Draghi vara il nuovo Bonus senza ISEE: 8.000 euro per tutti!

Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici garantisce 8 mila euro a tutti, senza dover presentare alcuna certificazione ISEE. Nell'articolo spieghiamo nel dettaglio di che cosa si tratta, come funziona, chi può richiederlo, quali sono i requisiti per poterlo ottenere e fino a quando sarà disponibile.

Image

Pochi periodi come quello attuale sono stati caratterizzati dalla concessione da parte dello Stato di aiuti e incentivi ai cittadini. Per fronteggiare la crisi determinata dal diffondersi della pandemia da Covid-19, i due governi che si sono succeduti negli ultimi due anni, quello guidato da Giuseppe Conte e quello attuale a guida Mario Draghi, hanno ampiamento utilizzato lo strumento dei bonus per provare a risollevare il tessuto economico dal baratro nel quale rischiava di affondare.

Ecco, dunque, che tra gli altri incentivi, spicca il cosiddetto Bonus Mobili ed Elettrodomestici. Esso si inserisce all’interno di un pacchetto di misure legate al rinnovamento degli immobili, che include naturalmente il Superbonus 110%, ma anche il Bonus Idrico, il Bonus Facciate, il Sismabonus, l’Ecobonus e il Bonus Verde. Tutte queste iniziative mirano infatti a rilanciare il tessuto economico e produttivo puntando sulla ristrutturazione e sul generale rinnovamento delle abitazioni degli italiani.

In particolare, inserendosi all’interno del più ampio progetto denominato Green New Deal, queste iniziative promuovono la trasformazione degli edifici (e in particolare delle abitazioni) in luoghi che possano al tempo stesso risultare accoglienti, tecnologici, nonché in armonia con la tutela dell’ambiente.

Come vedremo nel corso dell’articolo, infatti, anche il Bonus Mobili ed Elettrodomestici si ripropone di rinnovare l’arredamento interno degli immobili e il parco elettrodomestici installato nelle case degli italiani promuovendo l’acquisto di strumenti tecnologici con un minore impatto ambientale. Se questo, per un verso, consentirà di migliorare le prestazioni energetiche dei centri abitati, per l’altro verso permetterà ai produttori e ai rivenditori di risollevare la testa dopo la pesante crisi degli ultimi due anni.

Di seguito spieghiamo innanzitutto che cos’è il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, come funziona, quali sono i requisiti per poterlo ottenere e fino a quando esso sarà disponibile.

Bonus Mobili ed Elettrodomestici: che cos’è?

Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è una particolare indennità concessa a tutti coloro che intendono acquistare questi beni al fine di arredare un immobile che sia oggetto di una ristrutturazione

Il fatto che questa particolare agevolazione si rivolta soltanto verso coloro che stanno realizzando un lavoro di ristrutturazione è piuttosto importante. Poiché va a escludere non soltanto gli immobili che non sono sottoposti a interventi di tipo edile o a lavori di efficientamento energetico. Ma esclude anche le nuove abitazioni.

Inoltre, è bene precisare che il Bonus Mobili ed Elettrodomestici può essere applicato soltanto a immobili per i quali l’intervento di ristrutturazione sia iniziato dopo il 1° gennaio 2020.

È molto importante sottolineare che questa indennità è valida soltanto per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2021. Perciò, per coloro che volessero avvalersi di questa opportunità occorre affrettarsi!

Bonus Mobili ed Elettrodomestici: come funziona?

Innanzitutto, occorre precisare che il Bonus Mobili ed Elettrodomestici si serve dello strumento della detrazione fiscale per rimborsare gli acquirenti delle spese sostenute per l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici.

Questo significa che, una volta effettuato l’acquisto, occorrerà dichiarare l’importo speso, il quale verrà rimborsato in sede di dichiarazione dei redditi. L’importo rimborsato non sarà però il totale di quanto speso, ma soltanto il 50%, fino ad un limite massimo di 8 mila euro (i quali, dunque, limitano il valore delle spese rimborsabili a 16 mila euro).

Un altro dato importante da sottolineare è che il rimborso non avverrà in un’unica soluzione. Ma sarà bensì suddiviso in 10 rate, le quali corrisponderanno altrettanti sconti applicati sulle imposte da versare in sede di dichiarazione dei redditi per il decennio successivo all’acquisto dei beni.

Se, per fare un esempio, nel corso del 2021 acquisto una serie di elettrodomestici, per una abitazione in stato di ristrutturazione, per un valore di 10 mila euro, riceverò uno sconto sulle imposte pari a 500 euro per i prossimi dieci anni. Questo perché il rimborso del 50% (ossia 5 mila euro sui 10 mila euro totali) andrà suddiviso in 10 rate per 10 anni.

Bonus Mobili ed Elettrodomestici: quali sono i beni che si possono acquistare?

Come è facilmente deducibile dal nome della indennità, il Bonus Mobili ed Elettrodomestici permette l’acquisto di queste due tipologie di beni per quegli immobili che si trovino in uno stato di ristrutturazione.

E tuttavia, è bene puntualizzare che, per quanto riguarda i mobili acquistati con questa formula, occorre procurarsi degli arredamenti nuovi. Non possono dunque essere acquistati mobili usati, né presso mercatini, né online da privati.

Tra i mobili possono essere rimborsati gli acquisti di grandi arredamenti (es. librerie, cucine, divani, credenze, tavoli, scrivanie, letti, materassi, armadi, cassettiere), mentre non vengono considerati beni rimborsabili i complementi d’arredo, le pavimentazioni, le tende, e le porte.

Per quanto invece riguarda gli elettrodomestici, occorre acquistare degli oggetti caratterizzati da una precisa classe energetica. Come accennato, infatti, la misura punta a rinnovare gli apparecchi collocati negli edifici degli italiani puntando verso una sempre maggiore efficienza energetica. Questo significa che non potranno essere rimborsati elettrodomestici di classe inferiore alla A+. Mentre per i forni e i dispositivi lava-asciuga biancheria è sufficiente acquistarne uno di classe energetica non inferiore alla A.

Naturalmente, per quegli elettrodomestici per i quali non è previsto l’obbligo di certificazione energetica, questa distinzione non deve essere considerata.

Occorre fare un’altra puntualizzazione per quanto riguarda gli elettrodomestici. Nel testo della legge si parla specificamente di “grandi elettrodomestici”. Questo significa che possono certamente essere rimborsati gli acquisti di piani cottura, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, condizionatori e via dicendo. Inoltre, tra le spese rimborsabili rientrano anche quelle di trasporto e installazione degli apparecchi.

Bonus Mobili ed Elettrodomestici: quali documenti bisogna presentare?

Per poter ottenere il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è dunque necessario presentare la documentazione che attesti l’avvenuto acquisto dell’apparecchio o dell’arredamento.

È importante sottolineare che gli unici acquisti che verranno inclusi tra le spese rimborsabili sono quelli effettuati con moneta elettronica. Sono infatti rimborsabili gli acquisti effettuati mediante bonifico o carte di pagamento (carta di debito, carta di credito, bancomat), mentre non sono rimborsabili i pagamenti effettuati i contanti o con assegno.

Occorre naturalmente conservare la ricevuta del pagamento, nella quale venga indicata la tipologia di bene che è stato acquistato e i dati dell’acquirente. Questo significa che deve essere conservata la fattura dell’avvenuto acquisto oppure uno scontrino in cui sia presente il codice fiscale dell’acquirente.

Non è necessario che l’acquisto sia effettuato presso un esercizio commerciale la cui sede fiscale sia localizzata all’interno del territorio italiano. Sono infatti rimborsabili anche gli acquisti effettuati all’estero.

Le spese rimborsabili, inoltre, possono anche essere state effettuate mediante acquisti a rate. Ciò, però, a patto che la società che eroga il finanziamento saldi l’importo all’esercizio commerciale mediante le medesime modalità prima citate.

Bonus Mobili ed Elettrodomestici: quali sono gli interventi di ristrutturazione grazie ai quali allacciare il bonus?

Come già anticipato, per poter ottenere il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è innanzitutto necessario che l’immobile per il quale si acquistano i beni sia in stato di ristrutturazione. Naturalmente, esiste un preciso catalogo di interventi di carattere edilizio che sono ammessi al fine di ottenere il rimborso degli acquisti, e altri che non lo sono.

Innanzitutto, occorre che gli interventi siano effettuati sui singoli appartamenti. Attività di ristrutturazione operate sui condomini e non sulle singole unità abitative, infatti, non consentiranno il rimborso per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati alle singole famiglie. Tuttavia, permetteranno il rimborso per quei beni che eventualmente potrebbero essere collocati nelle aree comuni.

Gli interventi ammissibili sono innanzitutto quelli legati alla manutenzione straordinaria, nonché attività di restauro e ricostruzione di immobili a seguito di calamità naturali.

Tra di essi possono essere citati la realizzazione di balconi o mansarde, il restauro delle facciate, l’apertura di nuove finestre o porte, la ricostruzione (o la costruzione) di scale interne, la realizzazione di servizi igienici, la realizzazione di recinzioni, la sostituzione o l’abbattimento delle parti in muratura interne all’immobile (senza che ciò però comporti la modifica della tipologia dell’abitazione), così come l’installazione di impianti di climatizzazione alimentati a pompa di calore (sia per il riscaldamento che per il raffreddamento), o ancora l’installazione di impianti per il riscaldamento alimentati a biomasse o a pellet.

Non sono invece ammessi tra gli interventi che danno diritto al Bonus Mobili ed Elettrodomestici quelli relativi alla manutenzione ordinaria. Tra questi possono essere citati i lavori di semplice tinteggiatura delle pareti, la sostituzione degli infissi o della pavimentazione.

Non sono neanche ammesse tra le attività che consentono di ottenere il rimborso degli acquisti la realizzazione di garage, box auto e in generale di pertinenze adiacenti all’abitazione. Neppure vengono ammessi tra i lavori che danno diritto al bonus gli interventi per l’installazione di antifurti e più in generale di tutti i sistemi la cui finalità è quella di impedire la realizzazione di illeciti da parte di terzi (es. installazione di casseforti).