Cashback, addio definitivo: che fine fa la misura con il governo Meloni

Cashback di Stato, è giunto il momento di dare l’addio definitivo alla misura contro l’evasione fiscale introdotta dal governo Conte. Con la vittoria alle elezioni di Fratelli d’Italia, il governo Meloni intende destinare i fondi ad altri interventi più urgenti.

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Cashback di Stato, è giunto il momento di dare l’addio definitivo alla misura contro l’evasione fiscale introdotta dal governo Conte. 

Una misura che gli italiani avevano accolto positivamente, dal momento che permetteva di ricevere un rimborso del 10% su tutti gli acquisti effettuati con pagamenti elettronici presso i negozi fisici. 

Se i cittadini hanno partecipato attivamente all’iniziativa, già con il governo Draghi la misura era stata frenata. Lo scorso anno, infatti, il secondo semestre del programma era stato sospeso. 

Ma se fino ad ora sembravano esserci ancora speranze di un agognato ritorno, con la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni politiche 2022 si ipotizza un ormai quasi certo addio definitivo. FdI ha, infatti, già nel 2021, definito il Cashback di Stato come un vero e proprio flop. 

Le intenzioni governo Meloni sembrano essere destinare le risorse per altri interventi più urgenti. 

Cashback di Stato addio, dalla sospensione all’abolizione del rimborso del 10% sui pagamenti elettronici

Era stato il governo Conte a introdurre il Cashback di Stato con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e incentivare i cittadini a prediligere i pagamenti elettronici (tracciabili) rispetto al contante. 

In sostanza, per ogni acquisto effettuato con carte e app di pagamento, solo nei negozi fisici e non online, si aveva diritto a un rimborso del 10% fino a un massimo di 150 euro. 

Il programma aveva avuto il via con il Supercashback di Natale, nel periodo compreso tra l’8 e il 31 dicembre 2020, e si articolava in 3 periodi successivi. Di fatto, però, la misura ha avuto vita breve. 

Il governo Draghi, infatti, aveva preso la decisione di sospendere il secondo semestre (dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre dello stesso anno), lasciando in stand by la misura. Il Cashback, secondo l’esecutivo, non avrebbe centrato gli obiettivi prefissati, favorendo per lo più le zone del Paese in condizioni economiche migliori, nelle quali, peraltro, l’utilizzo dei pagamenti elettronici è già diffuso. 

La misura, dunque, era rimasta congelata, ma non abolita totalmente. Piuttosto, si stava ragionando sulla possibilità di applicare dei correttivi: la proposta del ministero dell’Economia, per esempio, prevedeva di applicare il Cashback soltanto ai settori con rischio di evasione più alto. 

La vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni 2022, però, potrebbe portare, invece, a un definitivo abbandono della misura. 

Cashback di Stato, la posizione di Fratelli d’Italia 

Per farsi un’idea di quale potrebbe essere il destino dell’iniziativa introdotta dal governo Conte, bisogna innanzitutto analizzare il punto di vista di Fratelli d’Italia in merito al Cashback di Stato. 

FdI non ha mai approvato la misura. Già lo scorso anno, quando il Cashback era ancora attivo, la leader di FdI, Giorgia Meloni, condivideva il suo dissenso, affermando che:

I numeri sul Cashback e dell’inutile e ideologica guerra al contante sono un fallimento totale […]

Anche quando il governo Draghi prese la decisione di sospendere la misura, la leader di Fratelli d’Italia non esitò a mostrare la sua approvazione, premendo perché le risorse destinate alla misura venissero impiegate in favore di attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure. 

Non è difficile immaginare, dunque, che il nuovo esecutivo non darà alcuno spazio al Cashback di Stato e che, benché fino ad ora sembravano esserci i presupposti per un ritorno, ora si parla di abolizione definitiva. 

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Cosa succederà al Cashback di Stato con il governo Meloni

La posizione di Fratelli d’Italia in merito al Cashback è netta. Se il governo Draghi ha frenato la misura, lasciando però ancora uno spiraglio aperto, appare chiaro che con il nuovo esecutivo la misura andrà a finire nel dimenticatoio. 

Se l’iniziativa promossa dal governo Conte verrà dimenticata, a rimanere saranno i 4 miliardi di euro, il costo della misura. D’altra parte sia la sospensione voluta da Draghi, sia la possibile abolizione per mano di FdI puntano a indirizzare tali risorse verso altri interventi. 

Interventi che erano urgenti già lo scorso anno, mentre il nostro Paese lottava contro le conseguenze economiche delle restrizioni contro il Covid-19, e che lo sono ancor più oggi. Lo scoppio della guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia hanno aggravato una condizione economica e sociale sulla quale già aveva impattato enormemente la pandemia.

Non solo il governo, ma anche gli enti locali, tra Regioni e Comuni, stanno lavorando per offrire nuove tornate di aiuti economici a famiglie e imprese, specialmente per contrastare l’aumento dei costi dell’energia e del gas. 

D’altra parte, nel programma di Fratelli d’Italia del Cashback non è mai stata fatta menzione, mentre premono alcuni urgenti interventi economici contro il caro bollette, su tasse e pensioni. 

In attesa di scoprire quale sarà l’effettivo destino dell’incentivo, quindi, sembra abbastanza chiaro che le risorse verranno impiegate per altri tipi di misure, tra le quali, almeno per il momento, non ci sono ancora accenni a nuovi interventi contro l’evasione fiscale.