Conto corrente online: come ridurre le spese e i costi fissi

I conti correnti di 10 anni fa costano più del doppio rispetto a quelli odierni. È il caso di cambiare e cercare un nuovo conto corrente online a zero spese.

Come possiamo ridurre i costi del nostro conto corrente? Per rispondere a questa domanda riportiamo un interessante dato dell’indagine annuale della Banca d’Italia diffusa in gennaio 2022, riferita ai dati del 2020.

I conti correnti aperti nell’ultimo anno, compresi quelli online, hanno un costo medio di 54 Euro, mentre i conti aperti da oltre 10 anni hanno un costo annuale di 113.50 Euro.

I conti corrente con più anni di anzianità costano dunque più del doppio dei conti più recenti. Un fenomeno che può essere sintetizzato con le parole riportate da Altroconsumo: la fedeltà non paga, e vale la pena quantificare la spesa sostenuta dal nostro conto corrente e valutare eventualmente l’apertura di un nuovo rapporto.

La parola d’ordine è dunque: Cambiare. Se i nostri tentativi di rinegoziazione delle condizioni contrattuali cadono nel vuoto, allora è il caso di prendere in considerazione l’apertura di un nuovo conto corrente presso una nuova banca che può farci risparmiare.

Ma a cosa dobbiamo prestare attenzione in questa nuova fase di transizione? Il mercato fortemente concorrenziale dei conti corrente ci offre tantissime opzioni di scelta, molte delle quali possono adattarsi perfettamente alle nostre esige di correntisti. Vediamo allora tutte.

Posso risparmiare sul conto corrente aprendolo online

La prima voce di risparmio associata a un conto corrente, è senza dubbio la soluzione online.

Il principio che regola questo vantaggio economico è molto semplice: le banche tradizionali sono costrette a sostenere costi altissimi per garantire i servizi presso le filiali fisiche. Per una banca online invece tutta la clientela viene intercettata e gestita attraverso l’infrastruttura informatica, a costi decisamente inferiori che consentono alla banca di offrire servizi economicamente più concorrenziali.

Le banche online sono di due categorie: la prima è rappresentata dai tradizionali istituti di credito che si sono attrezzati a fornire servizi online a costi minori, oppure da emanazioni digitali degli stessi che si appoggiano alle infrastrutture fisiche già esistenti.

Ad es., CheBanca fa parte del gruppo Mediobanca, Widiba, invece è un ramo del gruppo Montepaschi.

Nella seconda categoria troviamo le banche native digitali, che nascono prive di una tradizione bancaria e di filiali fisiche presso cui i clienti possono rivolgersi. Offrono servizi 100% online e molte si appoggiano ai gruppi bancari per agevolare la propria clientela in alcune operazioni, ad esempio il versamento di contante.

Mediolanum, ad es., si appoggia alle infrastrutture fisiche di Poste Italiane e di Intesa SanPaolo, mentre Banca Fineco ha stretto accordi con Unicredit per l’utilizzo degli sportelli automatici ATM di quest’ultima.

Altre banche digitali invece, come N26 e l’italiana Illimity, sono molto restie a stringere accordi con gli istituti di credito tradizionali e utilizzano canali alternativi per i servizi fisici, appoggiandosi al servizio ViaCash che permette prelievi e versamenti presso le casse dei supermercati, come abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo.

ZoomProfit è una società d’investimento celebre per avere previsto il rialzo secolare dell’oro. In questo video YouTube si parla di quanti soldi avere sul proprio conto corrente.

È sicuro aprire un conto corrente su una banca online?

In ogni caso, le banche online sono affidabili quanto gli istituti di credito tradizionali.

Anzi, sotto certi aspetti, la loro natura squisitamente digitale è già una garanzia di standard di sicurezza altamente evoluti e di una funzionalità su App e Desktop che non trova eguali rispetto ai servizi digitali forniti dalle banche tradizionali.

Con un conto corrente online si può risparmiare a partire dal canone, che in buona parte dei casi è gratuito, oppure richiede pochi Euro mensili per accedere a profili di transazione con servizi più evoluti.

Tutte le voci di spesa di un conto online sono comunque contenute e spesso azzerate, bonifici Sepa, anche istantanei, prelievi e versamenti, se effettuati tramite App e sportelli ATM, in genere sono gratuiti, come anche l’emissione e il mantenimento della carta di debito, oppure l’accredito di pensione e stipendio, la domiciliazione di utenze domestiche e l’addebito di pagamenti ricorrenti.

Il conto corrente online è sicuramente un’opzione di scelta sicura, in alternativa al nostro conto tradizionale, che va presa in considerazione se il nostro obiettivo è il contenimento dei costi.

Se vuoi conoscere quali sono i migliori conti correnti online a zero spese di febbraio, leggi Le 3 super offerte di febbraio di conto corrente zero spese!

Il conto corrente online a zero spese per i giovani

Da un’analisi di Altroconsumo effettuata sui fogli informativi delle principali banche italiane, è emerso come nell’ultimo anno i costi medi dei conti corrente tradizionali siamo aumentati del 13%, passando a 78 Euro  per i pensionati, e del 12%, passando a 87 per le famiglie. Dati che sicuramente fanno propendere per la scelta di offerte online più vantaggiose.

Dalla stessa analisi si evidenzia però che nello stesso periodo, da gennaio 2021 a gennaio 2022, i costi dei conti corrente per i giovani sono rimasti invariati e in molti casi sono addirittura diminuiti del 5% per i servizi allo sportello.

L’età anagrafica del cliente, in molti casi può dunque fare la differenza per ottenere ulteriori vantaggi in apertura del rapporto. BBVA ad es., nel mese di febbraio, offre condizioni particolarmente vantaggiose per gli under 30, ma anche Mediolanum, e Banca Widiba, che offre un conto praticamente a zero spese con PEC e firma digitale compresa nel pacchetto.

Oppure ancora Unicredit con MyGenius, che propone agli under 30 il passaggio ai moduli transazionali più ricchi di servizi a costi più contenuti.

Conto corrente a zero spese per i pensionati

Abbiamo visto poco fa che i pensionati non sembrano essere i clienti preferiti dalle banche: i maggiori incrementi dei costi del conto corrente sono stati attribuiti a questa categoria specifica.

Anche per il pensionato vale la stessa regola esaminata sopra: se dopo un colloqui con il referente non si ottengono condizioni economiche migliori, il cambiamento di banca può essere una valida soluzione.

Teniamo a mente che ogni banca è tenuta per legge a offrire fra i propri prodotti il conto corrente base, ovvero un rapporto che la legge dispone con finalità di inclusione finanziaria.

Ogni conto corrente base offre, a tutti, un pacchetto di servizi di pagamento fondamentali a un costo più contenuto rispetto ai conti tradizionali.

Il canone annuale è disposto da ogni singolo istituto di credito. I più economici partono da 30 Euro annuali, e prevedono un numero limitato di operazioni, fra bonifici, accrediti, e operazioni allo sportello, che per chi non ha particolari esigenze di gestione può essere più che sufficiente.

Il conto corrente base viene offerto gratuitamente da ogni banca, e in esenzione dell’imposta di bollo annuale di 34,20 Euro, ai clienti con Isee in corso di validità inferiore a 11.600 Euro.

Per i pensionati con trattamenti pensionistici lordi inferiori a 18 mila Euro, e che non beneficiano dell’agevolazione associata alla fascia Isee di appartenenza, il conto corrente base viene proposto a canone annuale azzerato, senza però l’esenzione dall’imposta di bollo.

In moltissimi casi il conto corrente può essere sostituito tranquillamente da una carta prepagata. Leggi come fare in Conto corrente: Pazzesco! Così è possibile farne a meno!

Come ridurre ulteriormente i costi del conto corrente online a zero spese

Fino a questo momento abbiamo esaminato come guidare la nostra scelta di un nuovo conto corrente online fra la variegata offerta di rapporti a zero spese, agevolati senza dubbio dai servizi di portabilità del conto che ogni istituto è lietissimo di offrire ai nuovi clienti.

Esiste tuttavia una voce di spesa che spesso nei fogli informativi delle banche viene messa in secondo piano, dietro la gratuità dei servizi. Stiamo parlando dellimposta di bollo annuale di 34,20 Euro, che a volte la banca si accolla per rendere più appetibile la proposta, ma che in buona parte dei casi rimane a carico del cliente.

Ebbene, anche in questo caso possiamo essere autori del nostro risparmio adottando questo semplice accorgimento: se manteniamo la nostra giacenza sotto i 5.000 Euro, la legge prevede l’esenzione dall’imposta.

Come fare allora a mantenere il saldo sotto tale soglia per l’intero corso dell’anno?

Abbiamo mai pensato di associare al nostro conto corrente un conto deposito? Su quest’ultimo trasferiremo l’intera nostra liquidità, a parte ovviamente una piccola parte destinata alle spese mensili che manterremo sempre disponibile sul conto principale.

I conti deposito sono ottime alternative per chi non conosce o non vuole dedicarsi agli investimenti finanziari. Non possono essere considerati sicuramente tali, ma sono una valida alternativa dove parcheggiare il nostro denaro con una piccola remuneratività e a costi di gestione davvero contenuti.

Questa semplice associazione potrebbe trasformare il nostro rapporto bancario in un vero conto corrente online a zero spese.

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