Buoni fruttiferi postali: tutti i pro e i contro dell’investimento più sicuro d’Italia

I buoni fruttiferi postali sono degli strumenti di investimento sicuri e alla portata di tutti, ecco i pro e i contro di investire in BFP.

I buoni fruttiferi postali sono considerati da sempre come uno degli strumenti d’investimento più sicuri che esistano in Italia.

La tassazione agevolata e l’emissione dei buoni da cassa depositi e prestiti, li rende un prodotto dal rendimento certo e dai costi di gestione prossimi allo zero. Adesso vediamo tutti i pro e i contro da conoscere in merito.

Buoni fruttiferi postali, cosa sono e come funzionano

I buoni fruttiferi postali sono dei buoni emessi da Cassa Depositi e prestiti e collocati da Poste Italiane.

La presenza capillare sul territorio degli uffici postali e la generale fiducia che le persone hanno nei confronti del noto intermediario italiano, li rende molto popolari fra i nuovi risparmiatori e quelli più navigati.

I buoni fruttiferi, permettono di vincolare delle somme di denaro affinché fruttino un interesse variabile e crescente, a seconda del tempo in cui la somma viene vincolata.

Per poter acquistare dei buoni fruttiferi postali basta avere un conto BancoPosta o un libretto postale, e il capitale investito viene garantito sempre.

In merito alle modalità di acquisto dei buoni fruttiferi, essi sono collocati agli sportelli di Poste italiane, e per il loro acquisto non c’è nessuna commissione o spesa. Infatti, sono soggetti solo alle spese dovute agli oneri fiscali, e l’imposta di bollo che però non è presente per i capitali inferiori ai 5.000 euro.

I tassi di interesse offerti dai principali tipi di buoni fruttiferi postali

All’aumento dell’inflazione, la Cassa Depositi ha aumentato il tassi di interesse dei buoni fruttiferi. Tuttavia, questo rimane invariati nel caso questi buoni siano riservati ai minori.

Infatti il tasso annuo loro per i minori può variare dal 2,50% per massimo un anno e sei mesi e fino al 4,50% ai 18 anni.

Per tutti gli altri risparmiatori, un prodotto interessante è il buono 4×4. Con questo strumento si possono ottenere dei rendimenti fissi e crescenti fino al 3% lordo. Il rimborso della quota capitale più interessi può inoltre essere richiesto dopo quattro, otto o dodici anni.

  • Al termine del quarto anno si può ottenere l’1% lordo

  • Alla fine di un periodo di 8 anni, si può avere l’1,50%

  • 12 anni dopo si otterrà l’1,75%

  • Al termine dell’ultimo anno, cioè il 16°, si avrà il 3% lordo.

Un altro prodotto interessante è il buono 3×4, anch’esso con rendimenti annui crescenti che si possono ottenere a frazioni di 3 anni. Infine, col buono ordinario avremo un rendimento del 2% al termine, cioè vent’anni dopo.

Buoni fruttiferi postali, ecco i pro da considerare

I buoni fruttiferi postali non sono soggetti alle oscillazioni del mercato in merito al proprio valore nominale. Nei buoni del tesoro pluriennali, infatti, si potrebbe vendere il proprio buono a un prezzo inferiore rispetto a quello al quale era stato acquistato, ottenendo meno di quanto investito.

Inoltre, a differenza di altri strumenti, sui buoni fruttiferi postali non hanno commissioni di gestione.

Anche per quanto riguarda la tassazione, questa risulta essere molto più vantaggiosa delle rendite finanziarie, infatti queste sono tassate al 26% mentre i buoni fruttiferi postali hanno una tassazione pari al 12,5%.

Inoltre, come si anticipava in apertura, se il capitale investito è inferiore a 5.000 euro, non c’è alcuna imposta di bollo.

Buoni fruttiferi postali, in contro, ecco quando non conviene

Il buono fruttifero postale è uno strumento di risparmio e investimento molto vantaggioso. Se si dovesse pensare ai motivi per i quali non converrebbe investire in buoni fruttiferi postali, si dovrebbe parlare innanzitutto del periodo d’investimento.

Essendo degli strumenti molto sicuri, non hanno un elevatissimo tasso di interesse, almeno non nel breve periodo. Di conseguenza possono risultare molto vantaggiosi solo nel lungo periodo.

Inoltre, rispetto ai buoni ordinari del tesoro, hanno un rischio simile ma rendono meno. E allora perché investire in buoni fruttiferi postali e non buoni ordinari del tesoro? Perché i buoni ordinari del tesoro sono esposti al rischio del mercato.

Leggi anche: Dove mettere i risparmi da parte per farli fruttare: Posta, Banca, investimenti o depositi

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