus asilo nido
  • bonus figli disabili
  • bonus figli genitori separati
  • bonus casalinghe

Ricordiamo infine che tutti questi bonus sono anche compatibili con il reddito di cittadinanza. Infine si ha diritto alla carta acquisti, da richiedere fino al compimento dei 3 anni di età del bambino.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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