Codacons: allarme prezzi vacanze più care

Ci siamo tempo di vacanze! Per i fortunati che sono riusciti a partire, il prezzo di una villeggiatura di 10 giorni potrebbe essere piuttosto salato. Dalla benzina all’ombrellone, secondo un’analisi Codacons, si mette in luce come siano stati applicati dei rincari ai prezzi del settore turistico per l’estate 2021.

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Ci siamo, dopo un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, con la crisi del lavoro unita alla crisi generalizzata, i pochi o numerosi fortunati che sono riusciti a partire per le sospirate vacanze, dovranno fare i conti con il rincaro dei prezzi

Ebbene sì, come riportato dal “Il Sole 24 ore” sul sito ilsole24ore.com:

 “L’indagine del Codacons sull’andamento di prezzi e tariffe nel comparto turistico parla di vera e propria “stangata”. Una villeggiatura di 10 giorni - secondo l’associazione - costa in media l’11% in più rispetto al 2020, con la spesa pro capite che aumenta di 98 euro tra spostamenti, alloggi e servizi. “

Codacons dunque lancia l’allarme, corte e lunghe che siano le vacanze di questo caldo agosto italiano si prospettano doppiamente agognate, un po’ perché tra Green Pass e minacce di conversione in zone gialle, riuscire a partire già di per sé risulta una gran fatica, un po’ perché dall’altra parte si dovrà mettere mano al portafogli proprio ora che di soldi ce ne sono pochi.

A quanto ammontano i rincari rispetto allo scorso anno? 

Partire per 10 giorni di villeggiatura - una media tra chi riuscirà a fare almeno una settimana e chi non si potrà permettere i canonici 15 giorni per ragioni di lavoro o di economia - costerà di più rispetto al 2020, lo denuncia riportando la notizia anche il sito di tgcom24.mediaset.it:

“Una villeggiatura di 10 giorni, dicono all'associazione consumatori, costa in media l'11% in più rispetto al 2020, con la spesa pro capite cresciuta di 98 euro tra spostamenti, alloggi e servizi. Si passa infatti dagli 898 euro di un anno fa agli attuali 996 euro.

Quasi 100 euro in più rispetto all’anno scorso. Ma vediamo nel dettaglio a cosa fa riferimento l’analisi.

Ritocco dei prezzi sugli spostamenti, quanto costano le vacanze degli italiani

Il ritocco dei listini è evidente, ecco quali settori del turismo sono stati analizzati attraverso i dati segnalati da Codacons.

Una vacanza inizia sempre con gli spostamenti: in aereo, treno, auto o traghetto.

Qui si concentra una buona fetta della spesa degli italiani che varia in base alla località da raggiungere. 

Il 90% degli abitanti del bel paese quest’anno ha scelto di spostarsi presso una località dislocata proprio nel nostro Paese, complici i problemi legati agli spostamenti verso l’estero, la diffusione del Covid e le regole che gli altri paesi esteri impongono tra quarantene, certificazioni verdi e certificazioni di accesso, nonché al budget limitato a disposizione.

Spostarsi questa estate non è e non sarà per nulla facile, bisognerà essere informati e informarsi bene

Ecco perché molte famiglie preferiscono trovare la sicurezza di scegliere una breve ma intensa vacanza in Italia piuttosto che all’estero, perché ci sono dati su chi è già in parte già vaccinato, dati sul fatto che il virus è per ora sotto controllo insieme alle sue varianti, e sul fatto che il nostro paese più di altri è sempre stato ricco di offerte turistiche, e c’è anche chi con un leggero velato campanilismo preferisce destinare il suo budget alla ripartenza del Made in Italy sostenendo i connazionali.

Chi si è spostato o si sposterà in auto dunque, dovrà fare i conti con il rincaro del prezzo della benzina e del gasolio +17% (a giugno erano stati rilevati dall’Istat i prezzi in salita con crescite del +16,5% per la benzina e +16,2% per il gasolio). A agosto per un pieno di dovranno sborsare 12 euro in più, e non sono pochi.

Se si è scelto o si sceglierà di usare l’aereo, offerte a parte - che prevedono sempre tariffe low cost se acquistate in grande anticipo - si dovranno preventivare rincari del +17%

Ogni anno il comparto aereo regala variazioni di prezzi che in certi casi negli anni precedenti alla pandemia ogni estate hanno rischiato di sfiorare l’assurdo su tratte verso il Sud Italia arrivato a costare a volte come un volo Milano-New York. 

Quest’anno dopo la grande crisi dei voli, crollati nel 2020 come riportato in una nostra precedente analisi sul crollo del traffico aereo durante la pandemia:

“Nel 2020 con questo andamento sono stati persi 140 milioni di voli, il 72,6% del traffico aereo. Un meno - 81,2% di traffico aereo verso le destinazioni internazionali, -77,5% con destinazione Europa, -61,3% per i voli nazionali.”

...si dovranno preventivare rincari del +17%, che potrebbero salire ulteriormente se si aggiungono al prezzo del biglietto i servizi come la scelta del posto a sedere, quella del bagaglio da stiva, quella delle assicurazioni sul viaggio, i sistemi “priority”, insomma tutto quello che le compagnie aeree low cost o anche tradizionali scorporano dal prezzo del biglietto, ma che a volte innegabilmente sono modi per incentivare il cliente a spendere di più. In un modo o nell’altro non si sa perché ma si finisce per pagare più del doppio del prezzo del biglietto.

Tornando all’uso dei mezzi di trasporto restanti, se si è deciso o si deciderà di utilizzare il traghetto, qui il rincaro segnalato da Codacons sarà ed è del 18%. Le tariffe marittime per le isole, già care ogni estate, in agosto il mese di punta dell’estate, saranno ancora più salate.

Rispetto al 2020 la variazione è salita del 24,7 % per il mese di giugno, del 18,2% rispetto al confronto con il mese di luglio. Resta del 18% per il mese di agosto.

Il treno, non registra particolari incrementi, per quanto a volte convenga viaggiare in aereo, le tariffe variano per tratta e scelta del treno, ma il servizio ridotto per capienza del numero degli occupanti ha costretto i viaggiatori a comprare il biglietto con discreto anticipo per trovare l’offerta più bassa e soprattutto posto all’interno dei vagoni.

Caro prezzi strutture ricettive, hotel, case vacanze, B&B in salita

Il caro prezzi non ha toccato solo il settore dei mezzi di trasporto. 

Una volta arrivati a destinazione, a prescindere che si sia scelto di soggiornare presso il classico Hotel, la casa vacanza o il Bed & Breakfast, le tariffe dei servizi di ospitalità hanno subito un ritocco del +3,8.

Il rincaro non ha riguardato solo il pernottamento, la logica dell’aumento del prezzo ha fatto salire del 100% le soluzioni che prevedevano chi ha scelto di soggiornare in una struttura con il rimborso della villeggiatura in caso di cancellazione anche all’ultimo minuto.

D’altronde come dare torto a chi ha prenotato una settimana in una struttura alberghiera e magari con anticipo. Tra chiusure generalizzate, varianti Delta in agguato, Green Pass si o Green Pass no applicato al sistema alberghiero, sino all’ultimo minuto gli italiani hanno preferito non rischiare prediligendo soluzioni “rimborsabili” più care nella scelta della struttura ricettiva a quelle “non rimborsabili” decisamente più convenienti.

Ombrellone e servizi balneari stangata vacanze anche per il lettino

Indipendentemente dalla località scelta, in tutta Italia, il rincaro medio per l’affitto degli ombrelloni, dei lettini e delle sdraio in spiaggia ha toccato una quota in salita del +5%.

Il rincaro esagerato è stato segnalato presso la zona della Costiera Amalfitana, con punte che hanno toccato anche il +40%.

Ma il costo non si limita a questo, se ai servizi base per prender il sole aggiungiamo all’interno dei lidi anche il costo inevitabile delle consumazioni che variano dallo snack di mezza mattina o pomeriggio, al pasto di metà giornata sino all’aperitivo serale, dobbiamo aggiungere un +10% sul conto finale.

In alternativa spiaggia libera e pranzo al sacco, ma non sempre è possibile.

Ristoranti e Bar consumazioni in salita secondo Codacons

E veniamo alla quota dedicata ai pasti: bar e ristoranti

In Italia che vacanza è se non ci si concede almeno una buona colazione in pasticceria o al bar, un pranzo o una cena al ristorante?

Dalla colazione al pranzo, dal pranzo alla cena passando prima per un aperitivo magari in riva al mare, una vacanza non è vacanza se non contempla il relax di godersi quanto di meglio l’Italia offre sulle nostre tavole.

C’è chi sicuramente potrà tutte le sere e chi potrà goderselo solo per una sera, ma il pasto al ristorante è un appuntamento sacrosanto e in quanto tale è cresciuto del +2% rispetto all’anno passato. Il listino sale se poi la località interessata è strettamente turistica. Dal +2% si passa addirittura al +10%.

Tutte le pietanze del menu sono state interessate dal rialzo all’insù, dal caffè preso al bar, al prezzo dei gelati in riva al mare, dal ritocco sulle bevande (per quanto riguarda i bar) all’euro in più per il cocktail ora aperitivo, sino ai dolci per il menu dei ristoranti, passando anche per le pizze e i tanto amati fritti nei ristoranti.

Rincari già evidenziati nel mese di giugno

Come sempre agosto resta il mese più caro per spostarsi. 

Chi perché l’azienda chiude, chi perché riesce a far collimare le ferie di tutta la famiglia solo ad agosto, chi perché ha figli e non può decidere di spostarsi a settembre deve fare i conti con il mese più costoso e non ha la possibilità di scegliere altre date.

Certo è che una villeggiatura per la stessa quantità di giorni e nella stessa località probabilmente prenotata a settembre sarebbe costata molto meno, ma non illudiamoci, quest’anno costerà comunque di più rispetto al 2020 così come è costata di più nel mese di giugno.

Già infatti nel mese di giugno di quest’anno si segnalavano rincari per il comparto turistico secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori.

L’indagine riportata sull’articolo tratto dal sito italia-informa.com mette in luce come UNC prevedeva già rincari sui voli internazionali del +12,3%, come segnalava un +15,4% di incremento sulle prenotazioni nei villaggi vacanze, negli ostelli e presso i campeggi della penisola, comprendendo anche un +8,1% nella prenotazione dei pacchetti turistici completi.

E se proprio si volesse anche mettere in conto che durante l’estate c’è chi non può fare a meno di praticare uno sport, ecco che la stangata era stata prevista anche per gli aumenti del 7,5% sui servizi ricreativi come le palestre, le piscine e sull’acquisto degli attrezzi sportivi +4,1%.

Alla fine però non ci sembra poi del tutto strano subire dei rincari se anche un ristoratore o un albergatore deve fare i conti a sua volta con l’aumento del costo mensile dell’installazione dei condizionatori +1,5% ad esempio.

Insomma, aumenti a 360° per tutto e per tutti. Non ci resta che godere dei pochi ma sospirati 10 giorni di ferie, sperando che le temperature si abbassino… altrimenti che salasso anche il costo dell’aria condizionata!