Bonus Renzi 2022: a chi spetta cambia poco! Ecco perché

Il bonus Renzi 2022 come integrazione per la tua busta paga, a causa della riforma dell'IRPEF, non cambia molto. O meglio, a seconda della fascia di reddito a cui appartieni, puoi avere diritto ancora al credito, oppure solo all'agevolazione. E non solo!

Image

Bonus Renzi 2022: ma cosa cambia da quest'anno?

Per chi da quest'anno si ritrova con un nuovo calcolo per il proprio reddito, e per il prelievo fiscale, il bonus IRPEF potrebbe riservargli qualche sorpresa.

Ma non per tutti. Per buona parte dei richiedenti, specie quelli ancora àncorati ad una certa fascia di reddito, il bonus è rimasto uguale a quello dell'anno precedente.

Cambia qualcosa solo per le buste paga con redditi superiori, visto che avranno diritto a maggiori agevolazioni fiscali, sempre però con una decrescita proporzionale all'aumento del reddito.

Anche perché con la riforma dell'IRPEF sono cambiati i limiti oltre i quali scatta una percentuale di prelievo diversa rispetto all'altra, e oltre i quali l'assegno mensile diventa sempre più a rischio di beccarsi, a fine anno, un conguaglio a debito.

O anche un conguaglio a credito, a seconda di quanto hai versato di imposte durante l'anno. Nessun problema: c'è un modo per evitare comunque la trattenuta.

Per saperne di più ti suggerisco l'ultimo video di Speedy News Italia, disponibile su Youtube e sul suo canale.

A questo va aggiunto anche il nuovo modello di calcolo anche per chi ha la pensione di vecchiaia o d'anticipo. Anche loro possono ritrovarsi con un conguaglio non molto favorevole.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo perché cambia poco per alcuni, e molto per altri.

Bonus Renzi 2022: ultime notizie sulla riforma dell'IRPEF

Il bonus Renzi 2022 da quest'anno dovrebbe spettare a sempre più persone, visto che ora prevedrà due formule d'integrazione:

  • una quota in credito d'imposta, per chi ha meno di 15.000 euro come reddito;
  • una serie di agevolazioni fiscali, per chi ha più di 15.000 euro ma meno di 50.000 euro.

Chiariamo subito questo concetto. Il credito d'imposta è ogni genere di credito nei confronti dell'erario dello Stato o di un ente pubblico. Sono in pratica soldi veri, che ti ritrovi nella busta paga a fine mese, o a fine anno in caso di conguaglio a credito, perché lo Stato in pratica ti risarcisce della quota tributaria non spettante.

Mentre le agevolazioni fiscali sono solo una riduzione della quota che dovrai versare secondo quanto stabilito dal calcolo del prelievo fiscale IRPEF. O più precisamente, come segnala okpedia.it:

[...] misure destinate a diminuire il carico fiscale dei soggetti economici [come] le esenzioni fiscali, le deduzioni fiscali, le detrazioni fiscali, le riduzioni fiscali e i crediti d'imposta.

Non si parla in questo caso di soldi in più, ma di meno tasse. Cioè i soldi sono sempre quelli della tua busta paga, ma in sede fiscale la quota sarà più leggera.

Ovviamente questo dipende anche da molti altri fattori, come la presenza o meno di altre detrazioni o erogazioni varie.

Bonus Renzi 2022: ecco come si calcola

Il calcolo del Bonus Renzi 2022 riflette in parte quello previsto per il prelievo dell'IRPEF. Con il comma 3 dell'articolo 1 della della Legge di Bilancio 2022, le nuove aliquote riguarderanno:

  • i redditi inferiori a 15.000 euro (23%);
  • i redditi superiori a 15.000 euro ma inferiori a 28.000 euro (25%);
  • i redditi superiori a 28.000 euro ma inferiori a 40.000 euro (35%);
  • i redditi superiori a 40.000 euro (43%).

Con la riforma IRPEF, il bonus Renzi 2022 prevede infatti l'assegnazione dei famosi 100 euro mensili spetta a chi ha meno di 15.000 euro, e questo a seguito dell'aggiunta di:

  • familiari a carico
  • reddito da lavoro dipendente,
  • eventuali assimilazioni al reddito da lavoro dipendente;
  • redditi da pensioni o supporti economici assistenziali;
  • mutui agrari contratti fino al 31 dicembre 2021;
  • mutui immobiliari per la prima casa contratti fino al 31 dicembre 2021;
  • erogazioni liberali;
  • spese sanitarie.

Se si supera questo limite, il trattamento integrativo diventerà un'agevolazione fiscale, che andrà sempre più a decrescere a seconda del reddito.

Le cifre sono abbastanza alte. Si parte da 3.100 euro, per chi ha un reddito tra 15.000 euro, per poi scemare verso i 28.000 euro, quindi all'interno della seconda aliquota fiscale. Se si passa alla terza, si parte da 1.700 euro, per chi ha un reddito da 28.000 euro, per poi scemare verso i 50.000 euro.

Questo però è nella carta. Come sempre, è più corretto fare un esempio pratico, così per vedere anche cosa effettivamente cambia.

Bonus Renzi 2022: a chi spetta cambia poco! Ecco un esempio pratico

Partiamo con le buste paga, cioè del trattamento economico previsto per i lavoratori dipendenti tout court. Supponiamo tu abbia uno stipendio lordo da 1.510 euro, e che tu abbia diritto a quattordici mensilità.

Avresti come reddito la cifra lorda di 21.140 euro. Per il prelievo fiscale, dovrai cedere:

  • il 23% del reddito tra 0 e 15.000 euro, ovvero 3450 euro;
  • il 25% del reddito che si trova tra la tua cifra lorda (21.140) e il limite inferiore di 15.000 euro, ovvero 1.535 euro.

In complessivo hai 4.985 euro di imposta lorda complessiva da pagare. Come già descritto da orizzontescuola.it, che tu abbia il credito d'imposta o l'agevolazione, il calcolo è quasi sempre lo stesso.

Avendo un reddito lordo superiore a 15.000 euro, perdi di diritto i 100 euro spettanti, e dovrai passare alle detrazioni da lavoro dipendente.

In questo caso il calcolo funziona in questa maniera. Bisognerà fare la somam tra la quota 1.910 euro (detrazione IRPEF lorda fissa) per la moltiplazione di 1.190 (ulteriore detrazione IRPEF fissa) con il risultato determinato dal quoto di 13.000 per la sottrazione di 28.000 euro con il tuo reddito complessivo (ovvero 21.140).

Più prosaicamente, la formula è la seguente: 1.910 + 1.190 x[(28.000-reddito complessivo 21.140)/13.000].

Otterrai alla fine del calcolo ben 2.538 euro. Queste sono detrazioni, pertanto alla fine dell'anno dovrai sottrarre queste detrazioni all'imposta lorda.

Avrai ben 2.457 euro come imposta, al netto delle detrazioni. Ovviamente questo dipende anche se hai all'attivo delle detrazioni. Se queste sono inferiori all'imposta lorda, il bonus non ti spetta.

Come segnala sempre orizzontescuola.it, alla fine non cambia molto, visto che i 1.250 euro del bonus Renzi sono finiti direttamente nelle detrazioni. Nel 2021, con lo stesso calcolo, ti sarebbero spettate solo 1.287 euro di detrazioni. In pratica lo Stato si è tagliato le tasse che doveva incamerare, anche se questo non significa che il conguaglio non ti possa comunque finire in debito.

Bonus Renzi 2022: ecco quando viene pagato a chi spetta

Il pagamento del bonus Renzi 2022 viene pagato solo a chi spetta il credito d'imposta segnato dalla voce "Trattamento integrativo L. 21/2020".

Precedentemente era "Credito d'Imposta 66/2014", ma quello era a riferimento della norma del 2014, dell'allora Governo Renzi. Oggi sarebbe più conveniente chiamarlo Bonus IRPEF, a seguito delle modifiche del decreto legge 3/2020, che ha portato all'innalzamento a 100 euro di credito.

Comunque, il trattamento in questione dovrebbe venire accreditato in busta paga (o sul conto corrente) il 23 marzo 2022.

Se però ti spettano le detrazioni, perché hai un reddito superiore, non avrai nessun versamento, in quanto andrà tutto in sede fiscale. Dovrai pertanto attendere il conguaglio di fine anno.

Si tratta di un calcolo che riguarda l'imposta netta a fine anno, al netto delle imposte trattenute.

Si parla di conguaglio a debito quando la quota delle imposte e del prelievo è inferiore, mentre è a credito quando la quota delle imposte e del prelievo fiscale è stata superiore.

Come consiglia CAFCisl, è conveniente richiedere il calcolo del conguaglio quando si ha la Dichiarazione dei Redditi 2023, così da avere solo il meglio, anche perché, in caso negativo, non dovrebbe spettarti la trattenuta dallo stipendio, comunque rateizzabile fino a 5 rate mensili.