Come registrare un contratto di affitto

Lo Stato italiano impone di registrare ogni contratto di affitto o di locazione che superi la durata di 30 giorni.

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Lo Stato italiano impone di registrare ogni contratto di affitto o di locazione che superi la durata di 30 giorni. La registrazione spetta al locatore (proprietario) dell’immobile ma il locatario (inquilino) è co-responsabile in caso di mancata registrazione.

La registrazione offre molteplici vantaggi ad ambo le parti: per il locatore, che può accedere più facilmente alle procedure giudiziarie (per esempio lo sfratto per morosità) nel caso in cui il locatario non paghi i canoni dovuti; per il locatario, che può ottenere agevolazioni e sgravi d’imposta.

Il contratto può essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate attraverso tre modalità:

  • con modalità cartacea, presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
  • con modalità telematica, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate;
  • attraverso un incaricato, ad esempio il commercialista o l’agente immobiliare.

La registrazione del contratto è subordinata al pagamento dell’imposta di registro, calcolata in base al tipo di immobile e al valore del contratto.

  • FABBRICATO ABITATIVO: 2% del canone annuale per il numero degli anni del contratto;
  • FABBRICATO STRUMENTALE: 1% del canone se il locatore è tenuto a pagare l’IVA
  • 2% del canone per ALTRI FABBRICATI
  • FONDI RUSTICI: 0,5% del canone annuale per il numero degli anni

L’imposta di registro è dovuta con un minimo di € 67,00 al momento della registrazione, mentre negli anni successivi non è previsto alcun importo minimo. Se si decide di versare l’imposta di registro per più annualità in una unica soluzione si può ottenere una riduzione dell’importo dovuto. Anche la risoluzione del contratto è soggetta ad imposta di registro.