Il Cashback di Stato nelle mani di Draghi; arriva lo STOP? 

La scorsa settimana è stata approvata alla Camera, con 442 voti favorevoli, 51 astenuti e 19 contrari, la risoluzione di maggioranza sul PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’interno del Recovery Plan presentato dall’Esecutivo Draghi, si è notata l’assenza di una nuovissima riforma: il Cashback. La misura era stata introdotta lo scorso dicembre 2020, con il Governo Conte-bis e, il primo semestre, dovrebbe scadere il 30 giugno 2021. Cosa deciderà di fare l’ex capo della BCE con questa riforma molto discussa? Vediamo insieme le ipotesi a tavolino

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La scorsa settimana è stata approvata alla Camera, con 442 voti favorevoli, 51 astenuti e 19 contrari, la risoluzione di maggioranza sul PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’interno del Recovery Plan presentato dall’Esecutivo Draghi, si è notata l’assenza di una nuovissima riforma: il Cashback. La misura era stata introdotta lo scorso dicembre 2020, con il Governo Conte-bis e, il primo semestre, dovrebbe scadere il 30 giugno 2021. Cosa deciderà di fare l’ex capo della BCE con questa riforma molto discussa? Vediamo insieme le ipotesi a tavolino

Il Cashback non è nel recovery Plan

L’ex presidente della Banca centrale Europea, Mario Draghi, con tutta la sua squadra hanno deciso di estromettere il molto discusso Cashback dal Recovery Plan. La misura introdotta dal Governo Conte-bis, per attuare una modernizzazione del Paese e per combattere l’evasione fiscale, ora si trova sul filo del rasoio: verrà rinnovata allo scadere del primo semestre?

Il finanziamento del Cashback rientrava nelle bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR del Conte-bis. Con il Governo capeggiato dal Professor Draghi, il Cashback è stato eliminato dal piano, così come Quota100, e ora il suo futuro è incerto.

Ricordiamo il PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza, è uno strumento programmatico di riforme e investimenti richiesto dall’Unione Europea per ottenere i fondi del NextGenerationEU; lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.

Cashback e Italia Cashless

Il piano del Cashback di Stato è partito a pieno regime il 1° gennaio 2021, dopo un periodo di sperimentazione di circa 20 giorni nel periodo natalizio dall’8 al 31 dicembre 2021: l’Extra Cashback di Natale.

A partire dal 1° gennaio, dopo l’extra cashback, sono stati previsti tre periodi, della durata di sei mesi ciascuno: dal 1° gennaio al 30 giugno, il primo semestre; dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, il secondo e dal primo gennaio 2022 al 30 giugno dell'anno prossimo, il terzo semestre.

Il piano Cashback fa parte del più ampio Piano ItaliaCashless, fortemente voluto dal precedente Governo, il Conte-bis. La misura è stata approvata per cercare di attuare una modernizzazione del Paese, incentivando l’utilizzo del digitale e cercando di far accantonare l’utilizzo del contante.

Lo Stato ha, così deciso di dare ai cittadini alcuni incentivi per l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, come carte di credito, bancomat o App per i pagamenti. L’obiettivo di Italia Cashless non era solo la modernizzazione del Paese, lo scopo era anche combattere l’evasione fiscale

La riforma, in questo momento, starebbe rischiando di scomparire sotto il nuovo Esecutivo Draghi, che sta discutendo su un possibile rinnovo o una cancellazione. Per ora, nella maggioranza attuale sono solo i Cinquestelle che difendono la misura con convinzione.

Cashback di Stato, come si usa?

Il Cashback non è altro che un rimborso sugli acquisti effettuati dal cittadino. Con la misura introdotta dal Governo precedente, viene restituito un importo pari al 10% dell’acquisto effettuato con strumenti di pagamento elettronici. 

Il rimborso avviene per un massimo di 15€ per ogni acquisto e, a semestre, potrà raggiungere la cifra massima di 150€. Il primo semestre terminerà, come precedentemente detto, a fine giugno e, per sbloccare l’importo accumulato, occorrerà aver fatto almeno 50 transazioni elettroniche

“Se effettui un minimo di 50 pagamenti in un semestre, ricevi il 10% dell’importo speso, fino ad un massimo di 150 euro di rimborso complessivo. Il rimborso massimo per singola transazione è di 15 euro. Non c’è un importo minimo di spesa ed è possibile ottenere rimborsi fino a 300 euro l’anno.”

Lo Stato non ha imposto una cifra minima di transazione da effettuare, l’importante è unicamente pagare con l’utilizzo di moneta elettronica, come le App (YAP, Satispay), i Wearable (Apple Watch), o le più comuni carte di credito e bancomat. 

Inoltre, i primi 100.000 cittadini per numero di transazioni effettuate, potranno ottenere il maxi-premio del Super Cashback da 1.500€. Sul sito ufficiale del Piano attuato dal Governo Conte-bis, leggiamo:

“Ogni 6 mesi i primi 100.000 cittadini a fare più transazioni avranno 1.500 euro. Quindi con il Super Cashback puoi guadagnare fino a 3.000 euro all’anno.”

Le ipotesi sul destino del Cashback, cosa farà Draghi?

Come abbiamo evidenziato in precedenza, il Cashback non compare nel RecoveryPlan approvato dalla camera. Trapelano, però, alcune notizie secondo cui il Presidente Draghi non avrebbe eliminato totalmente il Bonus. 

Si dice, infatti, che il Cashback di Stato, con il Super-cashback da 1.500€ per i primi 100.000 italiani, saranno inseriti direttamente nella Legge di Bilancio 2022. In questo modo, il piano rimborsi per modernizzare il Paese e combattere l’evasione sarà portato avanti dal Professor Draghi fino alla sua scadenza prevista per giugno 2022

Qualche accorgimento

In questo modo, il piano Cashback dovrebbe rimanere in vigore per tutto il 2021 e parte del 2022, anche se non presente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma attenzione, poiché se la misura dovesse essere approvata, Draghi apporterebbe qualche modifica. 

In questi mesi, infatti, si è notata la presenza, tra gli utilizzatori del Cashback, di numerosi furbetti. Questi personaggi, per scalare le classifiche ed arrivare tra i primi 100.000 italiani per numero di transazioni, cercando di ottenere il Super-Cashback da 1.500€, dilazionavano una sola transazione, anche esigua, in tre-quattro-cinque o sei transazioni (e, a volte, anche di più).

Per questi furboni, infatti, l’unico obiettivo è guadagnare il Super Cashback, non importa come. I luoghi principali, dove avvengono questi dilazionamenti dei pagamenti, sono le pompe di benzina. Infatti, numerosi benzinai hanno denunciato che molte persone farebbero dei micro-riempimenti nel serbatoio, anche diversi nel corso di tutto l’arco della giornata, per fare un elevato numero di transazioni con pagamento elettronico.

Possiamo essere certi, dunque, che, se la misura dei rimborsi non sarà abolita, il Presidente del Consiglio dei ministri, Draghi, apporterà delle modifiche alla normativa, per far sì che questi spiacevolissimi episodi non capitino più.

Draghi, aperta l’ipotesi “Addio”

Un’altra ipotesi plausibile è che Draghi e la sua squadra decidano, una volta giunto al termine il primo semestre, di eliminare totalmente la misura del Cashback. Dal 1° luglio 2021, c’è, dunque, la possibilità di un non-rinnovo della misura.  

Lo sconto del 10% sugli acquisti, a cui si accede tramite i pagamenti elettronici (carte e applicazioni su dispositivi mobili e i vari wearable), doveva arrivare a costare, tra la fine del 2020 e il 2022, di 4.5 miliardi di euro. 

Somma che, secondo il Governo Conte-bis doveva essere finanziata interamente col Recovery Fund ma che, il professor Mario Draghi ha scelto di impiegare in maniera differente

E così, se da un lato c’è un’ipotesi di inserimento in legge di bilancio 2022, continuando a usare il Cashback, dall’altro, col nuovo esecutivo Draghi la misura potrebbe avere vita molto breve.  

Il Cashback in Breve

Per aderire al programma Italia Cashless e ricevere, per ogni acquisto effettuato con moneta elettronica, un rimborso del 10% sugli acquisti, occorre avere un’identità digitale SPID o la Carta di Identità Elettronica, abbinata al PIN ottenuto con il rilascio della Carta stessa. 

Per ricevere lo SPID occorre fare richiesta a uno tra gli Identity Provider, come Tim o PosteItaliane, e attivarlo seguendo le procedure indicate dallo stesso I.P. 

Dopodiché si dovrà scaricare sul proprio dispositivo Apple o Android, l’Applicazione IO, app completamente gratuita! Scaricata l’app e abilitato lo SPID occorrerà, come ultima cosa, registrare i metodi di pagamento elettronici che si intenderà utilizzare per gli acquisti, anche più di uno. 

Ricevuto l’Ok tramite messaggio, si potrà iniziare la scalata delle 50 transazioni e, al termine del 30 giugno 2021, vi sarà riaccreditato nel conto corrente che avrete selezionato come preferito il rimborso accumulato.