Bonus pellet e legna: 2.000 euro contro la povertà energetica!

La data da segnare in agenda è quella del 31 dicembre. Infatti, tutti coloro che decideranno di installare, nella propria abitazione, una stufa a pellet entro tale data, allora avranno diritto al 50% di sconto sul preventivo di spesa. Una normale stufa a pellet, del tipo ad aria, costa sui 1.500-3.000 euro, mentre quella ad acqua intorno ai 2.500-4.000 euro. Ecco dunque come ottenere fino a 2 mila euro di sconto imemdiato.

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Il Progetto Fuoco di Verona ha più che mai richiamato l’attenzione di tutti i cittadini sull’importanza di puntare d’ora in poi sull’utilizzo delle fonti rinnovabili, per il proprio approvvigionamento di energia.

Purtroppo i costi in bolletta sono aumentati a vista d’occhio e non sarà facile tornare ai livelli pre-guerra Russia Ucraina.

I biocombustibili legnosi rappresentano una valida alternativa al gas, così come il fotovoltaico e il mini eolico riescono ad abbattere i costi della produzione di energia elettrica.

Il problema principale ora riguarda però l’impennata dei prezzi che coinvolge anche il pellet e la legna.

aumento dei prezzi del pellet. Come si evince dai dati di Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali, i prezzi del pellet, ad esempio, per un sacco da 15 chili è pari in media a 5,77 euro.

Ecco dunque una mini-guida con i consigli per risparmiare al massimo e con tutte le agevolazioni previste dal governo in tal senso.

Bonus pellet e legna 2022: come ottenere fino a 2.000€ per installare la stufa a uso domestico

La data da segnare in agenda è quella del 31 dicembre. Infatti, tutti coloro che decideranno di installare, nella propria abitazione, una stufa a pellet, allora avranno diritto al 50% di sconto sul preventivo di spesa.

Consideriamo che il costo sul mercato

di una normale stufa a pellet del tipo ad aria si aggira sui 1.500-3.000 euro, mentre quelle ad acqua costano intorno ai 2.500-4.000 euro.

Ipotizzando dunque di raggiungere il tetto massimo della spesa, allora lo Stato rimborsa il 50%, in due diverse modalità, come analizzeremo, ovvero per mezzo della detrazione fiscale oppure anche con uno sconto diretto in fattura.

A questo punto, il problema principale che si sta ponendo riguarda l’impennata dei prezzi del pellet stesso. In media, un sacco da 15 chilogrammi, che potrebbe essere sufficiente per riscaldare un ambiente di 100 mq per circa 8-10 ore al giorno, costa 5,77 euro.

In sostanza, 1,20 euro in più, rispetto a un anno fa. Ma in alcune zone del nord est dell’Italia e nelle isole, il prezzo del singolo sacco di pellet sta raggiungendo già i 10 euro!

A oggi, i prezzi sono dunque aumentati ma i vantaggi di un impianto di riscaldamento del genere permangono.

Innanzitutto perché non c’è più convenienza nell’utilizzare un impianto a gas e, alla luce delle conseguenze che il conflitto tra Russia e Ucraina sta portando in Europa, la fornitura energetica ben presto si ridurrà all’osso.

E inoltre, anche in seguito al Progetto Fuoco presentato a Verona nei giorni scorsi, si può verosimilmente pensare a una serie di nuove agevolazioni che il Governo metterà in campo, per agevolare il turnover tecnologico e a nuove proposte politiche, in grado di incentivare l’utilizzo di biocombustibili certificati.

Bonus pellet e legna: incentivi statali e i vantaggi del riscaldamento con la biomassa

I dati riguardanti l’installazione di stufe a pellet a uso domestico parlano chiaro. L’Italia infatti vanta un giro di affari di circa 4 miliardi di euro in questo settore, che coinvolge circa 14 mila aziende e oltre 72 mila lavoratori.

In pratica, nel nostro Paese produciamo più del 70% delle stufe e di tutte le apparecchiature che funzionano con il pellet.

La biomassa è una materia prima che permette di riscaldare gli ambienti domestici, abbattendo in maniera notevole i costi.

Secondo la simulazione di AIEL, per scaldare una casa di circa 100 metri quadri con una stufa a pellet si spendono circa 390 euro all'anno, contro i 792 euro nel caso di una caldaia a gasolio e 1.398 euro nel caso del gpl.

Il risparmio economico è senza dubbio l’aspetto che maggiormente attira l’attenzione dei consumatori ma l’utilizzo delle biomasse permette anche di ridurre l’emissione delle polveri sottili e quindi dell’inquinamento atmosferico.

Un tema su cui comunque bisogna più che mai sensibilizzare l’opinione pubblica, dal momento che la salvaguardia del pianeta è ad oggi una delle priorità dell’agenda politica, visti gli effetti catastrofici che si stanno intensificando, quali alluvioni, scioglimento dei ghiacci, desertificazione e via discorrendo.

Motivo per cui lo Stato ha messo in campo incentivi di tipo fiscale per l’acquisto di nuove apparecchiature funzionanti a pellet, avanzate dal punto di vista tecnologico.

Come funziona l’ecobonus su pellet e legna 2022

Per poter acquistare una stufa a pellet e ottenere il 50% di sconto sul prezzo totale da pagare, è necessario rientrare in una delle seguenti agevolazioni edilizie previste dallo Stato, per l’efficientamento energetico della propria abitazione. Nella fattispecie:

  • Bonus Ristrutturazione 50%
  • Ecobonus 65%
  • Ecobonus 110%, quest’ultima con cessione del credito o sconto in fattura 100%

Nello specifico, il bonus ristrutturazione consente di portare in detrazione fiscale il 50% delle spese affrontate per installare una stufa a pellet mentre l’Ecobonus arriva fino al 65%.

Lo sconto del 65% si riconosce però solo in forma di detrazione fiscale, nell’arco dei 10 anni successivi, mentre con l’opzione del 50% è possibile ottenere subito lo sconto in fattura.

È bene ricordare che tutti i lavori vanno eseguiti entro e non oltre il 31 dicembre 2022, per poter ottenere l’agevolazione. Infine, altra condizione indispensabile è che il pagamento avvenga con sistema tracciabile, quindi non è previsto l’uso dei contanti.

Come avere lo sconto in fattura per bonus pellet e legna?

Già in un articolo dedicato a questo tema, abbiamo dedicato ampio spazio al bonus stufa a pellet e alle diverse modalità di funzionamento per ottenerlo, sia tramite detrazione fiscale che sconto in fattura.

Ogni intervento edilizio inoltre prevede degli importi massimi in cui rientrare e delle specifiche modalità di fruizione, motivo per cui rimandiamo alla lettura del suddetto articolo, per avere maggiori informazioni, e più dettagliate, al riguardo.

In questa sede, basta tenere a mente che la possibilità di ottenere lo sconto diretto in fattura è senza dubbio la più conveniente, per chi deve mettere in conto una spesa del genere, nell’immediato.

Ipotizziamo infatti un costo complessivo di 3 mila euro, per l’acquisto e l’installazione di una stufa a pellet in casa, sarà possibile ottenere il 50% di sconto e pagare dunque 1.500€ al totale.

L’importante è rispettare in ogni minima parte, i requisiti richiesti per poter ottenere l’agevolazione statale. 

Ogni singola operazione, sia in fase di acquisto che di installazione della stufa, deve risultare tracciabile. Questo aspetto riguarda dunque non solo il pagamento, come abbiamo avuto modo di sottolineare, ma anche il fatto che debba essere un tecnico qualificato ad eseguire i lavori.

Solo in questo modo infatti, è possibile ottenere la certificazione da presentare per ottenere il bonus pellet e legna 2022. 

Quando scade il bonus stufe a pellet e legna

Concludiamo questo articolo dedicato alla possibilità, ancora esistente, di ottenere un bonus pellet e legna per l’anno in corso, ricordando che è possibile ottenere l’agevolazione per tutti i lavori eseguiti tra il 1°gennaio e il 31 dicembre 2022.

Le opere edilizie, tra cui ristrutturazione ed ecobonus, come già riportato, devono risultare a vantaggio di edifici già esistenti o comunque accatastati, quindi non sarà possibile richiedere il bonus su un edificio di nuova costruzione.

È l'azienda che si occupa della vendita e installazione dell'apparecchiatura, che deve predisporre la pratica per la richiesta del bonus.

Tutta la documentazione, una volta ottenuto il bonus, va conservata per almeno 10 anni.