Bonus stufa a pellet: è ora il momento per avere lo sconto!

Visto il caro bollette, si cercano sistemi alternativi per il riscaldamento e più economici. Ecco il bonus stufa a pellet, con sconto diretto in fattura!

Tutti parlano in questo momento del bonus stufa a pellet, che ha registrato una vera e propria impennata, nella richiesta di informazioni, da parte di tutti coloro che sono assolutamente decisi ad eliminare il gas metano dalle loro case.

Che dire, le bollette gas arrivate hanno messo in ginocchio intere famiglie. Anche anziani, che vivono da anni da soli, hanno visto un’impennata evidente degli importi da pagare, pur risparmiando al massimo sulle ore di consumo effettive, per riscaldarsi.

È comprensibile dunque la corsa a cercare sistemi alternativi ai termosifoni. E il momento adatto è proprio questo, così da rifornirsi di pellet durante il periodo estivo e quindi trovarsi pronti ad affrontare una nuova stagione autunnale e poi invernale, a partire dai mesi di settembre e ottobre.

Nel caso dei termosifoni, ad esempio, tante persone hanno deciso di non utilizzarli per sostituirli con una stufa a pellet, soluzione che offre diversi vantaggi. In più, è possibile approfittare di agevolazioni fiscali sull’acquisto previste dal Governo.

Ecco di cosa si tratta.

Nuovo bonus stufa a pellet: come funziona per il riscaldamento del prossimo inverno

Tutti ormai lo conoscono comunemente come bonus stufa a pellet ma in realtà si tratta di un’agevolazione fiscale che rientra nell’ambito della ristrutturazione edilizia degli immobili, in ottica di efficientamento energetico.

Nello specifico, il bonus ristrutturazione consente di portare in detrazione fiscale il 50% delle spese affrontate per installare una stufa a pellet mentre l’Ecobonus arriva fino al 65%.

In realtà, si può usufruire sia dell’agevolazione fiscale che dello sconto diretto in fattura.

Appare evidente come quest’ultima opzione sia la più veloce praticabile, non fosse altro perché l’Ecobonus, con la detrazione fiscale concessa fino al 65%, in realtà presenta una tempistica di realizzazione più lunga da perseguire.

Infatti, è inclusa nelle pratiche anche l’obbligo di comunicazione da inoltrare all’Enea, passaggio che senza dubbio allunga ulteriormente i tempi per il raggiungimento dell’obiettivo.

Poco e subito dunque, lo sconto in fattura potrebbe apparire preferibile alla maggior parte delle persone, dal momento che è diretto anche se si ferma al 50%, quindi un 15% in meno, rispetto a quanto previsto invece dalla detrazione fiscale dell’Ecobonus.

Bonus stufa a pellet, sconto diretto in fattura: la soluzione che conviene

Lo sconto diretto in fattura, appare evidente, risulta sempre molto allettante per la maggior parte delle persone, dal momento che si riesce concretamente a risparmiare, al momento del pagamento del conto al fornitore del servizio o del bene.

Per quanto concerne il bonus stufa a pellet è comunque ancora possibile usufruire della cessione del credito, come già avvenuto nel 2021, pertanto si può ottenere uno sconto immediato del 50%, sul costo di realizzazione dell’impianto.

La condizione da rispettare, in maniera perentoria, è quella di effettuare il pagamento solo tramite bonifico bancario, dunque un sistema di tracciamento sicuro al 100%.

il bonifico stesso dovrà riportare specifiche informazioni ossia la causale di versamento ai sensi dell’articolo 16/bis del DPR 917/1986, il codice fiscale del richiedente del Bonus stufa a pellet e i dati fiscali del beneficiario del pagamento.

È importante, in questa sede, specificare che il bonus vale sia per l’installazione di un nuovo impianto, così come per la sostituzione di una vecchia stufa.

Bonus stufa a pellet: gli importi di cui è possibile beneficiare

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, si tratta di agevolazioni che rappresentano senza dubbio delle buona notizie, in ambito di efficientamento energetico e risparmio in bolletta. 

Infatti, anche un vecchio impianto può usufruire del maxi bonus fino all’85% di detrazione fiscale, fermandosi al 50% per quanto concerne una casa indipendente e con un massimo di spesa sostenuta pari a 30 mila euro.

Se invece si va in condominio, allora la detrazione sale al 70% ma fino a un massimo del 75%, se i costi dei lavori non superano i 40 mila euro.

Se invece il tetto del preventivo supera i 136 mila euro, allora a detrazione possibile oscilla tra l’80% e l’85%. L’alternativa, è usufruire del bonus stufa a pellet, nell’ambito di quello più ampio delle ristrutturazioni e quindi beneficiare di un sgravio fiscale che ammonta al 50%.

In caso di scelta di questa opzione, allora si dovrà portare la detrazione, in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi, così da poter suddividere gli importi in 10 rate, quindi una all’anno, nell’arco del decennio successivo.

Bonus stufa a pellet, come inoltrare la domanda

A partire dallo scorso 1°aprile, il portale Enea appare rinnovato e con nuove funzionalità, per facilitare l’accesso e la fruizione da parte degli utenti. Per quanto concerne il bonus stufa a pellet, c’è la possibilità di presentare tutte le spese effettuate, entro la fine dell’anno, al fine di ottenere il massimo per la propria abitazione, dal punto di vista del risparmio energetico.

Visionando il sito, si accede a due sezioni distinte e separate, che riguardano l’Ecobonus da una parte e il bonus casa dall’altro. 

Rispettivamente, lo sconto concesso è di:

  • 50-85% del totale dei lavori effettuati, per quanto concerne l’Ecobonus
  • 50% al massimo, se l’installazione della stufa a pellet rientra all’interno del bonus ristrutturazioni

Accedendo in questo momento, si ha la possibilità di poter ottenere lo sconto su tutti i pagamenti effettuati a partire dal 1°gennaio e fino al 31 marzo 2022.

La condizione essenziale, per poter ottenere uno sconto diretto in fattura, però è proprio quella di aver eseguito dei lavori di ristrutturazione in casa, altrimenti ciò non sarà possibile e bisognerà procedere con la detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi.

Bonus stufa a pellet 2022, senza ristrutturazione: le condizioni da rispettare

La guida completa all’agevolazione per le stufe a pellet per il 2022 appare chiara.

Bonus ristrutturazione con sconto in fattura, Ecobonus con cessione del credito.

L’installazione della stufa a pellet risulta comunque legata alla fruizione di almeno uno di questi altri tre benefici:

  • Bonus Ristrutturazione 50%
  • Ecobonus 65%
  • Ecobonus 110%, cessione del credito o sconto in fattura 100%

Tutti i lavori eseguiti nell’arco dell’anno solare 2022 possono accedere alle agevolazioni, sia in forma di detrazione fiscale (che risulta alla fine più elevata), sia in qualità di sconto in fattura.

Nel corso dell’articolo, abbiamo presentato entrambe le opzioni, con relative percentuali di agevolazione. Non ci resta, per concludere, che fugare qualche ultimo dubbio, chiarendo i punti che seguono.

Sia l’una che l’altra opzione, devono riferirsi, in maniera obbligata, a edifici già esistenti, iscritti al catasto, pertanto non è possibile usufruirne per ciò che riguarda le case di nuova costruzione.

Chi si avvantaggia dell’Ecobonus non può anche richiedere l’agevolazione prevista dal bonus ristrutturazioni.

È essenziale che l’installazione della stufa a pellet avvenga da parte di un tecnico qualificato e certificato.

Tutta la documentazione, una volta ottenuto il bonus, va conservata per almeno 10 anni.

Il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese per gli interventi svolti in edilizia libera o di importo inferiore a 10.000 euro non è necessario.

Infine, se si opta per la cessione del credito, al di là dello sconto in fattura o della detrazione fiscale Irpef, allora bisogna rivolgersi alle Poste oppure a una compagnia di assicurazione, per ottenere il 110% sulla quota.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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