Bonus ristrutturazione 2022: detrazione al 75%! Le ultime

Il bonus ristrutturazione 2022 garantisce oltre alle sue opzioni fiscali una detrazione fiscale al 75%! Se prima era garantita solo al 50%, si può richiedere per alcuni interventi un 25% in più di detrazioni! Ecco le ultime novità

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Bonus ristrutturazione 2022 al 75%!

Anche se in piena crisi economica e con l'aumento dei prezzi generalizzato, la possibilità stessa di provvedere alle spese edilizie ora è più fattibile grazie a questo aumento della detrazione fiscale

Nonostante la polemica riguardante la cessione del credito, che molti optano tramite banche o istituti finanziari in modo da non interrompere i cantieri, e anche l'attività in generale, lo Stato tenta di far riguadagnare terreno aumentando la detrazione.

Anche perché, con le ultime indagini dell'Agenzia delle Entrate, e la scoperta di miliardi di euro frodati dallo Stato, il Governo Draghi aveva già disposto un'interruzione delle erogazioni creditizie con il Decreto Sostegni Ter, e così facendo anche tutti gli altri istituti.

Solo di recente ha fatto ripartire il sistema, anche se ora è praticamente come camminare in un campo minato. Perciò la decisione di aumentare la detrazione.

Per saperne di più ti suggerisco l'ultimo video del Geometra Danilo Torresi, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Anche se questa detrazione aggiuntiva non è per tutti i lavori, ma solo per alcuni, e solo entro alcune circostanze specifiche.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo le ultime novità su questo bonus.

Bonus ristrutturazione 2022: ecco le ultime novità

A seguito della crisi economica, sanitaria e ora fiscale, per via delle indagini dell'Agenzia delle Entrate, anche il bonus ristrutturazione 2022 ha rischiato di ritrovarsi col rischio di perdere l'opzione fiscale della cessione del credito.

In pratica si parla di un'opzione che permette al richiedente di non dover spendere nulla in relazione alla parte detraibile disposta dallo Stato.

Se si parlasse del Superbonus 110%, con la cessione il richiedente potrebbe avere addirittura qualche soldo in più, visto che avrebbe il 100% della copertura e il 10% per sé (o quel che rimane a seconda del contratto con l'impresa/istituto finanziario).

La furberia di molti fraudolenti ha portato solo per quest'ultimo bonus ad una frode miliardaria ai danni dello Stato, così da un giorno all'altro, complice anche il decreto Sostegni Ter, non si è potuto più richiedere il credito nemmeno presso Poste Italiane o Banco BPM, come raccontava questo articolo del Corriere.

Grazie però alle ultime modifiche, il Governo Draghi ha previsto una nuova disposizione della cessione del credito, purché:

  • non più frammentabile con altri creditori;
  • limitata solo a due cessioni, sempre nei confronti di istituti o aziende iscritte agli albi professionali.

E' una limitazione che, da una parte, vuole disincentivare la corsa alla frode da parte di chi già ha frodato lo stato per 4,5 miliardi di euro. E dall'altra vuole comunque garantire l'esecuzione dei lavori per chi è virtuoso e in regola con l'Agenzia delle Entrate.

Ma nonostante questa limitazione, il Governo Draghi ha voluto regalare ai contribuenti un extra. Cioè il 25% in più di detrazione!

Come funziona il bonus ristrutturazione al 75%?

Come già segnalato da money.it, si potrà richiedere per il bonus ristrutturazione 2022 una detrazione non più al 50% ma al 75%.

Questo aumento della detrazione non è solo un tentativo per reindirizzare l'interesse del contribuente ad un'opzione più sicura per lo Stato (in questo caso a pagare integralmente le spese toccherebbe al solo contribuente), ma anche per incentivare un tipo di intervento poco richiesto.

Si parla dell'abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero l'intervento adibito anche per l'installazione di dispositivi quali:

  • ascensori, 
  • montacarichi,
  • installazione di strumenti per la mobilità esterna se per soggetti diversamente abili.

E' un extra che è perfettamente cumulabile anche col sismabonus, quello previsto per i lavori di efficientamento antisismico, così come per altri interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria (sempre a seconda del tipo di immobile).

L'essenziale è che in questo caso il tetto di spesa sia limitato non più a 96.000 euro, ma a 50.000 euro, specie se il richiedente è proprietario o coaffittuario di un edificio unifamiliare. In caso di condominio, il tetto sarebbe appunto di 96.000 euro.

Bonus ristrutturazione 2022: ecco come funziona

Il bonus ristrutturazione 2022 è una detrazione fiscale che spetta a tutti coloro che vogliono attuare lavori o interventi sul proprio domicilio, purché relativi alla manutenzione o al restauro dell'immobile.

E' un supporto economico che non ha una grande copertura, rispetto ad altri indennizzi: si parla di una detrazione fiscale del 50%, massimo 75% per le sopracitate ragioni.

Eppure anche questo buono è molto richiesto, visto che rientra nella rosa dei Bonus Casa, cioè tutta la famiglia di incentivi edilizi che vanno a supportare i restauri o anche solo l'efficientamento energetico dell'immobile, come il Superbonus 110% o il Bonus facciate 2022, entrambi con detrazioni e crediti richiedibili che vanno però dal 110% al 90%, cioè una copertura quasi totale, o addirittura "a guadagno".

La sua detrazione è stata all'inizio bassa rispetto a questi ultimi perché regolamentata dall’articolo 16-bis del DPR 917 del 1986, e non dai recenti decreti come quello che regolamenta invece il Superbonus 110%.

Anche se del 1986, negli ultimi è salito alla ribalta anche per via delle modifiche attuate nell'ultimo biennio

Con la Manovra Finanziaria 2021 la detrazione è passato all'attuale 50%, mentre con la Legge di Bilancio 2022 è stata estesa la sua disponibilità fino al 2024, più questo extra finale. Anche se con le dovute modifiche.

Cosa rientra nel bonus ristrutturazione 2022? Ultime notizie!

Il bonus ristrutturazione 2022 prevede una detrazione fiscale al 50% soltanto per i lavori di restauro o di manodopera straordinaria, purché relativi agli immobili residenziali unifamiliari o condominiali.

Qui dobbiamo fare dei distinguo, perché la cosiddetta manutenzione straordinaria (oltre che ordinaria) è prerogativa dei condomini, e riguarda solo i seguenti interventi edilizi:

  • restauro e risanamento conservativo,
  • ristrutturazione edilizia,
  • ricostruzione e ripristino dell'immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi,
  • bonifica dall'amianto e di esecuzione di opere volte a evitare infortuni domestici.

Se si trattasse di manutenzione ordinaria, andrebbe bene anche per i condomini, ma solo se riguardano le parti comuni.

In questo caso, con le ultime modifiche, si potrà richiederlo anche per:

  • sostituzione di infissi esterni,
  • rifacimento delle scale,
  • interventi per la sicurezza e il risparmio energetico.

Nel caso in cui il richiedente fosse proprietario o coaffittuario di un edificio unifamiliare, non potrebbe richiedere il bonus se per interventi di tipo ordinario. Potrà richiederlo solo per interventi di manutenzione straordinaria, o per ricostruzione in caso di calamità.

Bonus ristrutturazione 2022: come richiederlo

Per richiedere il bonus ristrutturazione 2022 dovrai prima provvedere alla presentazione di tutte le documentazioni attestanti la tua posizione di proprietario o coaffittuario ma con consenso firmato da parte di altri coaffittuari e del proprietario stesso.

Dovrai inoltre presentare, in sede di richiesta, tutte le fatture e gli scontrini relativi ai lavori e alle attività conformi al bonus. Sul piano invece della richiesta del credito o detrazione che sia, potrai richiedere l'aiuto di un consulente fiscale, anche presso il Centro di Assistenza Fiscale.

Se richiedi la detrazione, dovrai presentare il modello 730, o Modello Unico. In questo caso, a esito positivo, riceverai ben 10 quote annuali di importo pari alla detrazione spettante. Altrimenti potrai richiedere in alternativa lo sconto immediato in fattura, ma sarà l'azienda edile a richiederlo.

Nel caso di credito d'imposta, dovrai presentare la richiesta presso soggetti autorizzati come banche o intermediari finanziari, purché, stando alla nuova normativa, registrati presso gli albi professionali.