Cancellazione bollo auto: lo dice la legge. Ma anche Draghi

Tanti in questi giorni sono gli articoli apparsi sulla cancellazione del bollo auto. Perchè è allo studio nel prossimo decreto Sostegni una norma che dovrebbe cancellare tutti i debiti sotto i 5.000 euro non riscossi dall'agente di riscossione dal 2015. Ma già nel 2019 una sentenza della Corte di Cassazione aveva di fatto cancellato i debiti legati a bollo auto e multe stradali non pagati tra il 2000 ed il 2010 sotto i 1.000 euro.

Image

Tanti in questi giorni sono gli articoli apparsi sulla cancellazione del bollo auto. Perchè è allo studio nel prossimo decreto Sostegni una norma che dovrebbe cancellare tutti i debiti sotto i 5.000 euro non riscossi dall'agente di riscossione dal 2015. Questo non riguarderà, sempre che la cosiddetta pace fiscale sarà inserita nel decreto con queste caratteristiche, ma tutte i debiti non pagati dai contribuenti di importo non superiore a 5.000 euro. Ma già nel 2019 una sentenza della Corte di Cassazione aveva di fatto cancellato i debiti legati a bollo auto e multe stradali non pagati tra il 2000 ed il 2010 sotto i 1.000 euro. Allora proviamo a fare un po' di chiarezza e cercare di fornire informazioni che non lascino false speranze.

Il bollo auto si deve pagare: ecco il perchè

Il primo passo è ribadire perchè si paga il bollo auto. In Italia si paga bollo auto e super bollo auto perché si è proprietari (o meglio, possessori) del veicolo, al pari di come si paga l’imposta sulla casa perché si è intestatari dell’immobile. Per chi ha un veicolo con meno di trent'anni dalla data di immatricolazione, è chiamato annualmente al versamento di questa imposta indiretta, perchè a pagarla sono solo i possessori dei veicoli, come risultato dall'attestato di proprietà presso il pubblico registro automobilistico (PRA). L'imposta deve essere versata alle casse delle Regioni, poichè il bollo auto è diventata un'imposta regionale. 

Il versamento del bollo auto va fatto entro il mese successivo di quello entro il quale scade. Da questa regola sono esclusi gli automobilisti del Piemonte e della Lombardia, perché si avvalgono della possibilità di pagare in date prestabilite:

  • entro il 31 gennaio 2021 se il bollo è scaduto a dicembre 2020;
  • entro il 31 maggio 2021 se il bollo scade ad aprile 2021;
  • entro il 30 settembre 2021 se il bollo scade ad agosto 2021.

In via generale quindi tutti i proprietari dell'auto devono pagare il bollo e le scadenze sono le seguenti:

bollo scaduto ad aprile 2021: pagamento dall’1 maggio al 31 maggio 2021;

bollo scaduto a maggio 2021: pagamento dall’1 giugno al 30 giugno 2021;

bollo scaduto a luglio 2021: pagamento dall’1 agosto all’1 settembre 2021;

bollo scaduto a agosto 2021: pagamento dall’1 al 30 settembre 2021;

bollo scaduto a settembre 2021: pagamento dall’1 al 31 ottobre 2021;

bollo scaduto a dicembre 2021: pagamento dall’1 al 31 gennaio 2022.

Cosa comporta non pagare il bollo auto

L'imposta sul possesso dell'auto va pagata. Il principio è il possesso e non l'uso. Quindi anche se l'auto è parcheggiata in garage, il bollo auto deve essere pagato. Per intenderci il vecchietto che non vuole più guidare l'auto, ma non la vende e la tiene ferma nel suo garage, deve annualmente pagare alla propria regione l'odiata tassa sul possesso dell'auto. Se poi l'auto ha una potenza piuttosto alta, si parla di super bollo auto. Cosa succede se non si paga il bollo auto? Semplicemente si è evasori fiscali. Il mancato pagamento di qualunque tassa, rende il contribuente un evasore. E finisce tutto qui. Infatti, mentre per circolare sulle strade il veicolo deve essere assicurato, pena delle multe che vanno da 841 euro fino a 3.366 euro oltre alla decurtazione dei punti dalla patente, o addirittura il ritiro della stessa e del veicolo, per il mancato pagamento del bollo non scattano multe. Ma ci rincorre il fisco. All'arrivo della cartella esattoriale, se si paga entro i termini previsti dalla stessa, ce la si può cavare anche con poche centinaia di euro in più. Ma se non si paga quella cartella esattoriale ecco che l'Agenzia delle Entrate Riscossioni parte con i vari solleciti fino ad arrivare al fermo amministrativo dell'auto. Le famose ganasce, per cui il veicolo non può più circolare finchè il bollo auto non è pagato. I termini di prescrizione sono di tre anni.

L'iter del ravvedimento operoso bollo auto

Il possessore del veicolo, così come dal 1 gennaio 2020 anche il conducente del veicolo noleggiato, deve pagare il bollo auto nei termini previsti. Pagarlo in ritardo mediante l'istituto del ravvedimento operoso, consente di regolarizzare la posizione tributaria dell'automobilista possesso del veicolo senza incorrere in altre sanzioni. Al massimo si dovranno pagare degli interessi oltre alla sanzione per ritardato pagamento. Se il pagamento è effettuato tra il quindicesimo e il trentesimo giorno successivo alla scadenza del termine previsto per il pagamento, si applica una sanzione pari al 1,50% della tassa originaria, oltre gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo la cui percentuale annua è pari allo 0,3%. Se il pagamento avviene dopo il trentesimo giorno di ritardo ma non oltre i 90 giorni si applica una sanzione pari al 1,67% della tassa originaria, oltre gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo la cui percentuale annua è pari allo 0,3%. Dopo i 90 giorni ma prima che sia decorso l'anno la sanzione è pari al 3,75% dell'importo originario oltre gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo la cui percentuale annua è pari allo 0,3%. Per i forti ritardatari, se il bollo auto è pagato dopo un anno si applica una sanzione pari al 3,75% della tassa originaria, oltre gli interessi legali giornalieri calcolati sugli effettivi giorni di ritardo la cui percentuale annua è pari allo 0,3%. 

Omesso pagamento del bollo auto: scatta la cartella esattoriale

L'omesso pagamento del bollo auto apre la strada all’accertamento, entro la fine del terzo anno successivo, a quello del mancato pagamento. La regola è contenuta nell’art. 5 del D.l. 953/82, modificato dall’art. 3 del D.l. 2/86 convertito nella legge 60/86: 

l’azione dell’Amministrazione finanziaria per il recupero delle tasse dovute dal 1° gennaio 1983 per effetto dell’iscrizione di veicoli o autoscafi nei pubblici registri e delle relative penalità si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento.

Inoltre,

Nello stesso termine si prescrive il diritto del contribuente al rimborso delle tasse indebitamente corrisposte.

In altre parole, il recupero della tassa automobilistica è pari ad anni tre:

per l’attività di accertamento,

per l’attività di riscossione.

Il contribuente riceverà la cartella esattoriale e sarà chiamato a pagare non solo il bollo, ma anche le sanzioni, gli interessi ed i costi di notifica. Ma se l'Agenzia Entrate Riscossioni dimentica di notificare la cartella entro i tre anni dalla data di scadenza entro cui il bollo auto doveva essere pagato, il contribuente entra nella fase di prescrizione e quindi non deve pagare nulla. 

Cancellazione bollo auto: lo dice la legge

La sentenza della Corte di Cassazione n.29653 del 14 novembre 2019 aveva ritenuto illegittimo il fermo amministrativo dell'auto in caso di mancato pagamento del bollo per il quale l'agente di riscossione si era mosso in ritardo nell'iscriverlo a ruolo.

I debiti di importo residuo fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, sono automaticamente annullati.

Detta in altri termini, se l'Agenzia Entrate Riscossioni dimentica di notificare la cartella esattoriale nei termini di prescrizione, il debito è estinto automaticamente. Questa sentenza fu recepita nel Decreto fiscale 2019, noto anche come “strappa-cartelle”,prevedendo la cancellazione d’ufficio dei debiti per il bollo auto non corrisposto dal 2000 al 2010, e fino a concorrenza dell’importo massimo di 1.000 euro. In realtà la norma non faceva riferimento specifico al bollo auto ma a tutti le tasse non pagate, intercorrenti tra il 2000 e 2010, per le quali la prescrizione ne consentiva la cancellazione. Ma essendo il bollo auto una tassa, ecco che lo stralcio era applicato anche a questa tassa. Il decreto fiscale poneva fine ad uno scontro che si stava creando tra automobilisti rincorsi con cartelle esattoriali anche quando il debito era già andato in prescrizione. Pertanto, è intervenuto il Ministero, apportando chiarezza, con la conseguenza che il debito in questione:

deve essere inferiore a 1.000 euro, comprensivi di capitale, interessi e sanzioni,

deve riguardare il periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, e tali date si riferiscono alla scadenza del pagamento, e quindi non al mese in più che la legge prevede per mettersi in regola con la tassa,

viene cancellato in modo automatico.

Decreto Sostegni: Draghi cancella il bollo auto (non pagato)

Il prossimo decreto a firma di Mario Draghi si chiamerà sostegni e non ristori, in linea con la sua idea di non dare più sussidi, che sono importanti, alle imprese e cittadini. Una forma di sostegno è la decisione di far intervenire una pace fiscale sulle cartelle esattoriali pendenti dal 2015 e sotto i 5.000 euro. 

Rientrano in questa pace fiscale anche i debiti per bollo auto e multe non pagate. Ma solo quelle dal 2015 e fino a 5.000 euro. Ricordiamo che con la sentenza della Corte di Cassazione del 2019, le cartelle esattoriali tra il 2000 e 2010 e fino a 1.000 euro sono cancellate automaticamente.

Resta pertanto un periodo, quello compreso tra il 2010 e 2015, e tutte le cartelle tra il 2000 ed il 2010 sopra i 1.000 euro che dovranno essere pagati, come il bollo auto. 

Ma fermiamoci sulla bella notizia. Qual è? Quella che per quanti non hanno pagato cartelle esattoriali relative al bollo auto e alle multe stradali, a breve sarà annunciata un'importante novità dal Governo Draghi. Cancellazione del debito riguardante  tutte le cartelle emesse dal 2015 con un valore fino a 5.000 euro.