Cashback 2021: ecco cosa rischiano i furbetti!

Spesso si sente parlare del famoso "Cashback dei furbetti", il metodo utilizzato dai cittadini per scavalcare la classifica degli aventi diritto al superbonus con rimborso di 1500 euro, attraverso l'effettuazione di micro pagamenti ripetuti. Fate attenzione però, il governo ha occhi ovunque!! Ecco quanto si rischia:

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Manca poco meno di un mese alla fine del primo semestre e le sorti del Cashback sfiorano già l'ipotesi di una possibile chiusura.

Finito nel mirino della politica il programma Cashback, che sin da subito era stato pensato per scoraggiare l’uso del denaro contante e favorire l’anti-evasione, vede il sorgere di un altro problema.

Una nuova generazione di furbetti, abilissimi nelle micro transazioni multiple per ottenere il rimborso in palio.

Un grattacapo che con il passare del tempo, ha visto l’espandersi di pagamenti di piccole somme ripetute a rotta di collo, notato soprattutto nelle stazioni di rifornimento.

I benzinai lamentano un costo spropositato delle commissioni e ingenti danni alle apparecchiature.

Per questo motivo e non solo, il governo ha deciso di intervenire in maniera diretta tramite l’app IO.

Vediamo insieme il punto della situazione, i perchè dietro a questi micro pagamenti e le sanzioni spettanti ai furbetti.

Cashback di Stato: le novità del 2021

L’iniziativa Cashback di Stato venne messa a punto dopo una prima fase sperimentale durata tutto il periodo natalizio del’anno scorso.

Messa a punto dal Governo nella Legge di Bilancio 2020 e rientrante nel Piano Italia Cashless,  questo progetto venne ideato, come spiega intesasanpaolo.com:

“ per incentivare l’uso di carte di credito, debito e servizi di pagamento digitale.”

al fine di rendere il nostro Paese più modernizzato e favorire lo sviluppo di un sistema totalmente digitale, semplice e trasparente, fortemente in contrasto con l’evasione fiscale.

La strategia adottata esplicitamente per incentivare l’uso di strumenti di pagamento elettronici prevede un riaccredito del 10% della crifra spesa nei negozi fisici, attraverso l’uso di carte di credito, debito e prepagate, bancomat e app di pagamento.

Come dice quifinanza.it, l’importo in questione è:

“ calcolato sulla base del valore complessivo dei pagamenti effettuati durante il semestre”

Per quanto riguarda le novità arrivate con l’anno nuovo, queste sono principalmente due:

  • il numero di transazioni: necessari 50 pagamenti a semestre,
  • durata del piano: tre fasi della durata di sei mesi ciascuna ( 1 gennaio 2021- 30 giugno 2021; 1 luglio 2021-31 dicembre 2021; 1 gennaio 2022-30 giugno 2022)

Poichè non c’è un importo minimo di spesa, qualsiasi entità di pagamenti concorre al raggiungimento del cashback, di cui somma di rimborso ottenibile è pari a 15 euro per ogni transazione.

Cashback di Stato: la dura lotta ai "furbetti"

È ormai risaputo che la lotta per restare tra i primi 100mila aventi diritto al Supercashback è dura e molto feroce.

Secondo recenti ipotesi online, per rientrare nella classifica, bisognerebbe effettuare almeno 5 operazioni al giorno per sperare nel premio.

Proprio per questa ragione, molti utenti già iscritti al programma sono ricorsi a trucchetti a tema “micro transazioni” per riuscire ad ottenere il super rimborso di 1500 euro. 

Tale rimborso è spettante ai primi 100mila cittadini che riescono a totalizzare in un semestre il maggior numero di transazioni effettuate con metodo di pagamento elettronico.

Sebbene questi micro pagamenti interessino importi davvero al limite della decenza, si dice che non si tratterebbe di nulla di illegale.

Come spiega adnkronos.it:

“ infatti da regolamento Mef le transazioni hanno l’obbligo di essere reali, e cioè indirizzate a un acquisto, ma non viene specificato che l’acquisto debba essere effettuato in un’unica operazione”

Certo è che, ogni transazione digitale effettuata comporta un costo per gli esercenti e gli allarmi in materia furbetti partono proprio da loro.

L’esempio ci viene dato da due avvenimenti recenti interessanti rispettivamente due centri di rifornimento di benzina, uno a Faenza e l’altro a Mortara.

Nel primo, i titolari hanno segnalato la bellezza di 15 operazioni effettuate a distanza di pochi minuti l’una dall’altra e dalla stessa persona.

Tutte di importo irrisorio e in modalità self service.

Nel secondo invece ( rimango ancora basita), un cliente ha effettuato rifornimenti per 60 centesimi totali, quindi 10 centesimi ad intervento.

Non so cosa ne pensate voi, ma abbiamo veramente toccato il fondo.

Per quanto possano essere concesse transazioni di ogni tipo, non si può chiudere gli occhi di fronte a tali azioni.

Cashback e micro transazioni: lo stop del governo

Si è sentito parlare spesso di porre un limite alle transazioni giornaliere (almeno temporanemante) e di far partecipare al bonus soltanto quelle che superano una certa cifra.

Un’idea niente male per combattere i furbetti del Cashback.

Un’altra visione però, giunge tempestiva da più parti.

Secondo amp.today.it:

“ il piano del governo è quello di andare verso l’abolizione totale del bonus in tempi brevi.” 

anticipando lo stop a tutto il programma oppure chiudere a fine 2021.

Eppure, bisogna tenere a mente anche chi vi sta già sta partecipando perchè finora, gli iscritti sono all’incirca più di 4 milioni.

Ecco perchè allora, il governo, che già da tempo aveva deciso di intervenire, finalmente ha scelto una mossa un po’ più morbida.

Un’iniziativa che, come spiega ilsole24ore.com:

“era stata già preannunciata dal Mef in risposta a interrogazioni parlamentari che segnalavano il problema di microtransazioni ripetute lo stesso giorno presso lo stesso esercente proprio per fare volume ed entrare tra i primi 100 mila che hanno diritto al supercashback.”

L'sms ai furbetti del Cashback: addio micro pagamenti!

L’idea parte proprio dall’applicazione IO, quel sistema di accesso mobile realizzato dal Dipartimento per la trasformazione digitale, pensato per poter interagire in modo semplice e sicuro con tutti i servizi pubblici locali e nazionali.

Scaricabile dagli store Google e Apple, questa applicazione consente di ricevere avvisi e aggiornamenti riguardo tutte le scadenze o di completare il pagamento di servizi/tributi.

Una volta effettuato il download, tutto ciò che resta da fare è effettuare la registrazione via Spid o carta di identità elettronica ed aggiungere una password.

I tre menu principali che si aprono a noi, si basano su:

  1. elenco dei servizi disponibili,
  2. pagamenti
  3. messaggi.

Proprio su questi ultimi, il governo ha deciso di attuare la mossa decisiva.

A tutti i furbetti delle micro transazioni, arriverà da PagoPa un sms che porta la seguente dicitura: “le transazioni ricorrenti di importo irrisorio effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente non saranno valide per la classifica del sueprcashback”.

Quindi, niente più operazioni fittizie per scavalcare gli altri partecipanti ed ottenere anche il superbonus da 1500 euro.

Cosa rischiano i "furbetti" del Cashback:

Ogni transazione che non sarà in linea con i limiti contenuti nelle linee guida del programma Cashback, verrà automaticamente stornata dal sistema.

In questo modo, non solo si bloccheranno i furbetti ma gli si farà perdere il posto nella classifica.

Sarà comunque possibile dar loro il beneficio del dubbio e concedere 7 giorni entro i quali potranno spiegare il perchè di quelle transazioni attraverso un modulo online.

Qualora la spiegazione risulti convincente e provi la legittimità dei pagamenti, la minitransazione potrà rientrare in quelle valide al conseguimento del cashback.

Che fine farà il Cashback di Stato: le possibili ipotesi

Poichè la chiusura del primo semestre è vicina, le verifiche marciano a passo spedito e guardano a 8 milioni di utenti e oltre mezzo miliardo di transazioni.

Sebbene questa mossa sovversiva abbia dato i suoi frutti, non mancano le polemiche sui social da parte di quei citttadini che hanno ricevuto l’sms ma continuano a ritenersi nel giusto.

Il cavillo è dato dalla mancata esplicitazione del massimale delle cifre di transazione nel regolamento e i cittadini lo sanno bene.

Persino la Corte dei Conti ha espresso i suoi dubbi riguardo l'efficienza del programma.

Secondo adnkronos.it:

“è necessario migliorare i sistemi per monitorare i reali effetti economidi e tributari della misura, e chiede che si inserisca una più accurata valutazione degli effetti prodotti nei diversi settori interessati e dell’impatto in termini di emersione di ricavi e compensi precedentmeente occultati”

Inoltre, non si esclude che esista la possibilità di una norma nel Decreto Recovery.

È ancora tutto da vedere ma in tanti si chiedono cosa ne sarà del Cashback di Stato se non si riusciranno ad arginare i problemi dei furbetti.