Bonus nido 2021 fino a 3000 euro: ultime novità per il 2022

Il bonus nido oggigiorno è una manna per tutte le famiglie che, avendo dei bambini piccoli, non possono supportare alle spese per l'infanzia come la retta scolastica. E un bonus che può arrivare fino a 3000 euro può fare la differenza. In merito a questo supporto economico ci sono infatti delle novità per il 2021, e in particolare per quello che è previsto riguardo al 2022.

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Per chi ha dei figli un aiuto fa sempre comodo, in particolare se è un indennizzo che può aiutare le famiglie in difficoltà a gestire spese, impreviste o meno. Si parla in questo caso del bonus nido, un supporto introdotto dal 2016 col Governo Renzi, e tutt'ora disponibile col Governo Draghi.

Addirittura il bonus ha avuto un aumento in merito alla somma erogabile per tutte le famiglie richiedenti, cioé da 1000 euro stanziati nel 2016 è passato a ben 3000 euro per il 2021, grazie al Governo Draghi.

Però, come tutti i bonus, bisogna stare attenti a molti particolari. Di fatto ci sono delle novità, in particolare sulla scadenza e sulla sua disponibilità per il 2022.

Bonus nido: 3000 euro anche per il 2022! Ecco come funziona

Per bonus nido si intende un supporto economico per le famiglie aventi figli minori disposto dall'INPS secondo quando previsto dalla Legge di Bilancio 2016, varata dall'allora Governo Renzi. 

Questo bonus, a differenza di altri nati durante il governo dell'attuale segretario di Italia Viva, Matteo Renzi, è tutt'ora disponibile grazie al Governo Draghi, e addirittura con gli aumenti già previsti per quel che riguarda l'introito.

Infatti, nell'anno della sua introduzione, il bonus garantiva fino a 1000 euro, mentre tre anni dopo, nella Legge di Bilancio del 2019, col governo Conte I, l'introito è aumentato fino a 3000 euro! E anche col governo Draghi è possibile arrivare fino a 3000 euro.

Comunque, questo bonus è disponibile facendo richiesta presso l'INPS, presentando l'apposito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) in via telematica o tramite appuntamento presso gli sportelli autorizzati del CAF o dei patronati locali.

Ci sarebbe la possibilità di presentarlo anche senza ISEE. Non sarebbe il primo bonus che garantisce un introito senza l'uso dell'ISEE. Ma a differenza di questi ultimi, che possono garantire fino a 500 euro massimo, il bonus nido non garantirebbe una somma fissa del genere.

Bonus nido 2022: puoi richiedere fino a 3000 euro ma serve l'ISEE

Il bonus nido permette di avere accesso ad un introito mensile solo se si presenta un'ISEE, chiamato ISEE minorenni perché riferito, come attesta il sito governativo:

al minore per cui è richiesta la prestazione.

Altrimenti, in assenza di un'ISEE verrà garantita la quota più bassa. Per quel che riguardano gli scaglioni, attualmente la disposizione è la seguente:

  • 1500 euro come bonus in undici rate mensili da 136,37 euro cadauna con un ISEE superiore a 40.000 euro;
  • 2500 euro come bonus in undici rate mensili da 227,27 euro cadauna con un ISEE tra 25.000 e 40.000 euro;
  • 3000 euro come bonus in undici rate mensili da 272,72 euro cadauna con un ISEE inferiore a 25.000 euro.

Pertanto l'accesso è sicuro per una grande platea, ma a condizioni che le famiglie in questione detengano dei minori. Per arrivare alla quota massima, le probabilità aumentano se i genitori detengono i seguenti requisiti:

  • figli minori aventi un'età compresa tra 0 e 36 mesi;
  • figli minori sofferenti di patologie croniche o disabilità di grave intensità.

Anche perché il bonus nido è specifico proprio per queste spese:

  • il pagamento di rette per frequentare gli asili nido, che siano enti pubblici e privati autorizzati dallo Stato);
  • il pagamento di varie forme di assistenza domiciliare, appunto per coloro i quali soffrono di gravi patologie croniche.

Per saperne di più su questo aspetto, ti consiglio questo video a cura di Allegra Lu.

Per il resto, dobbiamo fare delle precisazioni sul futuro di questo bonus.

Bonus nido 2021 prorogato per il 2022?

Stando all'articolo del Corriere della Sera, datato 10 giugno 2021, era previsto che il Bonus nido rimanesse, stando a quanto dichiarato dal Ministro per le pari opportunità Elena Bonetti nel giornale, anzi farà:

parte di un altro pacchetto, quello del sostegno alle spese educative previsto dal Family Act.

Invece le cose potrebbero cambiare, e già stanno cambiando con l'introduzione da luglio 2021 dell'Assegno Unico, ovvero la nuova misura di assistenza per le famiglie aventi figli minori a carico. 

E' possibile che il bonus venga inglobato dal 2022, anche se ancora non è chiara la dinamica. E' assodato che sarà cumulabile assieme all'Assegno, a parità di reddito cumulativo, come segnala tutelafiscale.it

Nell'eventualità che proprio non esista più la possibilità di un bonus nido 2022, già diverse Regioni stanno concorrendo a rendere disponibili tali aiuti sottoforma di supporto regionale, tramite dei propri bandi pubblici, alla stregua del bonus spesa da 2400 euro, di cui già avevo trattato in un mio articolo.

Bonus nido: cosa propongono alcune regioni italiane per il 2022

Diverse regioni hanno fatto diverse proposte per supportare questo bonus nido, e già Laura Pellegrini nel suo articolo ha accennato a diversi casi, tra cui la Lombardia, il Fruili Venezia Giulia e l'Emilia Romagna.

La prima, che la regione lombarda ha chiamato "Nidi gratis 2021-2022" è basata sulla pubblicazione di appositi bandi per le famiglie che:

  • risiedono in un comune della Regione Lombardia;
  • hanno un figlio avente meno di tre anni, iscritto ad un asilo nido (pubblico o privato che sia) di un Comune che ha aderito all'iniziativa;
  • possiede un ISEE sotto 20.000 euro;
  • stanno paganto una retta mensile superiore a 272,72 euro (praticamente la mensilità della quota più generosa).

E' disponibile anche per il 2022, ma a condizione che il comune di residenza abbia aderito all'iniziativa. 

Diversi sono i rqeuisiti disposti della regione del Friuli Venezia Giulia (FVG), avendo garantito l'inoltro della richiesta anche dopo la scadenza fissata al 31 maggio 2021. Per i richiedenti serve:

  • essere residenti nel Friuli Venezia Giulia da almeno 12 mesi continuativi, 
  • in alternativa, lavorare nella Regione da almeno 12 mesi;
  • avere un indicatore ISEE non superiore a 50.000 euro;
  • avere i figli già iscritti presso gli enti già citati (asili nido pubblici o privati).

In Emilia Romagna, addirittura, con "Al nido con la Regione" garantiscono anche il funzionamento e la gestione del sistema dei servizi non solo educativi ma anche integrativi. I requisiti per i residenti in Emilia Romagna sono i seguenti:

  • avere un figlio minore di 36 mesi iscritto presso un asilo nido pubblico o privato;
  • avere un valore ISEE non superiore a 26 mila euro.

Come per il bonus nido dell'INPS, l’importo massimo è garantito molto probabilmente per le famiglie aventi un bambino sofferente di malattie croniche o di disabilità grave. Si aggiunge anche la possibilità di garantire un ottimo introito a coloro che risiedono nei comuni montani della Regione, cioè nelle zone montane, quindi con maggiori difficoltà di mobilità. 

Bonus nido: come perdere 3000 euro, ecco a chi non spetta

Va precisato però che questo bonus non è sempre garantito, perchè come tutti i supporti o incentivi che a chi spetta e a chi non. Anzi, in questo caso ci sono delle condizioni per cui il bonus nido rischia di essere addirittura annullato, e cioè di perdere 3000 euro se si ha anche figli con disabilità grave a carica. E purtroppo anche in caso di avversità tragiche, come il decesso di un proprio genitore.

Qualora venga prorgato anche per il 2022, le disposizioni per l'annullamento sono le seguenti:

  • mancata conferma mensile dell'invarianza dei requisiti precedentemente dichiarati;
  • decadenza della responsabilità genitoriale;
  • decadenza dell'affidamento preadottivo a seguito di un provvedimento negativo del giudice;
  • perdita della cittadinanza italiana;
  • morte del genitore richiedente;
  • affidamento del minore al genitore non richiedente (cioè a terzi).

E' possibile accedere una seconda volta al supporto economico laddove venga fatta richiesta da un soggetto diverso, comunque detentore della responsabilità genitoriale del minore. Ma deve presentare richiesta entro novanta giorni dal momento in cui si è verificata la causa di decadenza. 

Anche perché l'erogazione viene subito interrotta dall'INPS, già dal mese successivo, una volta avuto conoscenza di una delle possibilità di annullamento sopracitate. Se non ci si trova in nessuna di queste condizioni avverse o tragiche, si può fare domanda, a patto di essere abbastanza celeri, vista la scadenza.

Bonus nido: la scadenza è fissata 31 dicembre 2021

In merito all'accesso per ottenere il bonus nido dall'INPS, è ancora possibile fare domanda, ma solo se la propria richiesta sarà consegnata lascadenza, fissata 31 dicembre 2021. E questo sempre se viene o meno prorogato.

L'entrata dell'Assegno Unico da una parte ha garantito una più facile disponibilità di supporto economico per le famiglie aventi dei figli minori a carico, e dall'altra ha garantito al Governo Draghi di poter ottemperare ad uno dei suoi obiettivi, uno dei più importanti dell'agenda di governo: raggiungere un ottimo livello di semplificazione, sia nelle attività burocratiche sia nella distribuzione e verifica dei supporti statali.

Come segnalato in un mio articolo sui Bonus Draghi, nella situazione attuale, l'Italia si ritrova ad avere attivi delle tax expenditures, cioè delle agevolazioni fiscali, che ammontano a 602, tutti poi da accertare a seconda dei soggetti richiedenti. E con una spesa non irrilevante per lo Stato: secondo una stima effettuata dall'Osservatorio sui Conti Pubblici diretto da Carlo Cottarelli, si parla di una spesa annua di oltre 68 miliardi di euro!

Il Bonus nido, così come altri bonus, potrebbe essere uno di quelli che, sì, formalmente potrebbe scomparire come beneficio a sé stante, con un proprio titolo e protocollo di richiesta, ma praticamente potrebbe diventare una delle tante disposizioni dell'Assegno Unico, come già è previsto per il Bonus Bebé, il bonus Mamma Domani e gli assegni familiari.

Quindi forse è un bene se non verrà prorogato e diventi tutt'uno coll'Assegno. Altrimenti, nel peggiore dei casi, se non dovesse né essere prorogato, né essere nell'Assegno, cosa converrà fare?

Bonus nido non prorogato per il 2022? Ecco le alternative

Sempre Laura Pellegrini mostra delle possibilità per avere ulteriori supporti per i propri figli, e in questo caso potrebbero essere considerati anche davanti all'ipotesi verosimile di un bonus nido non prorogato per il 2022.

Per esempio c'è il bonus libri, disponibile anche per l'anno scolastico 2021-2022, che permette di acquistare dei testi scolastici con uno sconto, presso supermercati, librerie, mercatini dell'usato o pagine web e-commerce.

Oppure un'altra alternativa, ma con un'altra condizione familiare, cioè avere figli da poco diciottenni. Si parla del Bonus Cultura, che, come accennato in un mio articolo recentemente, è stato riconfermato anche col Governo Draghi, ma solo se la richiesta è stata inoltrata entro il 31 agosto 2021.

Oppure attendere il 2022, quando lo stesso Assegno Unico verrà trasformato nell'Assegno Universale, che permetterà di avere accesso anche alle famiglie con soggetti disoccupati e incapienti