Proroga cassa integrazione INPS: ora la possono avere tutti!

Arrivano novità dell’ultima ora per quanto riguarda l’accesso alla cassa integrazione INPS a partire dal primo gennaio 2022 grazie alla nuova Legge di Bilancio 2022. Ecco, quindi, una guida completa su tutte le nuove disposizioni ministeriali relative alla cassa integrazione INPS e quali sono i vari obblighi contributivi per le aziende.

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Sulla base delle nuove disposizioni che sono state inserite all’interno della nuova Manovra finanziaria 2022 approvata da parte della squadra di Governo italiano con a capo del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, la nuova Legge di Bilancio 2022 ha esteso la platea dei lavoratori che potranno continuare ad accedere alla nuova cassa integrazione, anche a partire dal primo gennaio 2022.

A questo proposito, a seguito della pubblicazione della recente legge numero 234 avvenuta nella data del 30 dicembre 2021, è stata prorogata ed estesa la possibilità di accedere alla nuova cassa integrazione, per effetto della recente riforma legata agli ammortizzatori sociali, contenuta nella Manovra economica del 2022.

In questo contesto, è necessario quindi comprendere al meglio quali sono le condizioni e le caratteristiche peculiari che devono effettivamente contraddistinguere i cittadini al fine di ottenere la cassa integrazione, a partire dalla data in vigore della Legge di Bilancio 2022, ovvero dal primo gennaio 2022.

Per questa motivazione, all’interno del seguente articolo, quindi, saranno effettivamente chiarite tutte le disposizioni fornite non soltanto da parte della squadra dell’esecutivo italiano ma anche dallo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale si è occupato recentemente proprio di rendere note le prime indicazioni su questi nuovi ammortizzatori sociali. 

In questo senso, nei prossimi paragrafi, saranno specificati i lavoratori che potranno fare parte della platea di beneficiari della nuova cassa integrazione 2022, a cui si intendono inclusi anche i soggetti inquadrati come apprendisti e lavoratori a domicilio.

Le ultimissime novità sulla nuova cassa integrazione 2022

Sono finalmente giunte importanti novità in merito alle nuova cassa integrazione 2022, partire dalla data in cui è entrata in vigore la recente Legge di Bilancio 2022, dopo una serie di dibattiti e di discussioni avvenute all’interno delle stanze di Palazzo Chigi tra la maggioranza di Governo, il premier italiano Mario Draghi e i principali esponenti e rappresentanti dei sindacati.

A questo proposito, innanzitutto, la Manovra finanziaria 2022 proposta da parte del Governo Draghi si è concentrata sulla nuova cassa integrazione, provvedendo all’estensione della platea di lavoratori che potranno beneficiare della CIG, sulla base delle nuove disposizioni contenute nella riforma degli ammortizzatori sociali.

Allo stesso tempo, oltre ad estendere la possibilità di accedere alla cassa integrazione nei confronti dei varie altre categorie di lavoratori, cambiano anche gli obblighi di tipo contributivo riconosciuti nei confronti delle aziende che decidono di ricorrere a tale misura per i propri lavoratori dipendenti.

Infine, è stato disposto anche un abbassamento legato al requisito di anzianità lavorativa, oltre che una serie di modifiche in riferimento alla cosiddetta CIGS.

Il contesto e il quadro normativo della nuova cassa integrazione INPS 2022

L’approvazione e l’entrata in vigore della nuova cassa integrazione è avvenuta a partire dal primo gennaio 2022, attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della recente Legge di Bilancio, ovvero della legge numero 234, la quale è avvenuta nella data del 30 dicembre 2021.

In questo senso, tale normativa riferita alla materia degli ammortizzatori sociali, sia nei casi di disoccupazione involontaria che nei casi di rapporto di lavoro costante, va ad apportare una serie di modificazioni ed integrazioni relativi al decreto legislativo pubblicato nel 14 settembre 2015, numero 148, ovvero il cosiddetto Jobs Act.

A chiarire poi successivamente le disposizioni ed il riordino relativo alla normativa relativa a riformare gli ammortizzatori sociali attraverso la cassa integrazione INPS, è stato poi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A questo proposito, infatti, tale ministero è andato ad approfondire l’intervento legislativo che vede l’estensione della cassa integrazione nel 2022 ad un’altra platea di soggetti e di lavoratori, attraverso la pubblicazione della circolare numero 1 avvenuta nella data del 3 gennaio 2022.

Nuova cassa integrazione 2022: i principali obiettivi del Governo

In questo contesto, in riferimento alla riforma degli ammortizzatori sociali, la Manovra finanziaria 2022 elaborata e formulata da parte della squadra del Governo italiano guidato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stata approvata dall’esecutivo con l’obiettivo di andare a garantire tutte le tutele adeguate per sostenere i lavoratori in difficoltà.

Effettivamente, con la Legge di Bilancio 2022 il Governo Draghi ha cercato di favorire delle misure non solo dal punto di vista assistenziale, ma anche una maggiore mobilità professionale nonché una ricollocazione lavorativa per andare incontro alle richieste del mercato del lavoro.

In questo senso, lo scopo principale della nuova cassa integrazione prevista per l’anno 2022 è quello di andare ad aiutare e sostenere concretamente ed economicamente quella categorie di lavoratori che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi provocata dalla diffusione dell’emergenza epidemiologica del Coronavirus.

Chi potrà accedere alla nuova cassa integrazione INPS 2022?

Come precedentemente anticipato, quindi, la nuova cassa integrazione 2022 potrà essere estesa ad un’ampia platea di cittadini e di lavoratori che saranno considerati beneficiari di tale ammortizzatore sociale.

In questo senso, oltre ai lavoratori che hanno un contratto di lavoro dipendente subordinato, potranno accedere alla nuova cassa integrazione anche nel 2022 ulteriori categorie di lavoratori, quali i lavoratori a domicilio e tutti i tipo di apprendisti, senza andare a circoscrivere l’intervento ad una sola tipologia di rapporto lavorativo, inclusi quindi anche gli apprendistati professionalizzanti.

Dunque, ricapitolando, potranno essere ammessi al trattamento di cassa integrazione salariale i cittadini che svolgono un apprendistato di alta formazione e ricerca, ma anche i soggetti con contratti di apprendistato volti alla qualifica e al diploma professionale. 

Inoltre, sono considerati ammissibili anche tutti i soggetti che hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore oppure un certificato di specializzazione tecnica superiore.

Allo stesso tempo, il beneficio della cassa integrazione INPS potrà essere esteso anche nei confronti dei soggetti apprendisti alle dipendenze di quei datori di lavoro che risultano rientrare nella tutela del Fondo di integrazione salariale (FIS).

Come cambiano i requisiti per accedere alla cassa integrazione INPS 2022

Ad aumentare ulteriormente il numero di cittadini che potranno effettivamente avere la possibilità di accedere alla nuova cassa integrazione nel 2022, il Governo Draghi ha deciso di allentare anche il requisito legato all’anzianità di lavoro effettivamente svolto. 

Per questo motivo, a partire dal primo gennaio 2022, al fine di accedere al trattamento integrativo salariale non sarà più necessario aver svolto novanta giorni lavorativi, bensì basterà un numero di trenta giorni di lavoro.

A questo proposito, la circolare pubblicata nella data del 3 gennaio da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è andata anche a chiarire quali sono i casi in cui sono considerate le giornate di lavoro. 

In questo contesto, dunque, il Ministero sottolinea che che andranno ricompresi nel computo per accedere alla cassa integrazione INPS anche quelle giornate di sospensione dall’attività lavorativa che derivano dalla fruizione di eventuali ferie, festività riconosciute dalla legge, infortuni oppure legati ad una eventuale astensione obbligatoria dal lavoro per le situazioni di maternità.

Novità cassa integrazione: i nuovi beneficiari per la CIGS nel 2022

Tra le altre novità che sono state introdotte a partire dal primo gennaio del nuovo anno in riferimento alla cassa integrazione INPS, si va ad estendere anche la platea di soggetti beneficiari che potranno accedere alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, ovvero la CIGS.

Si tratta di un’indennità che viene erogata effettivamente da parte dell’istituto Nazionale Previdenza Sociale con l’obiettivo di andare ad integrare la retribuzione dei lavoratori delle aziende che si ritrovano a dover affrontare delle situazioni di crisi oppure di contratti di solidarietà difensivi.

In seguito alla riforma degli ammortizzatori sociali, l’indennità della cassa integrazione guadagni straordinario è stata estesa anche nei confronti di tutte quelle aziende o imprese che hanno un numero superiore ai quindici lavoratori con contratto dipendente e che hanno la possibilità di usufruire di una serie di fondi.

Tra questi, rientrano i fondi di solidarietà bilaterali, i fondi bilaterali alternativi oppure quelli delle province autonome di Trento e Bolzano.

A questo proposito, l’integrazione salariale straordinaria può essere riconosciuta nei confronti dei datori di lavoro, a prescindere dal contesto o dall’ambito lavorativo, purché vi siano più di quindici dipendenti. Per questo motivo, vanno ad estendersi anche gli obblighi contributivi ai datori di lavoro oppure alle imprese che sono iscritte al FIS.

Le condizioni per avere la cassa integrazione guadagni straordinaria nel 2022

In attesa di ulteriori indicazioni da parte dell’Istituto nazionale Previdenza Sociale, occorre sottolineare che il trattamento di integrazione salariale straordinario potrà essere effettivamente richiesto attraverso tre causali differenti: riorganizzazione; contratto di solidarietà e crisi aziendale.

La Legge di Bilancio 2022 va ad intervenire anche sui cosiddetti obblighi contributivi per le aziende. In particolare, il contributo ordinario CIGS è stato fissato allo 0,90 per cento, di cui lo 0,30 per cento è a carico del lavoratore, mentre lo 0,60 per cento è a invece a carico delle imprese.

Occorre inoltre precisare che rientrano nella categoria di lavoratori che potranno accedere alla CIGS tutti i soggetti, a prescindere dalla tipologia di lavoro, compresi quindi gli apprendisti, i lavoratori a domicilio, i dirigenti oppure i lavoratori subordinati.