Novità busta paga. Arriva l'aumento. Ecco i fortunati

Sarà l'effetto Draghi, sarà perchè bisogna tornare alla normalità, ma in questi giorni c'è aria di rivoluzione sulla busta paga. Nel bene e nel male. Nel bene come nel caso della scuola e della pubblica amministrazione, o in Consob. Nel male come in Vaticano. Analizziamo cosa sta succedendo.

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Sarà l'effetto Draghi, sarà perchè bisogna tornare alla normalità, ma in questi giorni c'è aria di rivoluzione sulla busta paga. Dopo un anno in cui i lavoratori hanno dovuto fare i conto con Naspi, cassa integrazione, reddito di emergenza, reddito di cittadinanza, finalmente il tema busta paga torna in auge. Nel bene e nel male. Nel bene come nel caso della scuola e della pubblica amministrazione, o in Consob. Nel male come in Vaticano. Analizziamo cosa sta succedendo.  

La busta paga della PA aumenta di 107 euro

Le fondamenta per rinnovare la Pubblica Amministrazione sono state poste, partendo dai rinnovi dei contratti per il triennio 2019-2021. Per questo periodo il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale., ha stanziato 3,8 miliardi di euro di finanziamenti per rinnovare i contratti pubblici.

Le risorse stanziate mercoledì 10 marzo avranno come impatto un aggiustamento della busta paga dei dipendenti pubblici nell'ordine di un aumento del 4% pari a 107 euro mensili, interessando oltre 3 milioni di lavoratori in questo settore. 

La rivalutazione della Pubblica Amministrazione, ha detto Draghi, prevede anche una rivalutazione degli impiegati dal punto di vista economico.

Si deve ringraziare l'UE per aver consentito in poche settimane dall'insediamento di Mario Draghi alla guida del governo italiano, di avviare la più grande riforma struttura della PA. Senza di essa, non arriveranno i fondi del Recovery Plan. Quando i dipendenti pubblici si vedranno l'aumento dei 107 euro in busta paga? Come riportato nel piano, il Governo emanerà all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) gli atti di indirizzo di propria competenza per il riavvio della stagione contrattuale. Forse qualcosa inizia già a muoversi nella prossima settimana.

Busta paga: quali sono gli aumenti per la PA

L'incremento della busta paga non è però uniforme per tutti i comparti della pubblica amministrazione. In media l'incremento è del 4% (esattamente secondo le stime dei sindacati del 4,07%). Nei ministeri - dove lavorano circa 140mila dipendenti e la retribuzione media è di 30.211 euro - l'aumento lordo mensile a regime dovrebbe essere di 94,58 euro. Nelle Agenzie fiscali si dovrebbe segnare un incremento di 116,76 euro. Le amministrazioni locali come i Comuni dovrebbero vedersi riconoscere un +91 euro circa, considerando che le retribuzioni sono le più basse tra i comparti (29.135 euro in media). Per i dipendenti del servizio sanitario (esclusi i medici, che invece fanno parte del personale dirigente e hanno una contrattazione separata) l'incremento dovrebbe essere di poco più di 97 euro lordi mensili. L'aumento maggiore invece dovrebbe riguardare gli enti pubblici non economici (come l'Inps e l'Inail) le cui retribuzioni superano in media i 40mila euro e dovrebbero lievitare con un aumento di 126 euro.

Busta paga nella scuola: aumenti in arrivo

Presentato il rinnovo del contratto CCNL del settore scuola che prevede un aumento medio di 98 euro al mese. Il CCNL triennale 2019-2021 del comparto Istruzione e ricerca va nella stessa direzione delle scelte che si stanno compiendo in tutta la pubblica amministrazione. Valorizzare il personale scolastico, che conta circa 1,2 milioni di addetti. Le risorse destinate alla scuola, circa 1,7-1,8 miliardi di euro, consente di aumentare la busta paga di 87 euro in media, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente Ccnl 2016-2018. Ma accanto all'aumento lordo, anche per il settore scolastico si applica, già da luglio 2020, il vantaggio del cuneo fiscale. Il bonus Irpef di 100 euro, che va ad integrare i redditi non superiori a 28.000 euro, e che decresce fino ad azzerarsi in prossimità di un reddito complessivo di 40.000 euro. 

Busta Paga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

A due settimane dalla firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale con il Ministro Brunetta, ci sono le prime prove di rinnovo della busta paga dell'area dirigenziale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Riguarda i consiglieri e i referendari e i dirigenti di I e II fascia del ruolo speciale, tecnico amministrativo della Protezione Civile. L'incremento medio sarà in linea con quello dell'intero comparto della Pubblica Amministrazione, intorno al 3,48%. Ma nello specifico i consiglieri e dirigenti di I fascia riceveranno 160 euro in più in busta paga, mentre per referendari e dirigenti di II fascia l’aumento sarà di 125 euro.

Tali aumenti in realtà si riferiscono ad un contratto scaduto relativo al triennio 2016-18. 

L'ipotesi del nuovo contratto nazionale per l’area dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei ministri per il periodo 2016-2018, è stata firmata dall'Aran e dai sindacati più rappresentativi mercoledì 24 marzo. 

In una sua nota l’Aran informa che:

Una parte degli incrementi retributivi è stata finalizzata alla retribuzione di risultato, al fine di premiare i dirigenti che conseguono più elevate valutazioni della performance.

Aumenta la busta paga in Consob: +1.150 euro

Meglio le sorti dei dipendenti della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa). Si tratta di un ente con circa 650 dipendenti. Per tutti loro, ci sarà un aumento in busta paga di 1.150 euro in più al mese. Come si legge su Wall Street Italia, ora le loro buste paga sono praticamente equivalenti a quelle di Bankitalia. La loro retribuzione aumenterà del 9%, con una busta paga annuale che in media sarà di 167.692 euro.

Si arriva a questo aumento, dopo che il governo Conte 2 aveva rigettato la richiesta di aumento della busta paga in quanto ciò comportava, secondo le stime, un aumento di 25 milioni di euro del costo del personale. 

A febbraio i cinque commissari interni a Consob avevano presentato una proposta di mediazione senza il tema dell'indennità. Il governo Draghi avrebbe poi chiesto, a inizio marzo, un'ulteriore richiesta di informazioni per stimare la sostenibilità dei conti a dieci anni e la vicenda si è conclusa con la conferma ufficiale dell’aumento degli stipendi.

Busta paga: il Vaticano le riduce

Non se la passano allo stesso modo in Vaticano. La crisi è arrivata anche li. E le voci che circolavano da alcuni giorni riguardo alla decisione di una sforbiciata degli stipendi nello stato del Papa, sembrano ormai consolidati. Così Papa Francesco ha deciso, senza alcun dubbio e incertezza di intervenire sulla busta paga dei cardinali. Infatti toccherà a loro la riduzione del 10% dello stipendio

La mossa del Papa è comprensibile e si può leggere come un monito ma anche un segnale al mondo intero, quello delle grandi banche, quelle delle grandi multinazioniali, in un periodo così difficile e complicato come quello che si sta vivendo da un anno a questa parte.

Ma a chi tocca il taglio della busta paga? Nel dettaglio si può dire che sono stati tagliati a tempo indefinito gli stipendi di cardinali, dei capi dicastero, dei segretari, dei sacerdoti e tutti i funzionari che lavorano nella Santa Sede. Oltre al taglio della busta paga, c'è anche il blocco dello scatto di anzianità fino al 2023. Restano esclusi da queste misure i laici dal primo al terzo livello.

 L'altro motivo che ha portato Papa Francesco a questa mossa è anche di natura economica. La sostenibilità delle casse della Santa Sede passa anche da una gestione del disavanzo che caratterizza la gestione economica del Vaticano.