Sorpresa busta paga: più soldi ad agosto. Ecco come!

Anche il mese di agosto, come quello di luglio, riserva buone notizie ai percettori di busta paga. Coloro cioè che hanno un contratto di lavoro dipendente, potranno ricevere nel mese di agosto più soldi, come è successo a luglio. Ma cosa succede ad agosto in busta paga? Perchè ci saranno più soldi?

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Anche il mese di agosto, come quello di luglio, riserva buone notizie ai percettori di busta paga. Coloro cioè che hanno un contratto di lavoro dipendente, potranno ricevere nel mese di agosto più soldi, come è successo a luglio. Nel mese appena trascorso, c'è stato l'ingresso del nuovo assegno ai figli, sia quello temporaneo dedicato a chi non è un lavoratore dipendente, che quello degli assegni al nucleo famigliare riconosciuto a chi ha una busta paga. In quest'ultimo caso c'è stato un aumento dell'importo dell'assegno famigliare. Inoltre sempre a luglio c'è stato il rimborso dell'Irpef, in caso di credito maturato nella dichiarazione dei redditi. Ma cosa succede ad agosto in busta paga? Perchè ci saranno più soldi?

Busta paga con più soldi ad agosto: effetto bonus Irpef

Per chi percepisce la busta paga, quindi i lavoratori con un contratto di lavoro dipendente, il mese di agosto riserva un aumento dettato dall'applicazione del rimborso Irpef per effetto delle diverse detrazioni fiscali. Si tratta di un bonus che può arrivare fino a 1.880 euro e non scendere sotto i 690 euro. Il bonus, effetto delle detrazioni fiscali, è calcolato in base alle ore lavorative.

L'importo varia in base al reddito percepito fino ad annullarsi con un reddito di 55.000 euro. Il bonus è erogato in misura massima, 1.880 euro, a chi percepisce un reddito non superiore a 8.000 euro. Al crescere del reddito, la detrazione si riduce. Per chi ha un reddito superiore a 8.000 euro ma inferiore a 28.000 euro la detrazione Irpef sarà non inferiore a 978 euro. Mentre l'importo decrescerà fino ad azzerarsi con un reddito complessivo annuo di 55.000 euro. 

In caso di contratto a tempo determinato l’importo spettante minimo di detrazione Irpef è in ogni caso di 690 euro, ma si azzera dopo i 55.000 euro di reddito.

Il lavoratore con busta paga non deve fare niente. Si ritroverà questo bonus, che tra l'altro è applicato ogni anno per effetto delle detrazioni fiscali, direttamente sul conto corrente, al momento del pagamento della busta paga da parte del datore di lavoro.

Busta paga di agosto: possibili aumenti per la riforma fiscale

Il premiere Mario Draghi aveva annunciato che si sarebbe preso qualche giorno in più per presentare una riforma organica del sistema fiscale italiano, in particolare quello legato all'imposizione del reddito di lavoro. L'Unione Europea aveva chiesto una proposta di riforma entro fine luglio, ma la decisione del Governo italiano è stata quella di avere una visione organica della riforma stessa. Non ha senso presentare una riforma fiscale a pezzi. Meglio attendere qualche giorno. Comunque durante il mese di agosto la legge delega dovrà essere presentata affinché poi da questa si emanino i vari decreti per poter dare l'avvvio alla riforma fiscale. Ma cosa significa questo sulla busta paga? 

La tassazione del reddito da lavoro dipendente passa dall'Irpef, che è un'imposta proporzionale e progressiva che fino ad oggi colpisce in modo diverso il reddito da lavoro, in base a delle aliquote applicata ai vari scaglioni di reddito. 

L'intento della riforma è quella di rimodulare il sistema dell'Irpef attraverso due aliquote flat oppure una revisione degli attuali scaglioni. In ogni caso questo significherà, soprattutto per i redditi medio bassi più soldi in busta paga. Se poi si aggiunge che da gennaio 2022 si sommerà anche l'assegno unico ai figli, per tutti, ecco che la busta paga sarà effettivamente con più soldi. 

Busta paga: meno Irpef ad Agosto?

L'attesa della legge delega sulla riforma fiscale è per agosto. E la proposta che circola è quella di intervenire sullo scaglione che applica l'aliquota Irpef del 38%. L'attuale sistema Irpef vede cinque scaglioni, con altrettante aliquote Irpef:

23%, se non supera i 15.000 euro;

27%, se è compreso tra 15.000,01 e 28.000 euro;

38%, se è compreso tra 28.000,01 e 55.000 euro;

41%, se è compreso tra 55.000,01 e 75.000 euro;

43% se supera i 75.000 euro.

Analizzando lo scarto tra uno scaglione e l'altro si nota un salto dal secondo al terzo scaglione di 11 punti. Un salto doppio o quasi triplo rispetto agli altri scaglioni. Ciò significa che i dipendenti con reddito poco sopra i 28.000 euro sono fortemente penalizzati. L'idea è quella di intervenire con una revisione di questo scaglione introducendo una fascia intermedia, che quindi permetterebbe di poter ridurre la pressione Irpef e lasciare quindi in busta paga più soldi. 

Ma quando si assaggerà questa possibilità? Al momento non è dato sapere, ma l'auspicio è che ci sia uno scatto, come avvenuto con l'assegno unico ai figli, e che già dal mese di agosto si possa pensare di rendere le buste paghe dei lavoratori dipendenti più pesanti.

Busta paga ed Irpef: le proposte in campo

I giochi sulla riforma fiscale devono completarsi entro il mese di agosto per poter essere in regola con i tempi che l'UE chiede al fine di effettuare quelle riforme necessarie per poter ricevere i fondi del Next Generation EU. Le proposte in campo sulla riforma fiscale che avrà impatto sull'Irpef trattenuta in busta paga, sono due.

Da un lato il centrodestra vedrebbe bene una semplice riduzione del numero degli scaglioni a tre, con l’abbassamento delle aliquote, in particolare quella per i redditi tra 28.000 e 55.000.

Il centrosinistra invece preferirebbe un modello alla tedesca. Il PD e Liberi e Uguali vorrebbero infatti la creazione di un modello misto con aliquote Irpef fisse e variabili è una no tax area fissata a 9.000 euro, che dovrebbe insomma ricalcare un modello simile:

  • un’aliquota Irpef variabile e compresa tra il 14 e il 42%, per i redditi da 9.000 e 54.949 euro;
  • un’aliquota Irpef fissa al 42%, per i redditi tra 54.949,01 e 260.532 euro.

Busta paga di agosto più ricca con l'assegno ai figli

Continua in via temporanea la misura dell'assegno ai figli per i dipendenti percettori di busta paga, in attesa di veder partire a gennaio 2022 l'assegno unico ai figli. Da luglio, l'assegno è partito in modo temporaneo a chi non poteva vantare una busta paga. Per i lavoratori dipendenti invece, fino alla fine dell'anno varrà l'assegno al nucleo famigliare, che però rispetto al 2020 è stato aumentato proprio per equiparare l'importo dell'assegno temporaneo concesso a chi non ha imposizione fiscale, è disoccupato o è incapiente. La domanda per l'assegno al nucleo famigliare va presentata all'Inps ed il termine era il 30 giugno, affinché già dal 1 luglio fosse applicata.

Il decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79 riconosce agli aventi diritto all’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), a decorrere dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021, una maggiorazione di 37,5 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli. La maggiorazione è riconosciuta anche in presenza di figli maggiorenni inabili a un proficuo lavoro, oltre che di figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni se studenti o apprendisti e appartenenti a nuclei numerosi.

L’assegno è corrisposto alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori agricoli;
  • lavoratori domestici e domestici somministrati;
  • lavoratori di ditte cessate, fallite e inadempienti;
  • lavoratori in aspettativa sindacale;
  • lavoratori marittimi sbarcati;
  • soggetti titolari di prestazioni sostitutive della retribuzione, quali i titolari di NASpI o di disoccupazione agricola;
  • lavoratori titolari di trattamenti di integrazione salariale;
  • lavoratori assistiti da assicurazione TBC;
  • soggetti titolari di prestazioni pensionistiche da lavoro dipendente.

Busta paga: arriva il bonus vaccino Covid

Mentre continua la polemica sul Green Pass, che sarà attivo dal 6 agosto 2021, Governo e sindacati, insieme alle associazioni di categoria dei lavoratori, stanno valutando se rendere obbligatorio il Green Passa anche nelle aziende. Nel frattempo però diverse aziende stanno assumendo decisioni storiche come quella di premiare i lavoratori che alla data del 6 agosto avranno in mano il green pass. In altri termini, i lavoratori dipendenti che hanno completato il ciclo vaccinale, potranno ricevere un bonus aggiuntivo nella busta paga. Ma non è per tutti. Infatti la scelta è discrezionale ed è in capo ad ogni datore di lavoro. Ma iniziano a moltiplicarsi queste iniziative. 

È il caso della Barberinòs di Torino, società che gestisce una catena di barbieri made in Italy in Italia. L'iniziativa prevede un bonus in busta paga di 100 euro ed un giorno di ferie per chi completa il ciclo vaccinale. Non c'è forzatura, ma sicuramente le due misure sono un incentivo a vaccinarsi. I dati perso sono incoraggianti come spiega Michele Callegari, co-fondatore di Barberinòs

dopo un mese dal lancio dell'iniziativa, su 45 persone che lavorano in Barberinòs - dove il team ha una media di 26 anni - 42 hanno già iniziato il processo vaccinale coerentemente con la loro fascia d'età. Con una percentuale di adesioni pari al 93%, la situazione è quindi in linea con il concetto di immunità di gregge applicato sulla piccola comunità di Barberinòs.

Posizione analoga anche per un’azienda di Pergola, in provincia di Pesaro, che ha offerto 50 euro in più in busta paga a ciascuno dei 150 dipendenti se decideranno di vaccinarsi. 

Anche la Innovation Group di Isernia, incentiva i suoi dipendenti, dando loro una gratifica in busta paga se entro il 6 agosto avranno terminato il ciclo vaccinale e quindi siano in possesso del Green Pass. 

Sull'importanza del Green Pass è stato dato risalto nell'articolo Green Pass: violazione delle libertà o tutela della salute?