Assegno unico, ecco come ricevere i soldi sul conto corrente

Dal 1° gennaio si può richiedere l'Assegno unico universale per figli a carico, L'Inps accrediterà sul conto corrente da 50 a 175 euro mensili, anche senza Isee.

Il nuovo Assegno unico e universale per figli a carico è finalmente realtà. L’INPS ha iniziato la raccolta delle richieste dal 1° gennaio 2022.

Non verrà erogato fino a marzo 2022, tuttavia per i primi due mesi dell’anno l’INPS continuerà a liquidare l’Assegno temporaneo sui conti correnti delle famiglie che ne hanno fatto richiesta nei mesi scorsi.

Non c’è particolare urgenza per presentare domanda. Ci sarà tempo di inoltrare le richieste fino al 30 giugno 2022 per avere garantita la liquidazione di tutte le mensilità arretrate con decorrenza da marzo. Per chi fa domanda di Assegno da luglio 2022 non ci saranno più arretrati, ma esclusivamente i pagamenti della mensilità successiva a quella in cui si è effettuata la richiesta.

L’INPS, dal suo canale ufficiale Twitter, aggiorna regolarmente la situazione delle richieste. A oggi sono state presentate quasi 480 mila domande di assegno per un totale di oltre 770 mila figli. Ricordiamo che per finanziare fino al 2022 il nuovo Assegno universale, il Governo ha fissato un limite di spesa pari a 440 milioni di Euro.

Vediamo tutti i dettagli su come richiedere e ricevere sul proprio conto corrente questa nuova forma di sostegno alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età.

Cos’è l’Assegno unico e universale INPS?

Il messaggio INPS di riferimento, che illustra requisiti e indicazioni del sostegno è il n. 4748 del 31 dicembre 2021.

L’Assegno unico e universale è un aiuto economico in favore delle famiglie, riconosciuto dall’INPS per ciascun figlio a carico fino ai 18 anni di età. Il sostegno può essere esteso fino al raggiungimento dei 21 anni di età qualora i figli a carico rispondano a determinati requisiti.

L’Assegno unico e universale non prevede limiti di età per i figli a carico con disabilità.

Viene definito ‘Unicoperché ha l’obiettivo di semplificare e potenziare le misure a favore della natalità, della genitorialità e dell’occupazione femminile.

È invece ‘Universaleperché viene garantito a ciascuna famiglia residente e domiciliata sul territorio nazionale con figli a carico. Una quota base minima è infatti garantita a tutte le famiglie, indipendentemente dai requisiti reddituali e dalla fascia Isee di appartenenza.

Quali prestazioni sono assorbite dall’Assegno unico universale?

Con l’ingresso dell’Assegno unico andranno a esaurirsi buona parte delle prestazioni economiche di cui fino a ora fruivano le famiglie con figli a carico, sia biologici che adottati o in affido pre adottivo.

Da marzo 2022, mese di partenza dell’Assegno unico e universale, saranno abrogate le seguenti misure, per le quali non sarà più possibile fare richiesta all’INPS: l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, gli assegni familiari ai nuclei con figli e orfani, l’assegno di natalità (conosciuto anche come Bonus Bebè), il premio alla nascita o all’adozione (noto anche come Bonus mamma domani) e le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Il Bonus asilo nido sarà invece conservato senza subire variazioni di importi o nelle modalità di domanda, risultando pienamente compatibile per gli aventi diritto con l’Assegno unico.

L’Assegno unico è inoltre compatibile con la fruizione del Reddito di Cittadinanza e con eventuali altre misure economiche erogate dalle regioni a favore delle famiglie con figli a carico.

A chi spetta l’Assegno unico universale?

La nuova misura in partenza dal 1° marzo 2022 viene attribuita, a domanda, a tutti i nuclei familiari residenti e domiciliati sul territorio nazionale con figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino al raggiungimento della maggiore età..

L’Assegno coinvolge tutte le categorie di cittadini: dipendenti privati e pubblici, lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.

I figli maggiorenni in carico, fino al compimento dei 21 anni di età, possono beneficiare dell’Assegno se al momento di presentazione della domanda sono in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Essere tirocinanti o svolgere un’attività lavorativa con reddito annuo complessivo non superiore a 8 mila Euro,
  • Essere iscritti a un corso di laurea, oppure a un corso di formazione scolastica o professionale,
  • Svolgere il servizio civile universale,
  • Risultare iscritti nei registri dei centri pubblici per l’impiego come disoccupati in cerca di lavoro.

Ai figli a carico con disabilità, l’INPS riconosce l’Assegno unico e universale senza limiti di età.

Quanto spetta di assegno unico e universale INPS?

L’INPS ha attivato sul proprio sito web un simulatore dell’Assegno unico che consente, anche senza accesso tramite credenziali, di calcolare esattamente il valore dell’importo mensile sulla base del numero di figli a carico e di altri requisiti familiari.

L’importo viene calcolato sulla base della fascia Isee di appartenenza, anche se la presenza della certificazione non è essenziale per il riconoscimento della misura. La sua assenza determina infatti il riconoscimento della quota mensile base pari a 50 Euro per ciascun figlio. La stessa viene riconosciuta ai nuclei familiari con valore Isee superiore a 40 mila Euro.

L’importo pieno mensile di 175 Euro per ciascun figlio viene attribuito con Isee non superiore a 15 mila Euro. Gli importi mensili decrescono fino al raggiungimento della fascia Isee 40 mila Euro, dove la quota si stabilizzerà all’imprto base di 50 Euro.

Sono previsti incrementi degli importi mensili dell’Assegno per i nuclei familiari numerosi, con figli successivi al secondo e con più di quattro figli, per le madri di età non superiore ai 21 anni, per i figli disabili, e nel caso in cui i genitori dei figli portatori di disabilità siano entrambi lavoratori.

L’Assegno unico non determina reddito imponibile, e pertanto non influisce sulla dichiarazione IRPEF.

Va fatta un’importante precisazione riguardo la presentazione dell’Isee, che pur non essendo obbligatorio per il riconoscimento della misura, qualora sia di valore inferiore a 40 mila Euro, determina sicuramente importi mensili più alti. Come specifica la pagina INPS dedicata:

La mancata presentazione della certificazione Isee comporta l’attribuzione della quota mensile base dell’Assegno (50 Euro). Con Isee non superiore a 40 mila Euro, è comunque possibile integrare la domanda di Assegno in un momento successivo e ottenere gli importi commisurati spettanti.

Come presentare domanda all’INPS dell’Assegno unico e universale?

Richiedere la misura di sostegno alle famiglie è molto semplice. Può essere richiesto tramite un qualunque patronato o centro CAF, oppure si può inoltrare domanda direttamente dal portale INPS accedendo da questa pagina con le proprie credenziali SPID, o CIE, o CNS. Per la presentazione, l’Istituto mette a disposizione anche un Contact center (06 164 164 da mobile, 803 164 da fisso).

La procedura di richiesta e di invio dal sito INPS, è uguale a quella già attivata per la richiesta dell’Assegno temporaneo.

Sul canale YouTube ufficiale dell’INPS è presente il seguente video tutorial che spiega in modo chiaro e nei dettagli come presentare domanda online dell’Assegno unico e universale.

Quando viene accreditato sul conto corrente l’Assegno unico e universale?

L’INPS ha iniziato ad accogliere le domande a partire dal 1° gennaio 2022. Per tutte le domande presentate entro il 30 giugno saranno riconosciuti gli arretrati dal mese di marzo.

Per le richieste di Assegno inoltrate fra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2022, l’INPS provvederà alla liquidazione entro marzo 2022. Le domande inoltrate oltre questa data comporteranno pagamenti sui conti correnti, indicati in fase di richiesta, nel mese successivo a quello di presentazione delle stesse.

L’Assegno unico, come specifica l’INPS nel suo messaggio, ha decorrenza dal settimo mese di gestazione per tutti i nuovi nati.

I nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza con figli a carico, non devono presentare richiesta di Assegno unico. L’INPS provvederà automaticamente a integrare la quota spettante per ciascun figlio a carico attraverso la ricarica mensile sulla Carta RdC.

La prima integrazione, secondo quanto comunicato dall’INPS, dovrebbe venire effettuata due mesi dopo l’introduzione della misura, dunque in maggio 2022.

I percettori di Reddito di Cittadinanza devono tenere presente che la mensilità di RdC è già comprensiva di una quota figli. L’importo ricaricato relativo all’Assegno terrà conto della quota figli già assegnata nel RdC, che verrà pertanto decurtata dall’importo teorico dell’Assegno unico e universale calcolato sul valore Isee.

Redazione Trend-online.com
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