Bonus matrimonio: contributi per il settore wedding nel 2022

In arrivo contributi a fondo perduto per il settore wedding. Il cosiddetto bonus matrimonio ha finalmente ottenuto il via grazie all’approvazione del decreto che rende operativa la misura introdotta con il decreto Sostegni bis. Al contributo potrebbero aggiungersi nuovi interventi mirati verso i settori più colpiti dalla pandemia.

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In arrivo contributi a fondo perduto per il settore wedding. Il cosiddetto bonus matrimonio ha finalmente ottenuto il via grazie all’approvazione del decreto che rende operativa la misura introdotta, lo scorso anno, dal decreto Sostegni bis

Le risorse stanziate ammontano a 60 milioni di euro indirizzati ad uno dei settori che maggiormente ha risentito delle conseguenze della pandemia. 

E benché il Covid-19 abbia procurato grossi danni anche a coloro che avevano intenzione di sposarsi, frenati dai ripetuti lock down, disposizioni atte al contenimento dei contagi, nonché l’arrivo di nuove varianti poco prima di natale, il decreto firmato dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, non prevede un aiuto destinato alle coppie per le spese legate all’organizzazione del matrimonio. 

Intanto, si fa largo la possibilità, per il settore, di contare su una nuova tranche di aiuti. Il nuovo decreto Sostegni 2022, ancora nel pieno della definizione e sul quale sono tuttora in corso le riunioni di preparazione, non potrà promettere contributi a pioggia, anzi. Il raggio d’azione è limitato: circa un miliardo e mezzo per andare incontro alle esigenze di quei settori più duramente colpiti dalla pandemia. 

Bonus matrimonio in arrivo: cos’è e a chi sono destinati i contributi a fondo perduto

Dal 2020, con l’inizio della pandemia da Covid-19, sono state moltissime le coppie che hanno dovuto rinunciare all’organizzazione del matrimonio. Da una parte, le continue limitazioni che devono far fronte all’innalzamento dei contagi, dall’altra le motivazioni economiche che non hanno permesso a molte coppie di impiegare le risorse nelle tipiche spese tra cerimonia, ristorante, catering e quant’altro. 

Ripercussioni tutt’altro che “leggere” per i professionisti e le imprese operanti nel settore. Con il settore turismo (comprese agenzie di viaggi, tour operator ecc.) e le discoteche, che hanno subito un arresto prima di Capodanno, il settore wedding e, più in generale, quello che si occupa dell’organizzazione di cerimonie, ha subito un duro colpo. 

È così che il bonus matrimonio potrebbe contribuire a risollevare aziende e agenzie, grazie ai contributi a fondo perduto già previsti dal dl Sostegni bis risalente al maggio del 2021. 

Risorse per 60 milioni di euro che dovranno sostenere il settore wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di cerimonie e feste e il settore dell’hotellerie-resturant-catering (Ho.Re.Ca.). 

Al dare il via al bonus matrimonio è il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti con il decreto che rende finalmente operativa la misura. Per il ministro, si tratta di un: 

sostegno doveroso per attività tra le più colpite dal Covid.

Bonus matrimonio 2022, chi può richiederlo e come sono ripartiti i fondi

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, nella comunicazione sul sito del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) è già possibile capire come verranno distribuite le risorse a disposizione e in che misura saranno destinate ai diversi beneficiari. 

Come si legge nel comunicato, infatti, i contributi a fondo perduto saranno così divisi: 

al settore wedding vengono destinati 40 milioni; al settore dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie (diverso dal wedding) andranno 10 milioni; i rimanenti 10 milioni saranno destinati poi al settore Ho.Re.Ca. 

Come per gli altri contributi a fondo perduto messi a disposizione durante la pandemia, anche per il bonus matrimonio sarà necessario, da parte delle imprese e aziende che ne faranno richiesta, dimostrare di aver subito una perdita di fatturato. 

In particolar modo, la differenza dovrà emergere mettendo a paragone il fatturato del 2020 con quello del 2019. Potranno, infatti, fare richiesta del bonus wedding le imprese che, nel 2020, hanno subito almeno il 30% di riduzione del fatturato rispetto al 2019. 

Come fare richiesta per il bonus matrimonio e da quando

Le imprese in possesso dei requisiti dovranno aspettare ancora qualche tempo per ricevere i contributi a fondo perduto. 

Perché sia possibile inoltrare la domanda, infatti, sarà necessario attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, a cui dovrà essere mandata la richiesta, e che fornirà tutti i dettagli sulle modalità da adottare e i tempi previsti per l’avvio della procedura. 

Inviata la domanda, come si legge ancora una volta sull’avviso presente sul sito del MISE, i contributi a fondo perduto verranno erogati direttamente sul conto corrente dell’interessato. Nella procedura di invio della richiesta sarà quindi necessario indicare il conto corrente. 

Sì al bonus matrimonio, ma non a contributi per gli sposi

Con l’introduzione di un bonus a sostegno del settore wedding si era fatta largo l’idea di poter assistere anche all’introduzione di un contributo statale in favore degli sposi per aiutare a sostenere le coppie che intendevano sposarsi nelle spese tipiche per l’organizzazione della cerimonia, per l’affitto di locali, per i servizi di catering e quant’altro. 

Se già le disposizioni che si sono susseguite non hanno reso le cose facili ai futuri sposi, contando anche le più recenti norme sull’obbligo di green pass, che sia base o rafforzato, un eventuale aiuto statale per le spese avrebbe forse incentivato a una maggiore richiesta di servizi di wedding, considerando che molti cittadini hanno subito conseguenze economiche a causa del Covid-19. 

Il governo, però, ha deciso di indirizzare le risorse direttamente ai settori colpiti, escludendo la possibilità di sconti fiscali o altri contributi indirizzati agli sposi. 

La ripresa del settore appare ancora lenta, considerando anche l’impatto delle nuove varianti del virus e, di conseguenza, le ulteriori disposizioni messe in atto per contrastarle. Non è detto, quindi, che i contributi a fondo perduto rappresentino una soluzione duratura, ma nemmeno che non vengano stanziati nuovi aiuti con l’obiettivo di incentivare la clientela. 

Nuovi aiuti alle imprese con il decreto Sostegni 2022: interventi mirati 

Il bonus matrimonio rappresenta un intervento mirato verso alcune di quelle che sono le attività che maggiormente hanno risentito dei duri colpi inferti dalla pandemia. 

Secondo lo stesso principio, il governo è ora al lavoro su un nuovo provvedimento, quello che già oggi conosciamo come decreto Sostegni 2022, che ha l’obiettivo di tendere la mano anche agli altri settori, la cui ripresa non sembra essere semplice a causa della loro stessa natura. 

È il caso, per esempio, del settore del turismo e, più nello specifico, quello del turismo invernale che, da inizio pandemia, sta subendo le conseguenze della crisi. Al settore turismo si affiancano poi altre attività, come le discoteche, che hanno subito l’ennesimo arresto e che aspettano il mese di febbraio per sperare in una ripresa, o quello dello spettacolo, soggetto ai limiti sulle capienze. 

Le risorse a disposizione non sono molte. Si parla di circa un miliardo e mezzo per soddisfare le esigenze dei settori economici maggiormente in difficoltà. Il governo sta, quindi, ragionando su contributi mirati, dando la priorità alle categorie che, nonostante le disposizioni di certo meno restrittive rispetto a quelle attuate durante il 2020, hanno bisogno di interventi urgenti. 

Contemplati anche ulteriori aiuti per il settore wedding ed eventi, ma si tratta di risorse molto limitate: dovrebbero ammontare a 160 milioni da ripartire in favore di servizi di catering, wedding, moda e tessile. 

Il decreto Sostegni 2022 potrebbe vedere la luce tra la fine del mese di gennaio e l'inizio di febbraio.