Bonus spesa 2022: 500 euro a famiglia! Ultime disponibilità

Una proroga inaspettata, proprio in funzione della mancanza di budget che si prospettava per questo anno. I bonus spesa 2022 invece aiuteranno ancora molte famiglie italiane nella gestione della loro spesa alimentare mensile. In media 500 euro per nucleo familiare, ancora disponibili in alcune città. Ecco quali.

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In media 500 euro per nucleo familiare. Si tratta dei buoni spesa 2022, non rinnovati nel loro budget per l’anno in corso ma ancora disponibili per via dei fondi residui, rimasti a disposizione.

Ogni comune interessato si occupa di attivare il bando di competenza, il quale alla fine si impegna ad assegnare un contributo economico a ogni famiglia con necessità di acquistare beni di prima necessità, alimentari in primis.

Una proroga inaspettata, proprio in funzione della mancanza di budget che si prospettava per questo anno 2022. I bonus spesa invece aiuteranno ancora molte famiglie italiane nella gestione della loro spesa alimentare mensile.

Per il 2022 non sono previste modifiche alla normativa generale, cioè continuano ad essere contributi affidati alla gestione delle autorità comunali, che ne stabiliscono requisiti e importi, anche in base ai fondi residui a disposizione.

Si tratta dunque di fondi residui stanziati grazie al decreto Sostegni Bis ma che oggi sono disponibili in alcuni comuni e non necessariamente assegnati solo in base al valore dell’Isee.

Ecco tutte le novità.

Bonus Spesa 2022 senza Isee, novità!

Dal momento che stiamo parlando di buoni spesa 2022, in assegnazione fino a esaurimento scorte, chiariamo subito che si tratta di un beneficio disponibile ancora in poche città ma, in alcuni casi, senza Isee.

Infatti, per ottenere i bonus spesa 2022, il reddito non è l’unico parametro che va considerato. Spesso invece, pur non essendo tra i redditi più bassi, ciò che conta è dimostrare di aver subito una significativa perdita di guadagno, rispetto al fatturato (o allo stipendio) negli anni precedenti.

La ratio dunque è dimostrare che proprio la pandemia ha stravolto vite che scorrevano tranquille, anche dal punto di vista economico. 

Infatti, è proprio a seguito del primo lockdown che il governo ha stanziato dei fondi per permettere alle famiglie di poter perlomeno andare al supermercato per provvedere alla spesa familiare oppure recarsi in farmacia. Questo è avvenuto sia nel 2020 che nel 2021.

A oggi, ci sono ancora fondi che sono rimasti inutilizzati in alcuni comuni, motivo per cui si decide di riaprire le domande. Si tratta di buoni spesa 2022 del valore di 400-500 euro, fino a un massimo di 600 euro in alcune condizioni.

Ogni comune stabilisce le modalità di richiesta/assegnazione dei bonus spesa 2022, pubblicando apposito bando. Quest’ultimo chiarisce anche la data di scadenza entro la quale inviare le domande, o in alternativa se la distribuzione dei fondi avviene fino a esaurimento delle scorte disponibili.

Nella maggior parte dei casi, è sufficiente consultare il sito web del comune, per avere tutte le informazioni necessarie e procedere con l’inoltro della domanda online. In altri casi più specifici invece, sono gli operatori del comune, tramite i servizi sociali, che individuano le famiglie più bisognose, provvedendo a distribuire direttamente i generi alimentari, casa per casa.

Per avere la certezza che la domanda sia stata accolta, è sufficiente attendere qualche giorno dopo la chiusura del bando, per ricevere la telefonata da parte degli addetti comunali. In altri comuni più grandi invece, la graduatoria degli aventi diritto è pubblicata direttamente online. In tal caso ovviamente si tratta di un elenco anonimo, in cui si riporta il numero di protocollo della domanda e il numero di componenti del nucleo familiare, con il relativo ammontare di spesa a disposizione.

Ecco i requisiti necessari per poter inoltrare la richiesta, i beneficiari della misura e le modalità per poter richiedere e spendere i voucher.

Bonus spesa 2022, requisiti

I bonus spesa rientrano nell’ambito di iniziative di solidarietà alimentare, atte a porgere un aiuto a quanti si ritrovano in ristrettezze economiche, a seguito della pandemia. Non c’è bisogno di essere sulla soglia dell’indigenza, per poter ricevere i buoni spesa. Basti pensare a tutti i liberi professionisti che, dopo lo scoppio della pandemia nel 2020, si sono ritrovati nell’impossibilità di continuare a vedere clienti oppure offrire i loro servizi di consulenza.

Per tanti di loro, è arrivato in soccorso un piccolo contributo da parte del comune, che ha dispensato i buoni spesa in particolare a chi ha dovuto, da un giorno all’altro, interrompere drasticamente la propria attività professionale.

Ciò non vuol dire che il valore dell’attestazione Isee non sia contemplato, ai fini dell’assegnazione dei bonus spesa. Ma intervengono a tale scopo, anche altri fattori, tra cui quello dell’evidente diminuzione di introiti, da un anno all’altro.

Gli altri requisiti principali, per ottenere i bonus spesa 2022, oltre al certificato Isee sono:

  • Composizione del nucleo familiare e presenza di minori o disabili a carico
  • Limite massimo previsto per il patrimonio disponibile o la liquidità presente sul conto corrente.

Ovviamente bisogna tenere in considerazione il fatto che è necessario essere residenti nel comune al quale si richiede l’assegnazione dei buoni spesa 2022.

Una volta stilata la graduatoria, in genere si ricevono personalmente i voucher da spendere presso i supermercati aderenti all’iniziativa. In alcuni centri, nei confronti di nuclei familiari con specifiche necessità, è possibile anche farsi recapitare direttamente a casa la spesa, grazie all’aiuto di alcuni volontari.

Buoni spesa 2022: importi

Anche a questo proposito è importante sottolineare che non esiste a priori un importo prefissato, per quanto riguarda il voucher del bonus spesa 2022.

Infatti, è prevista l’erogazione minima di 50-100 euro, fino ad arrivare anche a 700 euro. La media è normalmente di circa 500 euro a famiglia. In alcuni casi particolari, il Comune prevede addirittura due tranche di pagamenti, quindi per un totale possibile fino a 1.400 euro.

Si tratta chiaramente di cifre variabili e che oscillano in base ai diversi requisiti di cui si tiene conto. L’importo disponibile dipende molto dal numero di componenti del nucleo familiare e di quante persone minorenni ne fanno parte. Si tiene conto anche del fatto che lavorino entrambi i genitori ad esempio oppure soltanto uno, se c’è una mamma single o un figlio con disabilità e via discorrendo.

Infatti, gli importi dei voucher si stabiliscono a seconda della fascia di appartenenza del nucleo familiare, non in base al valore dell’Isee bensì proprio in base al numero di persone presenti. Più la famiglia è numerosa, più l’importo dei buoni spesa 2022 aumenta.

Una volta inviata la domanda, non resta che attendere la graduatoria stilata dal comune, così da poter ricevere la conferma riguardante l’assegnazione dei buoni per il proprio nucleo familiare.

Ogni centro abitato riceve la parte spettante dei fondi erogabili e calcolati in base al numero di abitanti e il reddito pro capite di quella zona geografica.

Cosa comprare 

Va specificato che i bonus spesa 2022 sono concepiti per acquistare prodotti nei supermercati, come siamo abituati nel quotidiano, ma non tutti gli articoli presenti possono beneficiare del sussidio.

Via libera dunque a tutti i generi alimentari presenti, così come ai detergenti per la pulizia della casa e ai saponi per l’igiene personale. Non sono ammessi invece, nel conto del voucher, il cibo per gli animali domestici, gli alcolici e i prodotti di bellezza (come ad esempio creme per il viso, smalti, maquillage ecc).

La novità in seguito ai primissimi buoni spesa erogati nel post lockdown, è che si ha la possibilità di spenderli anche in farmacia e in particolare, in negozi convenzionati che siano specializzati solo nella vendita di prodotti igienico-sanitari.

Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, ciò che accade in particolare in centri abitati più piccoli ( o a vantaggio di nuclei familiari con esigenze speciali), è che si organizzano gruppi di volontari che si occupano di gestire la fornitura di generi alimentari e di distribuirli tra i vari aventi diritto.

Chi riceve la consegna dei voucher ha di solito anche un’indicazione relativa ai tempi entro i quali spendere i bonus. Si tratta di tempistiche ragionevoli, pertanto non è necessario affrettarsi per spendere l’intero importo in un’unica soluzione. È dunque possibile organizzarsi settimanalmente per effettuare la spesa domestica alimentare.

Dove richiedere i bonus spesa 2022

Restano a disposizione dei cittadini, le possibilità di inoltrare la propria richiesta a Bologna, considerando però che il bando non prevede una data di scadenza bensì la distribuzione delle risorse, fino a esaurimento dei fondi. Previsti importi che oscillano tra i 150 e i 600 euro per nucleo familiare, da assegnare in voucher da 25 euro ciascuno.

A Salerno, c’è possibilità di richiedere i buoni spesa 2022 fino al 14 febbraio, tramite procedura di richiesta online oppure attraverso i servizi appositi erogati dal Caf. La condizione principale prevista, da rispettare ai fini dell’ottenimento dei voucher, in questo caso è che non si superi il tetto massimo di 10 mila euro per l’Isee.Il minimo previsto è di 150 euro a coppia, avendo la possibilità di ottenere ulteriori 50 euro per ogni componente familiare in più.

Fino all’8 febbraio, chi risiede a Sorrento può ancora attivarsi per ottenere i bonus spesa 2022, a condizione che la loro attestazione Isee non superi i 15 mila euro annui e che nessuno dei membri del nucleo familiare percepisca il reddito di cittadinanza.

C’è tempo fino al 13 febbraio per inoltrare le richieste e ottenere i bonus spesa 2022 anche nel comune di Matera. 

Infine Siena si prefigge di mantenere aperti i bandi fino all’esaurimento delle risorse, quindi se è pur vero che una data di scadenza non c’è, è bene affrettarsi per mettersi in graduatoria.

Quando arrivano i bonus spesa 2022? A partire dalla chiusura del bando, bisogna calcolare i tempi di lavorazione delle pratiche, per stilare la graduatoria degli aventi diritto. Di solito si tratta di tempi brevi: è lo stesso Comune che chiama gli assegnatari del voucher e concorda le modalità per poterlo ritirare.