Buoni fruttiferi postali, occhio alla scadenza: ecco a cosa prestare attenzione

I Buoni fruttiferi di Poste Italiane continuano a riscuotere successo, ma come comportarsi in caso di scadenza? Ecco cosa fare per proteggersi.

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I Buoni fruttiferi postali sono la soluzione di investimento secondo gli italiani, ecco perché il loro numero è aumentato in maniera esponenziale soprattutto in questi ultimi anni.

Tale incremento è dovuto anche alla politica di aumento dei tassi di interesse adottata da Poste Italiane di concerto con la Cassa Depositi e prestiti, che hanno reso di nuovo competitivo lo strumento di investimento.

Sono sempre di più, dunque coloro che sottoscrivono Buoni fruttiferi anche perché considerano l’investimento molto sicuro.

Ma non tutti sanno che tali Buoni hanno delle caratteristiche particolari: bisogna prestare molta attenzione alla scadenze e alla prescrizione.

Ecco la differenza tra le due e come bisogna comportarsi.

Buoni fruttiferi postali, occhio alla scadenza: ecco a cosa prestare attenzione

Tra le soluzioni di gestione del risparmio più usate dagli italiani ci sono senza dubbio i buoni fruttiferi postali.

Si tratta di soluzioni di risparmio di breve media scadenza molto ricercati dai piccoli risparmiatori italiani che come noto, hanno una bassissima propensione al rischio.

Questi infatti preferiscono investire in soluzioni di breve tempo piuttosto che in titoli di stato, con rendimenti certamente più alti ma caratterizzati da più alta incertezza.

Distribuiti da Poste Italiane ma emessi della Cassa depositi e prestiti, alla scadenza permettono di ottenere il rimborso del capitale investito più gli interessi maturati.

Ma quanto tempo c’è per riscuoterlo?

Se vi siete imbattiti in un vecchio libretto postale è opportuno controllare subito la scadenza di solito indicata sul retro del titolo per verificare anche l’eventuale termine di prescrizione.

Se non trovate la scadenza sul titolo allora è opportuno rivolgersi agli uffici postali o consultare il sito ufficiale di Poste Italiane o quello di Cassa Depositi e Prestiti.

Verificare la scadenza è molto importante perché da quel momento in poi il Buono non produce più interessi e se ne può chiedere il rimborso.

Dal 19 dicembre 2000 in circolazione sono stati introdotti 2 tipi di buoni fruttiferi:

  • i buoni ordinari della serie A1 con durata ventennale;

  • i buoni a termine della serie AA1 con scadenza limitata di solito a pochi anni.

Molti risparmiatori quando hanno cercato di incassare questi titoli a termine, si sono visti respingere la richiesta perché erano trascorso anche il termine di prescrizione, cioè oltre 10 anni dalla scadenza.

Ecco perché bisogna prestare molta attenzione alla data di scadenza.

In sintesi dunque se possedete dei Buoni cartacei controllate la scadenza e il periodo di prescrizione per evitare di perdere il diritto alla riscossione, sia del capitale investito che degli interessi.

Se siete in possesso di titoli dematerializzati, potete stare più tranquilli perché questi vengono automaticamente rimborsati alla scadenza sul conto di regolamento indicato dal sottoscrittore.

L’unica cosa da tenere presente è che Buono fruttifero e conto di regolamento devono avere lo stesso intestatario.

Buoni Fruttiferi Postali, ecco la differenza tra scadenza e prescrizione

Per non incappare in errori mettendo a rischio i propri risparmi, è importante dunque conoscere la differenza tra scadenza e prescrizione.

La scadenza è il termine dopo il quale il Buono non produce più interessi, ossia diventa infruttifero mentre la prescrizione indica la data entro il quale si ha la possibilità di esercitare il proprio diritto al rimborso.

La prescrizione dei Buoni fruttiferi postali, avviene dopo dieci anni dalla scadenza del titolo.

Il termine di 10 anni non varia in relazione al titolo a differenza della scadenza.

Questa è differente a seconda dell’offerta e del titolo sottoscritto.

Ad esempio i buoni ordinari che sono stati emessi fino al 27 dicembre del 2000 hanno scadenza trentennale,  mentre quelli dopo tale data hanno vita più breve, cioè 20 anni.

Come fare ad ottenere il pagamento dei buoni prescritti?

Se vi siete recati in Posta è avete scoperto che il vostro buono fruttifero postale è ormai prescritto attenzione perché non è tutto perduto.

E’ possibile ottenere il rimborso di un buono postale prescritto inviando un reclamo e poi, dopo 60 giorni ricorrere all’ABF, Arbitro Bancario Finanziario della Banca d’Italia.

Questo affronterà la problematica e il contenzioso, quasi spesso risolvendolo a favore dei consumatori.