Condizionatori, attenzione a quello che hai in casa: 8 su 10 non valgono più. Ecco perchè

Arriva una cattiva notizia per chi ha un condizionatore a casa: 8 su 10 secondo Unione Europea sono da buttare. Ecco i motivi e perché.

Stai già pensando alle prossime giornate estive e all’afa che le caratterizza? Trovi refrigerio soltanto usando il tuo bel condizionatore? Attenzione perché potrebbe non valere più.

Mare, sole ma anche umidità, afa e calura estiva  è quello che ci aspetta nei prossimi mesi. Ma per evitare di sopportare il caldo meglio utilizzare il tanto caro condizionatore.

Molti infatti in casa hanno un condizionatore per refrigerare gli ambienti di casa o di lavoro nelle torride giornate estive.

Ebbe si, il condizionatore è tra gli elettrodomestici più diffusi nelle case degli italiani: a dirlo anche l’ISTAT.

Dai dati in suo possesso  spese energetiche relative all’utilizzo di tali apparecchi in Italia coprono ben il 70% della spesa complessiva.

E non tutti sanno che è tra gli apparecchi più inquinanti, soprattutto se si tratta di un elettrodomestico vecchio e con classe energetica bassa.

 Ma attenzione perché il condizionatore che hai in casa potrebbe non andare più bene.

Scopriamo insieme il perché.

Condizionatori, attenzione a quello che hai in casa: 8 su 10 non valgono più. Ecco perchè

La stagione estiva sta per arrivare e con essa le calde giornate estive. Per dare un po’ di refrigerio a casa o in ufficio molti italiani si sono dotati di condizionatori.

Come molti già sanno, il condizionatore però inquina. A dirlo uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Scienza dell’atmosfera dell’Università di Wisconsin-Madison che hanno dimostrato come l’utilizzo di tali elettrodomestici aumenti l’anidride carbonica e gli altri gas nocivi immessi in atmosfera.

Sempre secondo la ricerca condotta il condizionatore è responsabile di circa il 10% delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale.

Non va dimenticato come l’inquinamento atmosferico è dannoso per la salute pubblica. Infatti altri livelli di anidride carbonica possono provocare problemi respiratori sia per gli anziani che per i bambini.

A dare uno scossone in tema di riduzione dei gas serra, c’ha pensato l’Unione europea premendo sull’acceleratore del Green Deal con la lotta agli idrofluorocarburi, anche noti come F-gas, e al loro effetto serra.

Nel regolamento approvato lo scorso 30 marzo dal Parlamento europeo è previsto il taglio degli F-gas entro il 2030, puntando alla completa eliminazione per la metà del secolo.

Saranno banditi dunque gli impianti che usano gas refrigerante ai fluorurati, il cosiddetto F-gas. Ciò significa che otto condizionatori su 10 sarebbero da rottamare.

Una stretta che andrà colpire il settore della refrigerazione, i condizionatori, le pompe di calore, e gli impianti stazionari e in movimento dei supermercati.

Dal primo gennaio 2024 scatterà l’obbligo di sostituire gli impianti di refrigerazione stazionari.

Ciò di sicuro si tradurrà in un duro colpo al settore della produzione ma anche alla manutenzione degli impianti.

Le stime dicono che il settore contribuisce ad Pil italiano per lo 0,5%, con giro di affari pari a 8 miliardi di euro con un indotto di persone impiegate pari a 140.000  persone.

Naturalmente il settore non riguarda solo la refrigerazione degli appartamenti privati ma anche uffici ed ospedali.

Condizionatori, l’Italia contro il regolamento UE, questi i motivi

Tale Regolamento approvato dall’Unione Europea non piace a molti stati, tra cui l’Italia.

Molte associazioni di categoria come Applia, Area Ehpa e Epee, hanno più volte evidenziato la loro preoccupazione e la loro contrarietà.

La loro posizione è giustificata dal fatto che non si tiene conto delle varie applicazioni degli apparecchi, e i tempi per la formazione di nuovi tecnici sarà molto lungo.

A prendere posizione anche Confindustria, che ha chiesto limiti più ragionevoli e “realistici”, soprattutto se si considera che la stessa Unione Europea ha deciso di sostituire le caldaie a gas con le pompe di calore, nel piano RePowerEU, oggi soggette alle restrizioni.

FdI e governo pronti a dare battaglia contro il regolamento

Prende posizione sul Green Deal anche Fratelli d’Italia e il governo italiano pronto a dare battagio contro la risoluzione Ue.

Il capogruppo Tommaso Foti Fratelli d’Italia ha recentemente dichiarato:

“Pur contenendo obiettivi ambientali pienamente condivisibili, la proposta produrrà effetti dannosi, finendo per danneggiare la filiera nazionale della refrigerazione e del condizionamento, ambito nel quale l’Italia è guida in Europa e nel mondo”, è quanto si dichiara nel documento.

“Inoltre, se non modificato, il testo approvato dal Parlamento Ue causerà l’uscita dal mercato della maggior parte degli impianti attualmente in commercio, rendendo se non proprio impossibili, di certo molto complicate anche le riparazioni delle macchine esistenti e utilizzate sia per attività produttive che per uso domestico”.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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