Bonus Partite Iva: 10 mila euro, se utilizzi questi prodotti

Scadenza 30 aprile per le domande del bonus partite Iva alle aziende impegnate in una specifica produzione. E 5 mila euro per i commercianti di quei prodotti.

Da una parte un bonus partite Iva per chi si impegna a utilizzare determinati prodotti, nell’arco del 2022. Dall’altra, multe salate a chi invece palesemente contravviene a certe disposizioni.

Si tratta di nuove direttive impartite dal Governo, nei confronti di specifiche aziende. Una misura che quindi interessa da vicino alcuni titolari di partita Iva.

La data, che ha dato il via a queste iniziative, è il 14 gennaio ma ovviamente non siamo che alla primissima fase di partenza.

A chi si adeguerà alla normativa, il Governo si impegna a corrispondere delle agevolazioni fiscali.

Quali sono?

Arriva un Bonus fiscale di 10.000 euro alle Partite IVA che utilizzano questi prodotti dal 2022!

Dunque qui di seguito ne illustriamo i dettagli.

Bonus partite Iva, novità

Si sa, con l’arrivo del nuovo anno, tutti coloro che hanno una posizione fiscale aperta, e sono titolari di partita Iva, devono aggiornarsi su tutte le scadenze imminenti che li riguardano.

Ebbene, a partire dal 14 gennaio c’è, in particolare, una nuova disposizione a cui è doveroso allinearsi.

Molte aziende, caratterizzate da un certo tipo di produzione, infatti si ritrovano a dover partecipare attivamente alla riduzione dell’impatto ambientale, in particolar modo dimostrando di utilizzare determinati prodotti o strumenti finalizzati a tale scopo.

Ebbene, anche se da due anni a questa parte non si fa altro che parlare di pandemia, non è questa l’unica emergenza che cittadini e imprese -e il nostro pianeta Terra- sono impegnati ad affrontare.

La salvaguardia dell’ambiente è un tema sempre più urgente da affrontare e che necessita di risposte rapide, in quanto comunque impiegheranno un po’ di tempo, prima di sortire gli effetti sperati. Pertanto, prima si agisce e meglio è.

Ogni organo competente, da questo punto di vista, sta promuovendo numerose iniziative a livello mondiale, nonché europeo e nazionale, proprio per cercare di fornire un aiuto concreto per il pianeta Terra e i danni causati dall’uomo.

Secondo Legambiente l’84% dei rifiuti trovati sulle nostre spiagge (una media id 783 ogni 100 metri) sono di plastica che – secondo quanto stimato da Greenpeace, sta mettendo a rischio il mondo animale (circa 700 le specie animali vittime dell’inquinamento da plastica, scambiata per cibo).

L’impegno, a livello aziendale e imprenditoriale, va nella direzione di ridurre appunto l’impatto ambientale della produzione, motivo per cui lo Stato ha stanziato un bonus da 10 mila euro per tutti i titolari di partita Iva interessati, che si impegneranno a usare questi prodotti nel 2022.

Un bonus partite Iva per la Single Use Plastic (Sup)

Il decreto è stato presentato il 30 novembre scorso, con decorrenza a partire dallo scorso 14 gennaio 2022.

Dal 14 gennaio 2022, inoltre, entrerà in vigore il decreto n. 196/2021 presentato in G.U. del 30 novembre 2021. con l’avvento di tali nuove misure si prospetta un nuovo scenario sull’uso dei prodotti monouso in plastica.

Nella fattispecie, il decreto va ad attuare la Direttiva UE 2019/904. 

Si tratta della cosiddetta Sup ovvero la Single Use Plastic, la quale vieta di immettere sul mercato tutti gli oggetti realizzati in plastica monouso. Finalmente entra in vigore anche in Italia e l’auspicio è che l’impatto sia subito notevole. 

D’altronde basti pensare al fiume di plastica da cui siamo invasi ogni giorno, in casa, al supermercato e ovunque: non solo bicchieri, piatti, posate e cannucce ma che dire anche di tutti i tappi, coperchi e dell’infinità di confezioni usa e getta che siamo abituati a vedere per il confezionamento del cibo (un esempio su tutti, le vaschette per la frutta e verdura, carne…)?

Il 14 gennaio 2022 è dunque la data che segna ufficialmente la fine all’utilizzo dei prodotti in plastica monouso. Perché dunque abbiamo continuato a trovare nei negozi, i bicchieri, i piatti, le posate e le cannucce di plastica?

Perché a ogni modo, si era previsto di poter continuare a commerciare tutte le scorte presenti, fino a esaurimento, e di portare a termine le produzioni già avviate.

Oggi invece, si è tenuti a sostituire quel tipo di produzione con altri prodotti uguali ma realizzati con materiali che risultino meno impattanti per l’ambiente (i cosiddetti oxo-degradabili).

Il decreto governativo quindi sancisce ufficialmente questo nuovo obbligo, con lo scopo di perseguire la salvaguardia dell’ambiente. Da una parte, chi non si adegua alle nuove disposizioni incorre in multe salate e sanzioni. 

Dall’altra però si pensa a incentivare ad adottare il comportamento corretto il più velocemente possibile, offrendo delle agevolazioni a chi inizierà a produrre oggetti in materiale oxo-degradabile.

Ecco dunque che è a disposizione, di tutti i titolari di partita Iva a capo di queste produzioni, un bonus fiscale da 10 mila euro. Si tratta di un credito d’imposta, rivolto proprio a tutti coloro che si impegnano ad acquistare, oppure utilizzare per le produzioni, materiali che siano alternativi alla plastica monouso. E non inquinanti e nocivi per il pianeta.

Bonus partite Iva 10 mila euro: cos’è

In cosa consiste dunque il nuovo bonus partite Iva a disposizione, per questo anno 2022?

Come già abbiamo avuto modo di specificare, si tratta di un bonus del valore di 10 mila euro, proposto in qualità di agevolazione fiscale per le imprese che si allineano velocemente alle disposizioni in materia di salvaguardia dell’ambiente e produzione di prodotti monouso alternativi alla plastica.

Perché alle aziende e non direttamente ai singoli commercianti

Ebbene, la ratio della legge sul divieto della plastica monouso mira a bloccare la diffusione della plastica a monte, fin dalla prima vendita. Motivo per cui si concede alle aziende il tempo necessario per lo smaltimento delle scorte ma 

a condizione che possa esserne dimostrata l’immissione sul mercato in data antecedente alla effettiva decorrenza dell’obbligo.

Il bonus va a coprire il 20% dei costi sostenuti per l’adeguamento delle produzioni a tale normativa e comunque non può risultare superiore ai 10 mila euro, per ogni beneficiario direttamente interessato e nell’arco temporale massimo del biennio 2022-2024.

i prodotti ed i materiali ammessi all’agevolazione sono quelli certificati dalla norma UNI EN 13432:2002.

Questo è per l’appunto un metodo messo in atto da parte del governo per incentivare la transizione ecologica ovvero il passaggio da un sistema basato sulle fonti energetiche inquinanti a un modello incentrato sulle fonti verdi.

Un tema senza dubbio scottante oggigiorno, alla luce dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo e, soprattutto, dei grandi disastri ambientali e fenomeni meteorologici spaventosi correlati proprio alla sofferenza del pianeta Terra, soffocato dall’inquinamento.

Per i trasgressori sono previste multe tra 2.500 e 50 mila euro.

Bonus partite Iva antiplastica, a breve scadenza!

Oltre al bonus partite Iva da 10 mila euro, che permette l’adeguamento alla normativa Sup, il governo ha messo in atto altre misure, in vista dell’allineamento delle produzioni aziendali ai nuovi protocolli per salvare il pianeta.

Si tratta di agevolazioni e contributi e, in particolare, al momento ci concentriamo su questo bonus, in quanto a breve scadenza.

Ancora, tra i ristori alla Partita Iva 2022 c’è un nuovo bonus che offre un contributo, entro il massimo di 5.000 euro a beneficiario, alle attività che vendono prodotti sfusi o alla spina, anche in questo caso si tratta di un rimborso, ma per le spese sostenute in passato, in dettaglio il biennio 2020-2021.

Si tratta del cosiddetto bonus antiplastica o prodotti sfusi, nell’ambito del decreto Clima, per il quale è possibile inoltrare la richiesta per ottenere il rimborso. 

Il termine, per presentare la richiesta di rimborso per le spese sostenute nel 2020, è già scaduto, in quanto fissato al 22 gennaio 2022. Per quanto concerne invece i costi del 2021, c’è tempo fino al 30 aprile per poter inoltrare la richiesta.

L’obiettivo è incentivare i commercianti nel vendere alla propria clientela preferibilmente prodotti che non necessitano del packaging quindi dell’imballaggio di plastica per il loro confezionamento e trasporto. 

L’iter per richiedere il bonus antiplastica si svolge online e permette quindi di ottenere un credito d’imposta del valore di 5 mila euro, per le spese sostenute per l’acquisto di questo genere di prodotti, relativamente agli anni 2020 (già scaduto) e 2021 (in scadenza al 30 aprile).

Ecco come.

Piattaforma bonus antiplastica: come richiedere il bonus partite Iva

È sempre bene affrettarsi per tentare di accaparrarsi un credito d’imposta e alleggerire un po’ la propria partita Iva dal pagamento delle tasse! Laddove la propria impresa rispecchi requisiti e condizioni richiesti, allora è il momento di attivarsi per poter ricevere questo bonus partite Iva 2022.

Le imprese che promuovono la vendita di prodotti sfusi o alla spina possono presentare istanza per le spese sostenute nel 2021 esclusivamente attraverso la piattaforma informatica disponibile al seguente link Invitalia.

Per poter accedere al servizio, è necessario disporre di Spid e di firma elettronica. Una volta compilati i vari modelli in ogni singola parte, si invia la domanda. In media, devono trascorrere 90 giorni per poter ricevere la comunicazione dell’esito.

Tra i requisiti da rispettare, quello principale prevede che tutte le spese siano certificate da un professionista, come ad esempio un consulente del lavoro, un revisore legale, un perito commerciale oppure presso il personale competente di un CAF.

Infine, quali sono le spese ritenute ammissibili ai fini dell’ottenimento del bonus antiplastica per il 2022?

Il riferimento è all’adeguamento dei locali destinati alla vendita di tali prodotti, quindi rientrando i costi della progettazione e realizzazione degli spazi dedicati. Fanno parte delle spese ammissibili anche gli acquisti affrontati per dotare il locale delle attrezzature idonee alla vendita di prodotti sfusi. Il bonus rimborsa infine anche gli investimenti in attività di comunicazione e pubblicità, a fini promozionali.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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