Conto corrente: l'Agenzia delle Entrate ti massacra. Rischi!

Quali sono le spie d'allarme che allertano l'Agenzia delle Entrate? Quali sono i movimenti sul conto corrente che possono destare sospetto? Nel 2021 è ormai risaputo che il Fisco controlla e verifica ogni nostro movimento bancario. Non è possibile nascondere un versamento od un prelievo. Ogni singolo contribuente ormai sa che una copia del proprio estratto conto finisce sotto la lente d'ingrandimento dell'Agenzia delle Entrate.

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Quali sono le spie d'allarme che allertano l'Agenzia delle Entrate? Quali sono i movimenti sul conto corrente che possono destare sospetto? Nel 2021 è ormai risaputo che il Fisco controlla e verifica ogni nostro movimento bancario. Non è possibile nascondere un versamento od un prelievo. Ogni singolo contribuente ormai sa che una copia del proprio estratto conto finisce sotto la lente d'ingrandimento dell'Agenzia delle Entrate.

Partendo da questo amaro presupposto, la domanda successiva non è tanto cosa si possa nascondere al fisco, ma quali sono le operazioni che possono diventare una spia d'allarme. Sì perché non tutti siamo degli evasori fiscali, ma soprattutto è normale fare delle operazioni con il proprio conto corrente. Prendendo atto di queste incancellabili verità, siamo costretti a chiederci come ci dobbiamo comportare per essere dalla parte della ragione? In altre parole, quali sono i movimenti del conto corrente che possono far partire un qualsiasi controllo dell'Agenzia delle Entrate?

Conto corrente: tutti gli errori da non fare!

L'Agenzia delle Entrate è in grado di tenere sotto controllo e verificare ogni nostro movimento sul conto corrente grazie al Registro dei rapporti tributari. Questo monitoraggio vigile e costante ci obbliga a dover esser pronti a giustificare tutti i flussi di denaro che entrano nel nostro conto corrente. A dover tenere alta la guardia sono principalmente i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti, che possono avere delle entrate non sempre continuative, ma soprattutto non sempre simili tra di loro.

E' sempre bene tenere a mente che per ogni versamento che si effettua - non importa se in contanti o tramite un bonifico - sia accompagnato da un'adeguata documentazione. In caso contrario liberi professionisti e lavoratori autonomi potrebbero ritrovarsi ad essere soggetti a delle sanzioni. A questo punto, però, è necessario cercare di capire quali possano essere i movimenti che effettuiamo sul nostro conto corrente, che possono prestare il fianco ad un'ulteriore verifica e per i quali potrebbe partire un controllo direttamente dall'Agenzia delle Entrate.

L'Agenzia delle Entrate controlla tutto. Proprio tutto!

Ribadiamo e ripetiamo una verità che molti conoscono, ma della quale troppo spesso si dimenticano. L'Agenzia delle Entrate è a conoscenza di qualsiasi movimento si decida di effettuare sul proprio conto corrente. I versamenti ed i bonifici possono destare dei sospetti, soprattutto se gli agenti del fisco ritengono che possano derivare da un qualsiasi introito, che non sia stato dichiarato. Sempre che il contribuente non presenti una prova contraria. Ma in cosa consiste la prova contraria? In estrema sintesi si tratta di avere sotto mano una pezza giustificativa, che ci permetta di giustificare la proveniensa di questi soldi. Sarà poi responsabilità del contribuente provvedere ad inserirla o meno nella propria dichiarazione dei redditi e a portare il tutto a dimostrazione che quel determinato importo non rientra tra le somme che sono sottoposte ad una qualsiasi tassazione, almeno stando a quanto previsto dall’articolo 23 del D.P.R. n.600 del 1973.

Ovviamente non tutte le somme devono essere dichiarate al fisco. Ne sono un esempio i seguenti accrediti:

  • rimborsi spese;
  • risarcimenti;
  • vendita di un'auto;
  • vincite al gioco (la ritenuta è alla fonte) i cui versamenti finiscono sul conto corrente.

Altro discorso, invece, costituiscono le donazioni. Su questo argomento, negli ultimi mesi, si sta aprendo un dibattito pubblico. Nel caso in cui ci siano delle donazioni verso un coniuge, un genitore od un figlio che abbiano un valore superiore al milione di euro, deve essere applicata un imposta del 4%, che lievita al 6% nel caso in cui ci sia una donazione maggiore a 100.000 euro nei confronti di un fratello o di una sorella. Questi, come quelli citati in precedenza, sono i casi di bonifici che sono a tutti gli effetti esentasse. Però è sempre bene avere come prova da allegare al versamento un contratto registrato od un scrittura privata, con la quale dimostrare i motivi per i quali si siano ricevuto determinati fondi.

Conto corrente: diverbi tra moglie e marito!

Anche i rapporti tra moglie e marito vanno tranquillamente a finire sotto la lente di ingrandimento dell'Agenzia delle Entrate. Tra coniugi capita spesso che possano esserci degli scambi di denaro, determinati dalle spese domestiche e dalle varie bollette che devono essere saldate. C'è poi la rata del mutuo, che può essere anche a carico di uno solo dei due coniugi. Questi sono i casi nei quali è possibile stare relativamente tranquilli, salvo che il passaggio di denaro da un conto corrente all'altro - soprattutto tramite dei bonifici - non diventi sempre più frequente e con somme sempre più rilevanti. Il rischio, in quest'ultimo caso, è che l'Agenzia delle Entrate attribuisca questi ingenti passaggi di denaro a movimenti di introiti in nero. Abbiamo parlato di ingenti, ma prendete con le pinze questo termine.

Una delle spie che potrebbero far scattare un controllo da parte del fisco sono i bonifici all'estero, che potrebbero nascondere il trasferimento illecito di denaro. Soprattutto se si sta parlando di  cifre ingenti. Questi sono i casi nei quali la banca potrebbe richiedere maggiori informazioni al proprio cliente per rispettare ne norme sull'antiriciclaggio. E l'Agenzia delle Entrate potrebbe avviare dei controlli ed accertare se vi sia una tentata evasione fiscale.