Cosa sono i buoni fruttiferi postali: una breve spiegazione

Chi ha mai sentito parlare dei buoni fruttiferi postali? E chi sa di cosa si tratta quando li sente nominare? Forse ne hai perfino uno, ma non sai incassarlo.

Assieme ai libretti di risparmio postale, i buoni fruttiferi postali fanno parte di quello che viene definito “risparmio postale”.

Si tratta di prodotti di investimento finanziario, come anche le azioni e le obbligazioni per esempio. Tuttavia, diversamente da queste, i buoni fruttiferi postali sono definiti “risk free”, ovvero sicuri al 100%, quindi non si andrà mai a perdere il capitale investito inizialmente.

I buoni fruttiferi postali, anche detti buoni postali in breve, esistono in Italia ben dal 1925, eppure, malgrado quasi un secolo di vita, per molti sono ancora degli sconosciuti.

Quale che sia il motivo della loro scarsa fama, questo tipo di investimento per il futuro può essere un buon modo per far fruttare qualche euro in più ai risparmi che non abbiamo intenzione di toccare per alcuni anni.

Soprattutto, possono essere interessanti per coloro che non si sentono a loro agio di fronte alla possibilità di perdere completamente l’investimento iniziale, come può accadere con le azioni.

Ne esistono di diverse tipologie, di diverse durate, e con differenti tassi di interesse. Quindi proviamo a vedere assieme una panoramica di questa realtà e tutti i vantaggi che possono avere, oltre a cosa fare in caso di problemi o se si volessero ritirare prima del termine prestabilitio.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali

Come abbiamo detto si tratta di prodotti di investimento finanziario che, diveramente da altre realtà anche più famose, come le sopra citate azioni od obbligazioni, sono definiti risk free.

Questo avviene proprio grazie al fatto che i buoni fruttiferi postali assicurano sempre che il capitale investito inizialmente verrà restituito al 100%, oltre agli interessi maturati nel corso del tempo.

Ne esistono di diverse tipologie e di diversa durata, ma hanno tutti delle caratteristiche in comune. Per esempio, si possono sottoscrivere o venire rimborsati in qualsiasi ufficio postale e non hanno costi sia per la sottoscrizione, sia per il rimborso, a parte gli oneri fiscali.

La tassazione dei buoni postali è una tassazione agevolata, al 12,50% e sono anche esenti da imposte di successione. Nel caso in cui il valore del riborso del buono dovesse superare i 5.000 euro si dovrà pagare il bollo, pari allo 0,2%

Inoltre, si può richiedere in qualsiasi momento il rimborso del capitale investito inizialmente. Questo però non significa che, in qualsiasi momento, si riceveranno anche gli interessi.

Infatti, a seconda del tipo di buono che si è scelto, si potrà o meno ricevere una parte degli interessi maturati nel tempo. Più tempo passerà, maggiori saranno.

Ma in tutto questo qualcuno si potrà chiedere cosa significhi “risk free” e come si fa ad avere la certezza che sia così. Soprattutto chi è meno abiutato a fare investimenti a lungo termine infatti potrebbe sentirsi a disagio all’idea di lasciare dei soldi fermi per anni alle poste.

I buoni postali sono emessi sempre dalla Cassa dei Depositi e Prestiti e sono garantiti come esenti da rischi dallo Stato Italiano. La Cassa si fa garante dell’investimento e i buoni postali, a differenza di altri come i Buoni de Tesoro, sono esenti dagli effetti delle diverse oscillazioni del mercato. Per questo quando si richiederà indietro il capitale, questo verrà restituito interamente.

Il processo, in breve, è semplice, si può andare all’ufficio postale più vicino, oppure muoversi attraverso il sito delle Poste Italiane, per decidere quale forma di investimento sia la migliore per te, e poi muoversi in tal senso.

Infine, oltre a dover decidere la durata e i soldi da investire, è anche necessario scegliere che tipologia di buono si desidera: se quello cartaceo o quello in forma dematerializzata.

La differenza tra le due modalità è legata alla forma. Quello cartaceo viene dato fisicamente in mano al possessore, o ai possessori visto che il buono può essere richiesto e posseduto da un massimo di quattro persone, e ha un valore minimo di 50 euro.

Da questo momento la custodia del buono ricade sul suo proprietario e dovrà presentarlo al momento della richiesta di rimborso.

La versione in forma dematerializzata invece sono visualizzabili come una scrittura contabile presente sul conto del possessore, Libretto di risparmio postale o conto corrente Bancoposta. Questo buoni devono essere intestati alla stessa persona intestataria del conto e, nel momento in cui verranno rimborsati i soldi saranno caricati automaticamente sul conto in questione.

Entrambe le modalità possono essere rimborsate in un qualsiasi momento dietro richiesta del possessore.

È giusto sottolineare che nel caso in cui si desiderasse avere il buono in modalità non fisica, la richiesta si può anche fare direttamente online, oltre a essere più sicuro perché non può essere perso come invece potrebbe accadere a quello cartaceo.

Buoni 4×4 e 3×4: come funzionano?

Esistono molte tipologie di buono postale e le differenze maggiori tra queste si possono suddividere in due parti: la durata e il profitto.

Due tipologie di buono postale che si possono trovare proposte e utilizzate, e quindi tra le più famose, sono le formule del 3X4 e del 4X4. Infatti sono anche le prime due opzioni che si possono vedere andando sulla parte dedicata ai buoni postali del sito delle poste.

Sono entrambi buoni considerati di lungo periodo, perché quello 3×4 dura 12 anni, mentre il 4×4 ben 16. Ma oltre a questi anni in più, quali sono le altre differenze?

Il buono 3×4, come per tutti gli altri buoni, è un investimento che parte da un minimo di 50 euro e può avanzare sotto forma di multipli. Gli interessi fissi crescono nel corso degli anni, arrivando a un totale lordo del 0,50% di interessi.

Infatti, riguardo a quest’ultimo punto, ogni tre anni aumentano gli interessi, diventando del 0,10% dopo il primo triennio, del 0,20% al secondo, 0,30% al terzo e, per finire, del 0,50% al concludersi del dodicesimo anno.ù

Proprio per questo vengono detti 3×4. Significa infatti che nel corso di quattro fasi della durata di tre anni l’una, gli interessi (e quindi i tuoi guadagni) aumenteranno.

Come per tutti i buoni si può richiedere la restituzione in qualsiasi momento, ma gli interessi verranno consegnati solo a seconda di quanto è stato maturato nei diversi trienni. Questo significa che nei primi tre anni non si vedrà aumentare il proprio capitale.

I buoni 4×4 invece funzionano in modo simile ai 3×4, solo che invece di essere suddivisi in fasce di 3 anni, sono in fasce di quattro. Inoltre, in questo caso, gli interessi totali lordi sono del 0,75% alla fine del processo.

Infatti con un buono postale 4×4, dopo i primi quattro anno gli interessi diventeranno da 0% a 0,20%, poi 0,30% allo scadere dell’ottavo anno, 0,40% al dodicesimo anno, per finire allo 0,75% alla fine del sedicesimo anno.

Così come i 3×4, anche in questo caso si può richiedere il rimborso sempre, ma si riceveranno gli interessi a seconda della quantità di tempo che è passata dal momento della sottoscrizione. 

Altre tipologie di buoni fruttiferi postali: ordinario, per minori, e obiettivo 65

Oltre alle due tipologie sopra citate, ci sono anche altre versioni di durata variabile, e adattabili a diverse esigenze.

I buoni ordinari hanno la durata di vent’anni, quindi sono su un lungo periodo, e si vedono riconoscere gli interessi a partire dalla fine de primo anno. La progressione però è piuttosto bassa, infatti è solo di 0,05% fino al quinto anno, quando diventa dello 0,10%.

A questo punto si arriva a un massimo del 0,30% di interessi allo scadere del ventesimo anno, ma la progressione non è “ordinata” come per le altre tipologie di buono già descritte. Ci sono anni, infatti, in cui rimarrà ferma, altri in cui aumenterà di uno 0,01% o dello 0.02%, o 0,03%.

Il secondo di cui vi parlo è il buono dedicato ai minori, quello con i tassi di interessi migliori, che si può fare solo per minorenni. Diventa quindi un buon regalo di compleanno, perché gli interessi aumentano fino a un totale del 2,5% a partire dal sedicesimo anno, partendo comunque da uno 0,50% per i primi tre anni.

Visto che in questo si tratta di un buono per dei minori, i documenti per sottoscriverlo sono leggermente diversi. Infatti servirà oltre al codice fiscale e tessera sanitaria, anche un documento di identità, che può essere tranquillamente il certificato di nascita. Questi possono essere presentati sia in originale, sia sotto forma di fotocopia.

Esistono anche altre due tipologie “speciali”, i buoni over65, ideati per garantire una rendita aggiuntiva tra i 65 e gli 80 anni, e quelli 4 anni risparmiosemplice, della durata di soli quattro anni e con un tasso variabile tra lo 0,25% e lo 0,50% di interessi

Qual è il rendimento dei buoni postali e cosa fare se scadono

Come si è visto il rendimento dei buoni postali varia a seconda di tre fattori.

  • La durata del buono e il momento in cui si decide di richiedere l’investimento.
  • L’investimento iniziale.
  • La tipologia di buono.

Tuttavia c’è un modo semplice per sapere quanto si guadagna per coloro che hanno dei buoni in attesa o che stanno pensando di investire in questo senso. Infatti è lo stesso sito delle poste a mettere a disposizione un tool dove basta inserire i dati per trovare una risposta alle proprie domande.

E parlando di domande: come si fa se si è dimenticati del proprio buono cartaceo e questo è scaduto? I buoni si possono riscattare fino a un massimo di 10 anni dalla data di scadenza.

Oltre a questa data invece cadono in prescrizione e quindi le Poste non sono più obbligate a pagarli. L’unica opzione quindi è fare ricorso e, se ci sono dei validi motivi, come per esempio, il furto del buono, ci si vedrà comunque rimborsare la somma.

Nel caso invece si scegliesse di puntare sui buoni digitali, questi rischi non si corrono perché una volta conclusi gli anni prestabiliti ci si vedranno accreditati sul conto tutti i risparmi.

Perché investire nei buoni fruttiferi postali

I motivi possono essere diversi, anche se c’è da sottolineare come i tassi di interesse dei buoni siano particolarmente bassi e si siano abbassati nel corso del tempo.

  • I buoni sono sicuri, non si andrà mai a perdere l’investimento iniziale e hanno un rendimento assicurato e sicuro.
  • Non hanno spese e hanno una tassazione agevolata.
  • Investendo nei buoni si va ad aiutare l’economia italiana.
  • Diventano un ottimo regalo per i minorenni, come abbiamo visto.

Qualunque sia la ragione per cui vi hanno incuriosito, i buoni postali hanno vantaggi e svantaggi, ma permettono di diversificare in modo sicuro i propri investimenti oltre a essere una buona soluzione per coloro che non desiderano lasciare i propri soldi fermi senza fare niente.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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