Buoni Fruttiferi Postali prescritti, Poste Italiane deve pagare per questa serie

Poste Italiane costretta a rimborsare alcuni Buoni Fruttiferi Postali scaduti. A deciderlo il giudice di pace di Palermo. Ecco per quale serie non vale la prescrizione e i motivi della decisione.

buoni fruttiferi

Poste Italiane costretta a rimborsare alcuni Buoni Fruttiferi Postali scaduti. Ha deciderlo il giudice di pace di Palermo. Vediamo subito per quale serie non vale la prescrizione e i motivi della decisione.

Dalla data di prima emissione, cioè il 1924, questi strumenti di risparmio sono considerati sicuri, affidabili e trasparenti se rapportati ai Btp, buoni del Tesoro Poliennali. 

Mentre per i BTP, i tassi di rendimento sono adeguati al mercato secondario, per i Buoni Fruttiferi Postali, non essendo collocati sul mercato, i tassi sono decisi da decreti del ministero, adeguandoli e modificandoli in base agli andamenti dell’inflazione.

Inoltre, non hanno costi di gestione né commissioni di rimborso o collocamento e hanno un tasso agevolato sugli interessi del 12,50%, oltre ad offrire oggi tassi più vantaggiosi rispetto al passato ritornando ad essere di nuovo competitivi.

Notizia di qualche giorno è che alcuni Buoni Fruttiferi Postali prescritti, devono essere rimborsati da Poste Italiane.

Ripercorriamo la vicenda e cerchiamo di capire i motivi della decisione di disporre il pagamento dei Buoni Fruttiferi scaduti e prescritti e a quale serie si fa riferimento.

Buoni Fruttiferi Postali prescritti, Poste Italiane deve pagare per questa serie

Come abbiamo già detto i Buoni Fruttiferi Postali sono lo strumento più amato dai risparmiatori italiani. 

È di qualche giorno fa la notizia che Poste italiane deve rimborsare alcuni titoli prescritti. La vicenda si snoda davanti al Giudice di Pace di Palermo.

Ma vediamo cosa è successo nel dettaglio.

La storia ha come protagonisti tre buoni fruttiferi acquistati nel 2006 e nel 2007, della serie 18Q da 1.000 euro. La legge stabilisce che i Buoni Fruttiferi Postali cadano in prescrizione dopo 10 anni dalla scadenza del titolo stesso. Si tratta di una data oltre il quale Poste Italiane non è tenuta più a pagare il rimborso.

La tesi che ha mosso l’azione giudiziale è stato il fatto che sulla serie 18Q non è indicata alcuna data di scadenza e pertanto risulta impossibile per l’acquirente ricordare la data di acquisto e la conseguente data di prescrizione. 

Ecco la condanna a discapito di Poste Italiane che si trova oggi a pagare interessi e spese legali oltre al rimborso dei titoli.

Buoni Fruttiferi Postali, quali conseguenze dopo questa decisione

La vicenda giudiziale portata avanti dall’associazione Federconsumatori avrà certamente risvolti anche oltre la serie dei Buoni Fruttiferi Postali oggetto di sentenza. 

Oltre a ciò c’è un'altra considerazione che viene spontaneo fare, riferita al fatto che molti altri clienti di Poste potrebbero trovarsi in una situazione analoga e visti i risultati di questa battaglia legale, sarebbero legittimati ad ottenere il rimborso.

Ecco come fare richiedere il pagamento dei buoni postali prescritti

Al fine di ottenere il rimborso di un Buono Fruttifero Postale prescritto è opportuno presentare un reclamo a Poste Italiane e dopo 60 giorni ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario della Banca d’Italia, o ABF.