Bonus ristrutturazione 2022: sconto e cessione, nuovi guai!

Bonus ristrutturazione 2022: nuovi guai in vista. Dal Decreto Sostegni Ter arrivano brutte notizie per cessione e sconto! Le ultime novità.

Bonus ristrutturazione 2022 ancora sotto torchio. Questa volta la stretta arriva dal Decreto Sostegni Ter recentemente approvato dal Governo Draghi.

Il provvedimento, tanto atteso dai cittadini interessati a ricevere i nuovi sostegni 2022, come la Cassa Integrazione Guadagni (CIG), i contributi a fondo perduto per i titolari di Partita IVA e tanti altri aiuti sociali, incluse le misure per frenare il caro bollette, estende il suo campo d’azione anche ai Bonus ristrutturazione casa.

Maggiori informazioni sui paletti introdotti dal Decreto Sostegni 2022 ai Bonus casa le trovate nel video YouTube del geometra Danilo .

E le notizie non sarebbero così confortanti. Il DL Sostegni Ter, infatti, sulla scia del DL 157/2021 (Decreto Antifrode), stringe ancora la morsa attorno ai Bonus casa creando non pochi problemi alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

In verità, i “guai” interesseranno non solo i Bonus ristrutturazione casa 2022, ma tutte agevolazioni aventi ad oggetto la ristrutturazione di un immobile utilizzabili tramite sconto e cessione.

Insomma, se i primi problemi non sono tardati ad arrivare con il DL Antifrode entrato in vigore lo scorso novembre, ci pensa l’articolo 26 del Decreto Sostegni Ter ad assestare un altro duro colpo ai Bonus casa 2022

Dal 7 febbraio in poi la cessione del credito per i Bonus edilizi potrà essere concessa un’unica volta.

Volendo essere più chiari, il nuovo DL Sostegni ter blocca la cessione del credito ripetuta per i Bonus ristrutturazione 2022, senza alcuna eccezione.

Stiamo parlando di una nuova stretta che va ad interessare tutti i Bonus ristrutturazione casa 2022, comprese le agevolazioni più rinomate (Superbonus 110%, Bonus Facciate), e che rende ancora più difficile intraprendere le ristrutturazione anche nella modalità di sconto in fattura.

In conclusione, non solo la cessione del credito dovrà fare i conti con le nuove disposizioni dettate dal Decreto Sostegni Ter per i Bonus 2022, ma le problematiche si rifletteranno anche sulla chance di ottenere le ristrutturazioni per mezzo dello sconto in fattura.

Ma vediamo subito quali nuovi guai si prospettano all’orizzonte.

Bonus ristrutturazione 2022: cosa cambia per sconto e cessione dal 7 febbraio?

La nuova stretta prevista dall’art. 26 del DL Sostegni Ter, a favore dei Bonus ristrutturazione 2022, ha ormai i giorni contati. Dal 7 febbraio le agevolazioni casa utilizzabili tramite cessione del credito e sconto in fattura saranno chiamate a rispettare ulteriori requisiti aggiuntivi, oltra a quelli voluti dal Decreto Antifrode dello scorso novembre.

Quest’ultimo provvedimento, entrato in vigore il 12 novembre 2021, ha iniziato a complicare la vita dei Bonus casa già a partire dello scorso anno.

I guai sono iniziati quando il DL 157/2021 ha messo nero su bianco l’obbligatorietà di presentazione di due nuovi documenti per coloro che vogliono avvalersi delle agevolazioni offerte dai Bonus casa. Stiamo parlando dell’ormai noto visto di conformità e dell’asseverazione tecnica della congruità dei costi

Una nuova regola quella dettata dal Decreto Antifrode che va ad estendersi a tutti i Bonus ristrutturazione 2022 (Bonus Facciate, Ecobonus, Bonus casa 50%, etc.) che, come risaputo, ammettono lo sconto e la cessione come modalità di utilizzo.

Più rigide sono le nuove disposizioni varate per il Superbonus 110%, poiché obbligo di presentazione del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica della congruità dei costi si estende anche nel caso di utilizzo tramite detrazione fiscale.

Non solo, il nuovo decreto pare seguire la stessa linea di condotta del DL Antifrode imponendo altre regole più limitanti ai Bonus ristrutturazione 2022. 

Oltre alla stretta operata su tutte le fatture pagate dal 12 novembre in poi, eccedenti l’ammontare di 10.000 euro, dal 7 febbraio i guai per i Bonus casa 2022 aumentano a causa del divieto, imposto dal Decreto Sostegni Ter, di ricorrere alla cessione del credito per più di una volta.

Bonus ristrutturazione 2022: quali nuovi guai per cessione e sconto?

Vediamo subito come il nuovo decreto complica la vita dei Bonus ristrutturazione 2022. Il provvedimento praticamente riscrive il primo comma dell’art. 121 del Decreto Rilancio, intervenendo con la frase “senza facoltà di successiva cessione” in sostituzione della vecchia “facoltà di successiva cessione del credito”.

Un piccolo ritocco che va ad interessare tutti i Bonus ristrutturazione, inclusi Superbonus 110% e Bonus Facciate, dal 2022 al 60%, e ogni altra agevolazione per l’esecuzione dei lavori che ammetta la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Una scelta questa aspramente criticata dai professionisti del settore edilizio coscienti dei pericoli che ne derivano, da tradursi in veri e propri guai per l’edilizia Italia in termini di blocco del settore

I limiti imposti alla cessione del credito finiranno, infatti, per ritorcersi contro i contribuenti che utilizzano i Bonus ristrutturazione 2022 avvalendosi dello sconto in fattura. Per questi diventerà più difficile reperire un’impresa che possa accollarsi l’anticipo delle spese per i lavori.

Purtroppo, non c’era altra via d’uscita. L’ammontare delle frodi, circa 4 miliardi di euro, dovuto ad un utilizzo improprio della cessione del credito per i Bonus ristrutturazione, ha spinto il Governo a mettere in atto una serie di nuove regole per bloccare il fenomeno.

Tale nuovo modo di operare, però, porta alla naturale estinzione del mercato secondario della cessione del credito. Per meglio capire, se il credito viene ceduto dal cliente o dall’impresa ad una banca o ad un istituto finanziario non potrà essere ceduto poi una seconda volta.

I crediti trasferiti anteriormente alla data del 7 febbraio 2022, invece, potranno essere ceduti ancora una volta.

Bonus ristrutturazione 2022: quali altre novità del DL Sostegni Ter e del DL Antifrode?

Volendo riassumere quanto detto, il DL 157/2021 (Decreto Antifrode) richiede per i Bonus ristrutturazione 2022 utilizzabili nella modalità di sconto e cessione del credito, le cui spese sostenute per realizzare i lavori sono pagate successivamente all’entrata in vigore del decreto stesso, vale a dire dopo il 12 novembre scorso, l’obbligo di compilazione del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica della congruità delle spese.

Le nuove regole, già da rispettare per lo sconto e la cessione del Superbonus 110%, si applicano per mezzo dello stesso decreto anche al sussidio qualora se ne voglia usufruire come detrazione IRPEF.

In altre parole, il DL Antifrode estende, per il solo Superbonus 110%, l’obbligo di presentazione dei due documenti anche nel caso si utilizzo con detrazione fiscale.

Ad aumentare i guai dei Bonus ristrutturazione 2022 ci pensa poi il DL Sostegni Ter imponendo agli interessati alle agevolazioni edilizie una sola cessione del credito.

Bonus ristrutturazione 2022: la stretta alla cessione complica lo sconto! Ecco perché

Come detto più volte, la stretta attuata alla cessione del credito da parte dei due decreti rende più difficile l’utilizzo dello sconto in fattura. Questo perché entrambe le modalità di uso previste per i Bonus ristrutturazione sono fra loro legate.

Cerchiamo di spiegare bene la relazione. Con lo sconto in fattura l’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori anticipa le spese supportate per la realizzazione degli interventi senza attendere il rimborso da parte dello Stato, cedendo quindi il credito vantato per il Bonus ristrutturazione ad un istituto finanziario (banca).

Ciò comporta un flusso di cessioni che se intaccato genera delle conseguenze sull’utilizzo dello sconto in fattura.

In altre parole, se per le banche e le imprese diventa sempre più difficile, quasi infattibile la cessione del credito secondo le nuove regole, lo sarà anche per l’applicazione dello sconto in fattura dei Bonus ristrutturazione 2022.

E la nuova stretta entrerà in vigore dal 7 febbraio nonostante i tentativi di ripristino della disciplina passata alla cessione del credito ormai andati in fumo.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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