Bonus 1.800 euro per tutti! Scade a dicembre. Come averlo

Ancora quattro mesi per poter avere un bonus direttamente dall'Agenzia delle Entrate di 1.800 euro per tutti, senza necessità di ISEE. Scade il 31 dicembre questo bonus dedicato a chi vorrà migliorare alcune parti della propria abitazione. Ma ne possono beneficiare anche i condomini. Stiamo parlando del bonus verde. Il sintetico vademecum di cosa è e come averlo.

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Ancora quattro mesi per poter avere un bonus direttamente dall'Agenzia delle Entrate di 1.800 euro per tutti, senza necessità di ISEE. Non è una fake news, ma il riconoscimento del beneficio fiscale riconosciuto dal Fisco per chi mette a verde terrazzi, balconi, aree scoperte condominiali. Si tratta del bonus verde che per 120 giorni è ancora attivo. Infatti scade il 31 dicembre 2021, e al momento non è trafugata notizia circa la sua proroga. Bisogna attendere le prime bozze della legge di bilancio 2022 che metterà mano alla miriadi di bonus cercando una razionalizzazione. Chissà che il bonus verde non venga inserito tra i bonus edilizi ad aliquota unica del 75%. Ma intanto vediamo come funziona e come poterlo ottenere.

Bonus verde fino a 1.800 euro: ancora 4 mesi per averlo

Il 31 dicembre 2021 scade il bonus verde, così come scade anche il bonus facciate 90%. Introdotto con la legge di bilancio n.302 del 2017, ossia la legge di bilancio 2018, è stato poi prorogato da diverse leggi di bilancio fino al 2021, anno in cui andrà in pensione, salvo proroghe che al momento non sono contemplate. 

Chiunque faccia lavori su parti esterne private o condominiali di messa a verde, può beneficiare di una detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute per un tetto massimo di spesa di 5.000 euro. Da qui il valore del bonus verde di 1.800 euro che va ad abbattere l'Irpef pagata per via degli stipendi, della pensione o semplicemente dell'attività da lavoro soggetto a tassazione fiscale Irpef. Il bonus tuttavia non può essere goduto in un'unica soluzione, ma va spalmato su 10 anni. Tuttavia per chi volesse approfittare di questo vantaggio ed ha intenzione di attrezzare a verde la terrazza, il balcone o il giardino di casa propria, non resta che attivarsi perchè il 31 dicembre è vicino.

Bonus verde 1.800 euro: cosa è

Come riportato sul sito dell'Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata al bonus verde, esso è un beneficio fiscale, riconosciuto sotto forma di detrazione Irpef per le spese di messa a verde di alcune parti della propria abitazione oppure di parti condominiali. 

Il beneficio fiscale si applica solo sulla tassazione delle persone fisiche, dunque sull'Irpef. Per questo motivo il bonus verde non può essere sfruttato dai soggetti con partita IVA e imprese che sono soggette ad Ires. 

Il bonus verde è finalizzato ad opere di sistemazione a verde di aree esterne facenti parte dell'immobile di proprietà, in cui il richiedente il bonus vive. Quindi chi volesse rifare il pavimento del balcone deve sfruttare il bonus facciate al 90%, ma se il calpestio diventa verde, oppure si formano pareti verticali verdi, ecco che interviene il bonus verde. 

Per chiarezza su cosa è il bonus verde, viene in aiuto l'art. 1 comma 12 di quella Legge, in si legge che il bonus verde serve per 

sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;

realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Bonus verde: quali requisiti per avere 1.800 euro

Per poter accedere al bonus verde si devono rispettare alcuni requisiti, molto semplici che rendono questo bonus molto facile da utilizzare. Non si devono fare comunicazioni di inizio lavori, nè la necessità di avviare procedure amministrative particolari. Inoltre non è necessario avere l'ISEE in quanto la misura del beneficio fiscale è slegata dalla condizione reddituale. Per tutti si possono avere fino a 1.800 euro, ossia il 36% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 5.000 euro. 

Le opere di sistemazione a verde devono essere realizzate solo su edifici esistenti, ossia su porzioni di esse scoperte. Non necessariamente l'intervento deve essere sull'abitazione principale ma anche su eventuali pertinenze. L'immobile o la porzione di immobile su cui si interviene deve essere nel possesso del richiedente, e deve essere già esistente.

Quindi la piantumazione del giardino di una nuova casa in costruzione o ristrutturazione non rientra tra le opere ammesse al bonus verde.

Altro requisito, è avere la possibilità di portare in detrazione Irpef il bonus verde. Quindi si deve generare gettito Irpef. Gli incapienti, anche se volessero sostenere le spese di messa a verde del terrazzo di casa, non potranno godere del beneficio fiscale. 

Bonus verde: il punto sulle spese ammesse

Ammesso che i requisiti non sono stringenti e facilmente rispettabili, cerchiamo di capire quali sono le spese che si possono considerare per poter arrivare al tetto di 5.000 euro e così beneficiare del bonus verde come detrazione fiscale. Le spese devono essere tutte volte a sistemare le aree esterne e scoperte a verde, dando un tocco di innovazione o novità. Infatti la manutenzione del manto erboso non è tra le spese ammesse al bonus verde. Viceversa acquistare un nuovo prato, oppure nuove piante da interrare sono gesti che permettono di poter inserire le relative spese nella somma di quelle ammesse al bonus verde. Anche il nuovo sistema di irrigazione è una spesa ammessa al bonus verde, o la creazione di pozzi, mentre la potatura di alberi è semplice attività di manutenzione ordinaria e quindi il costo del potatore non può essere incluso. 

Con questi esempi si può comprendere che le spese che danno diritto al bonus verde sono quelle che servono per migliorare il proprio giardino con un sistema di irrigazione o la creazione di pergolati, oppure un giardino verticale sul proprio terrazzo di casa, ma anche la messa a dimora di nuove piantagioni ed arbusti. Se invece si vuole cambiare il manto erboso del proprio giardino, si può ottenere il bonus verde, che invece si esclude nel caso di rifacimento di terreni da gioco per finalità sportive, come i campi da calcetto. 

Ammesse come spese anche gli emolumenti pagati ai green designer, o agli arredatori di esterno che supportano il richiedente nel rifacimento del terrazzo o giardino. 

Inoltre tutte le spese devono essere state sostenute entro 31 dicembre 2021, pena l'esclusione dal bonus. 

Bonus verde: quando si perde

Non rispettare i requisiti o ammettere spese non contemplate al bonus verde, fanno perdere il diritto alla detrazione fiscale. Quindi attenzione a cosa si inserisce nella dichiarazione dei redditi. L'occhio vigile del Fisco potrebbe sempre contestare in futuro che le spese inserite, seppure riferite ad un'area verde della propria abitazione non poteva essere considerata ammissibile al bonus verde. 

Il discriminante tra spesa ammessa e non è la tipologia di spesa sostenuta. Se gli interventi sono di natura straordinaria perchè intervengono a migliorare alcuni spazi di abitazioni, giardini o pertinenze anche condominiali, allora sono sicuramente annoverabili come costi eleggibili al bonus verde. 

I lavori non devono essere di natura ordinaria; quindi la manutenzione ordinaria non è contemplata. 

In modo più, chiaro sono escluse dal beneficio i lavori di routine eseguiti su tali aree. Deve, insomma, trattarsi di un intervento “straordinario” distaccato da quelli che frequentemente si effettuano a beneficio dell’ambiente di proprietà. L'installazione di un impianto di irrigazione che richiede anche lo studio di un tecnico, è invece un lavoro ammesso al bonus verde. 

Bonus verde 1.800 euro: modalità di funzionamento

Il bonus verde, nella sua definizione è un'agevolazione fiscale. Quindi non si tratta di sconto in fattura, nè di cessione del credito, nè di voucher da utilizzare. Ma una detrazione fiscale riconosciuta in sede di dichiarazione dei redditi. La detrazione fiscale è il 36% delle spese sostenute il cui tetto massimo non può superare 5.000 euro. Quindi il bonus verde come beneficio fiscale non può superare 1.800 euro. Questo importo va ripartito in 10 quote eguali e portate come spese da detrarre dall'Irpef lorda dichiarata ogni anno. L'ammontare annuale della detrazione è di 180 euro, che va ad abbattere l'Irpef lorda. Di conseguenza, il beneficio fiscale sarà il recupero dell'Irpef versata, che solitamente è riconosciuta nel cedolino di luglio dell'anno successivo al sostenimento della spesa, oppure nel cedolino pensione di settembre

A tal proposito si legga l'articolo Pensione settembre: più soldi nel cedolino. Ecco a chi

Appare dunque immediato che per poter ottenere il beneficio fiscale del bonus verde si deve essere titolari di una posizione Irpef. 

A conferma dal sito Agenzia Entrate si legge:

la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.

Chi sostiene le spese nel 2021, ultimo anno del bonus verde, potrà portare in detrazione la prima quota nella dichiarazione dei redditi 2022 che ci sarà tra aprile e maggio dell'anno prossimo. 

Bonus verde: è possibile anche nei condomini

Un giardino condominiale, un terrazzo condominiale o una piccola area scoperta ad uso condominiale può essere arredata a verde e beneficiare del bonus verde. Al pari dei lavori ammessi per i privati, anche nei condomini se si decide di installare un sistema di irrigazione nel giardino, o di fare una nuova piantumazione, o installare un gazebo, l'intero condominio beneficia del bonus verde. In questo caso sarà l'amministratore del condominio ad espletare le pratiche per poter poi rilasciare ad ogni condomino la quota parte del vantaggio fiscale da poter riportare nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia è possibile che uno solo dei condomini possa sostenere l'intera spesa, a patto che ci sia una delibera condominiale in tal senso, ed in questo caso a beneficiare della detrazione fiscale sarà solo il condomino che ha sostenuto le spese. 

Bonus verde: alcune deroghe da ricordare

Il bonus verde è richiedibile da soggetti privati titolari di un diritto sull'abitazione o pertinenza su cui effettuano lavori di miglioria del verde, e che pagano l'Irpef. Se questa è la regola generale, ci sono alcune deroghe.

Una prima deroga riguarda gli interventi realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’attività commerciale. Il proprietario dell'immobile potrà godere della detrazione solo sulla metà del bonus fiscale, quindi non più di 900 euro da ripartire sempre in 10 anni. 

Lo stesso in caso di interventi su immobili oggetto di vincolo da parte del Codice dei beni culturali.

Per i casi di successione del de cuius, così come si trasmette il bene, anche il beneficio fiscale viene parimenti riconosciuto agli eredi purchè tutti detengono la proprietà dell'immobile. In caso contrario il beneficio sarà goduto dal solo singolo erede.