Bonus mobilità 2022: ecco come funziona!

Bonus mobilità 2022: ecco come funziona! Il bonus cambia veste, da sconto all'acquisto diventa credito d'imposta per un valore di 750 euro!

Importanti novità sul fronte della mobilità e con essa sul fronte degli incentivi promossi dal Governo in tal senso.

Nata come una misura volta a favorire e a sostenere la transizione ecologica, il bonus mobilità, sulla scia del grande successo che ebbe all’atto della sua introduzione nel 2020, è stato riproposto anche nel 2022, ma in versione riveduta e corretta.

Facendo un quadro genarle che poi spigheremo in modo più dettagliato nell’articolo, il bonus ha perso la sua configurazione monetaria in senso stretto, nel senso che non si sostanzia più in uno sconto che viene praticato direttamente al momento dell’acquisto, ma assume di fatto, la natura di credito d’imposta da inserire all’atto della predisposizione della dichiarazione dei redditi.

Nel riformare tale bonus si è stabilito poi espressamente che questo credito di imposta non può essere fatto valere per una “dichiarazione dei redditi successiva al 2022”.

Il che equivale a dire che tale tipo di credito si configura come un vero e proprio rimborso di tipo retroattivo perché se ne può usufruire solo per acquisti di bici o monopattini, anche elettrici, che siano stati però fatti negli ultimi quattro mesi del 2020.

Oltre a questa sono previste anche altre novità che spiegheremo nel proseguo dell’articolo, tuttavia adesso vediamo in cosa consisteva questo bonus mobilità.

Bonus Mobilità: quando è stato istituito

Il bonus mobilità è stato previsto nel 2020 all’interno del Decreto Rilancio all’art. 229, che conteneva le “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”.

Sostanzialmente nasce come un incentivo di tipo economico da concedere con l’obiettivo di incentivare una mobilità di tipo green allo scopo di ridurre le emissioni inquinanti, sia climatiche che acustiche, e con l’obiettivo di decongestionare il traffico e di favorire la riduzione dello spazio pubblico.

Grazie a questo tipo di bonus nel dettaglio si è potuto acquistare, ad un prezzo scontato, un mezzo di trasporto di tipo green quale ad esempio una bici o un monopattino anche elettrico.

Tale bonus nella versione originale del 2020, si sostanziava in un contributo pari al 60% della spesa sostenuta che in ogni caso non poteva mai superare i 500€ complessivi, per acquistare fondamentalmente:

– biciclette, anche a pedalata assistita;

– altri veicoli per la mobilità, ma di tipo elettrico quali monoplani, hoverboard e segway;

– servizi che consentissero la mobilità condivisa di tipo individuale, ma che non prevedevano l’uso di automobili.

Il Decreto Rilancio stabiliva altresì che si poteva richiedere questo bonus per una sola volta per le finalità espressamente indicate all’interno di questo bonus.

Per chi fosse interessato un video tratto dal canale Procida Vivone & Partners – YouTube, offre spunti interessanti sul tema.

Bonus Mobilità: cosa previsto nel 2021

Relativamente all’anno 2021 e alla mobilità sostenibile, bisogna dire che sono state diverse le misure adottate per consentire spostamenti che fossero quanto meno impattanti sull’ambiente. Nello specifico ricordiamo queste quattro misure.

La prima che menzioniamo è il bonus auto elettriche prevista dalla legge finanziaria del 2021, rivolto alle famiglie con un ISEE al di sotto dei 30 mila euro alle quali si riconosceva un bonus del 40% sulle spese sostenute per l’acquisto effettuato anche attraverso il ricorso al leasing di auto elettriche, il cui costo però non superi i 30 mila euro.

Tale incentivo è stato applicato per tutto il 2021, prevedendo uno stanziamento da parte del governo di 20 milioni di euro.

Altro bonus riconosciuto è il bonus per la rottamazione che è stato in vigore per tutto il 2021, allo scopo di incentivare la rottamazione delle auto fino alla classe Euro 3 e delle moto di classe Euro 2 e Euro 3.

Sono due bonus tra l’altro non alternativi ma cumulabili di importo pari a 1.500 euro per ogni auto rottamata e pari a 500 euro per ogni moto rottamata che si possono sfruttare per acquistare veicoli elettrici, bici anche pedalate assistita, abbonamenti per il traporto pubblico locale.

Tale bonus possono essere sfruttati nei tre anni successivi alla rottamazione per acquisti che possono essere sia personali ma anche destinati a persone conviventi.

Bonus Mobilità: bonus taxi

Sempre a supporto della mobilità sostenibile, la legge di conversione del Decreto Rilancio, ossia la legge del 17 luglio del 2020, ha introdotto anche il cosiddetto bonus taxi.

Questo bonus si rivolge di fatto, a tutti coloro la cui mobilità sia ridotta da malattie che sia state ufficialmente accertate, o che risultino fisicamente impediti, indipendentemente dal fatto che risultino o meno accompagnati.

Questi soggetti devo risiedere all’interno di capoluoghi o di città metropolitane e si sostanzia in un buono pari al 50% sella spesa complessiva sostenuta per il viaggio, per un limite massimo si spesa di 20€ per ogni viaggio effettuato.

Questo bonus è valido per ogni spostamento che avvenga in taxi o tramite veicoli a noleggio con conducente avvenuti tra il mese di luglio e il mese di dicembre del 2020.

Bonus mobilità 2022: cosa è successo

Per quanto più attiene al bonus mobilità sostenibile o bonus bici e monopattini, per il 2021 la legge finanziaria aveva esteso fino al 15 febbraio la possibilità di utilizzare questo buono per tutti coloro che risiedono nei comuni al di sopra di 50 mila abitanti confermando la percentuale dello sconto diretto all’acquisto del 60% su una spesa massima consentita di 500€.

Tale bonus scattava a seguito di acquisti fatti tra maggio e novembre del 2020.

Sulla scorta del grande successo che il bonus ha fatto registrare nel 2020, il bonus è stato rinnovato anche nel 2022, prevendendo per questo uno stanziamento di ben 5 milioni di euro.

Nello specifico il bonus mobilità è una di quelle misure che si sono fatte rientrare a pieno diritto nel Decreto Sostenibilità dello Stato che contiene un insieme combinato di provvedimenti, finanziamenti e altri incentivi per consentire sempre più una mobilità di tipo eco-friendly in un mondo dove l’eco-sostenibilità sta diventando la strada principale da percorrere.

Tuttavia, rispetto alla sua originaria formulazione il bonus mobilità è stato nel 2022, opportunamente modificato.

Se sotto il Governo Conte il bonus aveva sostanzialmente una natura prettamente finanziaria perché, abbiamo detto, era uno sconto del 60% che il contribuente riceveva direttamente all’atto dell’acquisto per una spesa massima di 500€, con il Governo Draghi il bonus cambia aspetto.

Il bonus mobilità infatti, si trasforma da sconto a credito di imposta. Quindi anziché ottenere uno sconto immediato all’atto dell’acquisto si ottiene ancora uno sconto sì, ma sulle tasse che si dovranno pagare in sede di dichiarazione dei redditi.

È aumentato il valore di questo bonus che è passato da un valore di sconto monetario di 500€, ad un valore di 750€ come credito di imposta da poter sfruttare entro il periodo di imposta del 2022.

Rispetto poi a quanto era originariamente formulato nel decreto del 2020, questo bonus allarga di fatto, la platea dei beneficiari, in quanto si stabilisce che possano usufruire di questo bonus non solo tutte le categorie che abbiamo visto in precedenza, ma anche chi sceglie di viaggiare sui mezzi pubblici o anche di usufruire dei servizi di carsharing.

Bonus mobilità 2022: cosa dice nel dettaglio

Nello specifico il rinnovo di questa agevolazione è stato previsto nell’articolo 44 del Decreto Rilancio anche se poi è stato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate che in un suo provvedimento del 28 gennaio del 2022, ha specificato in modo dettagliato tutte le istruzioni da seguire per poter usufruire di questo bonus.

Sul tavolo per questo bonus per il 2022 è stato comunque previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro. Tuttavia per questo bonus viene ripresentato in una versione comunque riorganizzata.

Il bonus assume natura di credito d’imposta ma non basta, si avrà diritto a questo sconto solo se, in modo contestuale, avvenga la rottamazione di un mezzo appartenente alla categoria M1.

Tale mezzo deve risultare intestato da almeno 12 mesi, allo stesso soggetto che provvede al nuovo acquisto o ad un suo convivente.

La particolarità è che tale bonus, quindi questo credito d’imposta, si può portare solo in diminuzione delle tasse relative al periodo di imposta 2022.

Questo equivale a dire che lo sconto sulle tasse di 750€, opera solo in modo retroattivo, ovvero si riferisce solo ad acquisti già avvenuti, nello specifico effettuati tra il mese di agosto e quello di dicembre del 2020, e non è valevole quindi per nuovi acquisti che si volessero effettuare.

Bonus Mobilità 2022: chi ne ha diritto

Hanno la possibilità di accedere a questo credito d’imposta solo gli individui che abbiano provveduto ad acquistare un veicolo sia nuovo che usata che abbia delle emissioni comunque comprese tra 0 e 110 g/km.

Ne hanno altresì diritto tutti coloro che acquistano biciclette (anche con pedalata assistita o elettrica), coloro che usufruiscano di servizi elettrici di sharing-mobility e tutti coloro che acquistino abbonamenti per il trasporto pubblico. Ricordiamo che l’acquisto deve essere sempre accompagnato da una contestuale rottamazione per poter usufruire del credito d’imposta.

Bonus 2022: come fare richiesta

Tale bonus si può richiedere per via telematica sul sito delle Agenzie delle Entrate nel periodo di tempo che va dal prossimo 13 aprile al prossimo 13 maggio.

In tale domanda si deve indicare l’ammontare della spesa sostenuta e il credito di imposta che si richiede. Una volta ricevuta la domanda l’Agenzia si riserva di valutare l’accoglimento o il respingimento della stessa, spiegando le motivazioni.

Ad ogni modo nello stesso arco temporale ogni contribuente che ha presentato la domanda può provvedere a presentarne un’altra in cui dichiara di rinunciare alla richiesta del credito in precedenza presentata.

Bisogna dire che l’ammontare di credito accordato a ciascun contribuente dipenderà sempre dalle risorse a disposizione, per cui questo può essere il 100% della percentuale richiesta, solo se le richieste risultano essere inferiori allo stanziamento complessivo.

L’Agenzia delle Entrate infatti sottolinea quanto segue:

“Tenuto conto dell’esigenza espressa dal legislatore di garantire il rispetto del limite di spesa, dopo aver ricevuto le Istanze, l’Agenzia determina la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili, in rapporto alle risorse disponibili. La suddetta percentuale sarà resa nota con successivo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro 10 giorni dalla scadenza del predetto termine di presentazione dell’Istanza”.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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