Ormai non ci sono più dubbi che il conto corrente sia diventato indispensabile per ciascuno di noi.
Vivere senza questo strumento finanziario, purtroppo, ci relega in un ruolo quasi ai margini del socialmente riconosciuto. Sicuro è possibile, ma altrettanto certi sono i disagi pratici che questa assenza comporta.
E le banche questo dato di fatto lo conoscono esattamente, e sviluppano prodotti sempre più accattivanti di cui potremmo in realtà fare tranquillamente a meno.
In realtà, ciò di cui noi abbiamo bisogno nella vita quotidiana, è di essere titolari di un codice Iban. E se questo è collegato a una semplice carta prepagata, allora potremmo fare serenamente a meno del conto corrente tradizionalmente inteso.
Nelle righe sotto vediamo allora come sostituire un conto corrente con una carta prepagata, e quali sono le condizioni necessarie per poterlo fare.
È davvero indispensabile il conto corrente?
La prossima stretta sull’uso del contante, che dal 1° gennaio ridurrà l’importo massimo a 1.000 Euro, è l’esempio più eclatante di quanto il conto corrente stia diventando sempre più essenziale anche per un privato e una famiglia.
I pagamenti di importi relativamente piccoli devono comunque essere tracciabili, e questo può essere fatto soltanto se siamo in possesso di un libretto di assegni o di un conto corrente da cui impartire disposizioni di bonifici e trasferimenti di denaro. In alternativa dovremmo recarci in filiale e disporre il pagamento, eventualmente dichiarando la provenienza del contante presentato.
Ma questo non è l’unico motivo per cui dovremo essere titolari di un conto corrente. La vita quotidiana ci suggerisce mille altre occasioni in cui questo strumento può renderci le cose più semplici.
Stipendi e pensioni se accreditati direttamente sul conto, ci evitano sicuramente passaggi intermedi connotati da file agli sportelli ad es. di Poste Italiane. Ma anche tutte le misure di sostegno INPS, come il Reddito di Emergenza, l’Assegno universale e tutti i Bonus di volta in volta varati, raggiungono più facilmente le nostre tasche attraverso un conto corrente, piuttosto ad es. che attraverso un bonifico domiciliato che ci costringe a recarci in Posta.
E poi ancora, domiciliazioni delle utenze domestiche, rimborsi dell’Agenzia delle Entrate, pagamento del bollo auto, delle spese condominiali, di bollettini postali e Cbill, modelli F24, fino ad arrivare agli acquisti online.
Se osserviamo con cura i movimenti bancari di una famiglia media italiana ci accorgeremo che sono molto ricorrenti e di un ridotto numero di tipologie. Se invece apriamo l’homebanking di cui è titolare la stessa famiglia noteremo con stupore che i servizi offerti dall’istituto di credito sono davvero numerosissimi e in buona parte inutilizzati.
E questa abbondanza, oltre al servizio di custodia del denaro, si paga sotto forma di canone mensile che a seconda degli istituti può variare da alcuni Euro fino a centinaia di Euro.
Pietro Michelangeli è un esperto di finanza personale. Dal suo canale YouTube ritiene che guadagnare, spendere, risparmiare e investire siano le 4 azioni che compiamo ogni giorno. In questo video ci illustra le differenze fra Carta di Credito, Prepagata e Bancomat.
Perché crediamo non si possa fare a meno di un conto corrente?
Se fino a un decennio fa era ancora possibile pensare a un cittadino maggiorenne privo di conto corrente, ora un’immagine simile ci rievoca inevitabilmente una posizione di devianza, estremismo o addirittura di disagio psico-sociale e soprattutto economico.
In realtà le banche sono aziende private che offrono servizi al pari di qualunque altra impresa. Se fosse davvero obbligatorio essere titolari di un conto corrente, sicuramente lo Stato provvederebbe a fornire i canali ufficiali di accesso al servizio. Ma così non è.
Si tratta di una scelta che il cittadino compie liberamente in un contesto di libero mercato. Come abbiamo visto in un precedente articolo, questo è dimostrato ulteriormente dal fatto che le banche stesse talvolta possono rifiutarsi di aprire un conto corrente, o addirittura possono provvedere a chiudercelo qualora il nostro saldo negativo non sia più di loro gradimento.
Allora, perché questa corsa sfrenata al conto corrente gratuito a zero spese? e ai servizi homebanking più amichevoli possibile?
La risposta è sempre la stessa: perché siamo in un mercato dove le norme della libera concorrenza valgono anche per le banche. E siccome le quantità di denaro fisico, su pressione del Governo, tendono a ridursi sempre più a favore di transazioni elettroniche e tracciabili, le banche non fanno altro che offrire allettanti servizi privati all’interno delle circoscritte misure definite dalle norme.
Il fatto che si parli di soldi, e soprattutto i nostri, rende tutto il contesto più austero e coscienzioso. Tuttavia possiamo fare un parallelo con la patente auto. Questa è obbligatoria se vogliamo guidare un mezzo, ma possiamo scegliere liberamente dove acquisirla presso le scuole più adatte a noi e dove possiamo spendere il meno possibile.
Il risultato sarà sempre il medesimo: potremo guidare in regola la nostra auto, oppure disporre le nostre operazioni bancarie al minor costo possibile e nella maniera più semplice possibile, anche senza aprire un conto corrente e utilizzando le carte prepagate dotate di Iban.
La carta prepagata può sostituire il conto corrente
Facciamo qui riferimento alle esigenze di una famiglia italiana con figli, che vive in casa di proprietà, senza l’accollo di un mutuo, oppure in affitto, e senza finanziamenti importanti in corso che richiedono necessariamente l’appoggio di un conto corrente.
Quali e quante movimentazioni bancarie possiamo attenderci nel corso di un anno da un nucleo familiare di questo tipo? Sicuramente troveremo disposizioni ricorrenti sia in entrata che in uscita, pagamenti saltuari con carta, bonifici e bollettini anche associati a determinati periodi dell’anno (vacanze, Natale) prelievi e eventuali accrediti statali di Bonus e agevolazioni.
Fondamentalmente, una famiglia di questo tipo utilizza questi servizi bancari a fronte della miriade di opzioni che un qualunque istituto di credito offre al prezzo del canone mensile pattuito in apertura del conto corrente.
Se facciamo però anche una brevissima ricerca su siti web comparativi come Facile.it, e spuntiamo Carta prepagata dotata di Iban, scopriremo che questi semplici strumenti finanziari vengono rilasciati in pochi minuti, anche online, e senza verifiche della solvibilità del richiedente. Inoltre, a zero spese, o comunque a costi irrisori rispetto a quanto richiesto dal canone di gestione di un conto corrente, offrono servizi del tutto equiparabili a quelli associati a un conto.
La carta prepagata offre gli stessi servizi di un conto corrente
Una volta ottenuta la carta prepagata, il cliente diventa titolare di un codice Iban attraverso il quale è possibile accreditare stipendio o pensione e ricevere o disporre bonifici anche istantanei.
La stessa carta di pagamento è inserita nei principali circuiti (ad es. Visa o Mastercard) con cui effettuare in sicurezza pagamenti online e presso esercenti fisici, anche con tecnologia Contactless.
Si possono prelevare contanti da sportelli automatici: molte carte lo consentono gratuitamente dal circuito Bancomat, altre a zero spese soltanto presso i propri terminali (come la Postepay utilizzata presso sportelli Postamat).
E poi ancora, è possibile pagare bollettini postali, domiciliare utenze domestiche, trasferire denaro, effettuare ricariche telefoniche e ricevere Bonus e agevolazioni INPS e rimborsi dell’Agenzia delle Entrate.
In altri termini, con una qualunque carta prepagata dotata di Iban, attraverso App o Desktop, una famiglia è in grado di fare fronte a tutte le esigenze richieste per una adeguata gestione del proprio denaro. Ciò rende di fatto inutile l’apertura di un conto corrente, sicuramente più costoso e impegnativo in tema di garanzie richieste in fase di apertura.