Conto corrente postale: brutte notizie da Poste Italiane!

Il conto corrente è sempre un impegno per tutti quelli che lo aprono. In particolare se l'ente bancario a cui ti affidi ti fa pagare il deposito. Perché questo è il caso delle Poste Italiane, che di recente ha introdotto un'addizionale per tutti coloro che hanno un conto intestato presso le Poste. Ecco le novità in arrivo per tutti i correntisti.

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Se hai un conto corrente postale alle Poste Italiane, stai attento!

Già Pierpaolo Molinengo, nel suo articolo, ha avvertito del fatto di tenere poca liquidità nei propri conti. 

Motivo? I tassi d'interesse bancari. Stanno diventando sempre più bassi, anche di recente la Banca Centrale Europea ha portato la renumerazione dei depositi bancari e postali ad una cifra irrisoria.

Se una volta avere dei contanti in deposito conveniva, specie con tassi di interesse alti, anche se a livello annuo, oggi è sempre meno conveniente, sia per il correntista sia per la banca.

Per questo, di recente, il principale ente postale italiano, Poste Italiane, che ha anni offre anche servizi di banking per i propri clienti, ha deciso di non provvedere più di tasca propria a pagare le spese per il mantenimento dei depositi bancari e postali dei propri correntisti.

In poche parole, ti toccherà pagare il deposito. E pensa se ti scatta il pignoramento, come già racconta Francesco Carrino nel suo video su Youtube.

In questo articolo faremo il punto della situazione per i correntisti di Poste Italiane, oltre anche ad aggiornarti sulla questione, forse più cocente, dei pignoramenti in merito alla Rottamazione Ter.

Conto corrente postale: mai più zero spese con Poste Italiane! Ecco i nuovi costi

La questione del pagamento del deposito e del conto corrente è una spia di quanto sta succedendo a livello bancario nel nostro paese.

Intanto sta cominciando con Poste Italiane, che, seppur ad una platea abbastanza ristretta, ha già fatto intendere che, chi avrà un saldo giornaliero superiore a 5.000.000 euro, dovrà pagare lo 0,5% sul conto corrente. In pratica i milionari si ritroveranno con una patrimoniale.

E non una patrimoniale come quella tanto richiesta dal segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, bensì dalle Poste.

A conti fatti, si parla di 25.000 euro di trattenuta sul conto. E dato che ha come riferimento il saldo giornaliero, è probabile che questa patrimoniale sarà giornaliera.

Cioè ogni giorno, chi ha più di 5.000.000 di saldo giornaliero, si ritroverà con 25.000 euro in meno di media.

In pratica uno stipendio medio annuale di un impiegato, al giorno. Ovviamente, per chi ha pochi soldi sul conto corrente, rimarranno le tariffe già previste da Poste Italiane.

Però questo è già una spia di come il sistema stia cambiando per tutti.

Conto corrente postale: sempre meno contanti con Poste Italiane! Ecco perché

Oltre alla storia della trattenuta (forse giornaliera) dello 0,5% sui saldi giornalieri dei conti correnti di Poste Italiane per i multimilionari, c'è anche la questione del prelievo.

Come argomento è purtroppo molto spinoso in questo paese, forse più in Italia che negli altri paesi europei.

Perché negli ultimi anni i vari governi che si sono succeduti, da Gentiloni a Conte, fino a Draghi, hanno sempre più ristretto il capitale prelevabile sia presso gli sportelli bancari sia presso gli ATM adibiti.

E l'hanno fatto per disincentivare all'uso dei contanti per favorire a tutti i costi il pagamento telematico. Perché con la carta di credito il pagamento è tracciabile, coi contanti no!

Pertanto anche Poste Italiane ha seguito la direzione governativa, e ha imposto a chi ha un conto corrente un limite di spesa tramite contanti.

Fino al 31 dicembre 2021 sarà possibile pagare prestazioni lavorative o semplici servizi presso negozi e/o boutique fino a 1.999 euro e 99 centesimi

Dal 1 gennaio 2022, no. O meglio, potrai pagare prestazioni e acquisti presso i negozi, ma con mille euro in meno.

Dal 1 gennaio 2022 potrai pagare fino a 999 euro e 99 centesimi con i contanti.

Se vai anche solo di un centesimo sopra, l'esercente dovrà chiederti di pagare tale prestazione con:

  • carta di credito, 
  • bancomat, 
  • assegno,
  • bonifico.

E questo è solo per pagare una prestazione. Se invece vuoi prelevare direttamente dall'ATM o allo sportello bancario, la situazione è peggiore.

Conto corrente postale: Poste Italiane riduce il prelievo! Ecco quanto

Anche se è più un obbligo di tipo governativo, per cui tutti i servizi banking sono obbligati a farlo, Poste Italiane in primis ha disposto questo obbligo nei confronti dei propri correntisti, o anche solo proprietari di Carte prepagate.

E cioè di limitare il prelievo in contanti a meno di 600 euro al giorno

Questo limite c'è già da diversi anni, come ulteriore misura antievasione fiscale, voluta dai precedenti governi per combattere i vari episodi di fatturazione al nero o di incentivo all'economia sommersa.

A questo si aggiunge anche il limite mensile non superiore a 2.500 euro

Sono tutte misure che vogliono disincentivare, nel lungo periodo, all'uso del contante, e favorire quanto più possibile l'uso di mezzi a pagamento traccabile, come il POS per gli esercenti e la semplice carta da credito per il consumatore.

Lo stesso governo ha puntato molto sulla questione dei pagamenti telematici, specie con la storia del cashback.

Conto corrente postale: zero spese grazie al bonus cashback!

Se ti ricordi, da dicembre 2020 l'allora Governo Conte II aveva dato disponibilità a tutti coloro che hanno un conto corrente postale o bancario, o almeno una carta prepagata, di accedere ad un bonus interessante.

Si tratta del bonus cashback, un'iniziativa governativa per incentivare gli acquisti tracciabili presso tutti i negozi aderenti all'iniziativa.

Come iniziativa, pur con tutte le varie polemiche, ha comunque permesso un miglioramento nell'uso della carta, anche perché praticamente era un'operazione a zero spese.

Ti riassumo il funzionamento del bonus: se tu hai l'allaccio coll'app IO, puoi collegare la tua carta al bonus cashback.

Una volta che l'hai collegata, ogni tuo acquisto presso negozi o servizi aderenti all'iniziativa veniva registrato nell'app, e per ognuno di questi ti veniva rimborsato il 10% sul valore d'acquisto.

Da una parte l'idea non è stata molto allettante, dato che si parla di un massimale di spesa di 1500 euro, per cui un rimborso massimo di 150 euro. Però non è stato inutile, visto che ha comportato, a chi aveva fatto quante più transizioni registrate, di partecipare alla Lotteria degli Scontrini, e cioè un bonus extra di 1500 euro per i primi 100.000 utenti con più transizioni effettuate.

Tutti quanti i vincitori verranno rimborsati entro e non oltre il 30 novembre 2021.

E mentre c'è chi vince qualche soldo, c'è chi invece rischia il pignoramento del proprio conto corrente.

Conto corrente postale: ecco quando è pignorabile!

Se ti ricordi, da fine luglio 2021 il Governo Draghi non ha prorogato il blocco della Rottamazione Ter, per cui dal 2 agosto tutti i contribuenti che avevano delle cartelle esattoriali in sospeso hanno cominciato a pagare.

E questi pagamenti dovevano essere effettuati entro e non oltre il 30 settembre 2021, data dopo la quale l'Agenzia Entrate-Riscossione avrebbe cominciato a farsi sentire. E quando si fa sentire Equitalia, la situazione non è delle migliori.

Perché quando si fa sentire è perché comincia a vedere se il tuo conto corrente postale o bancario sia pignorabile, cioè soggetto al pignoramento come previsto per chi non salda le cartelle esattoriali.

Ti spiego come funziona. Supponiamo tu non abbia regolarizzato entro il 30 settembre 2021 la tua posizione fiscale, dato che non sei rientrato nei casi di rottamazione previsti dallo stralcio in questione.

Se non hai avviato con l'Agenzia Entrate-Riscossione una pratica di rottamazione della cartella o delle cartelle che t'hanno segnalato, l'Agenzia può disporre di due strumenti:

  • prelievo forzoso della somma richiesta dalla cartella;
  • pignoramento del conto corrente fino all'esaurimento del debito.

Però va detto che questo punto non è così mortale come sembrerebbe. L'Agenzia delle Entrate ha interesse a ricoprire i debiti che hai contratto col fisco, e sei ben disposto possono anche ridurre l'importo della cartella e avviare una rateizzazione anche a lungo periodo (da pochi mesi fino a qualche anno). 

Se però fai il furbetto, tipo prelevare i soldi dopo la comunicazione di imminente pignoramento, non saranno molto clementi con te.

Conto corrente postale: ecco quando non è pignorabile!

Nel caso in cui sei segnalato dall'Agenzia Entrate-Riscossione e rischi di essere tra quelli che hanno il conto corrente postale pignorabile, devi sapere che ci sono comunque dei limiti a questa pratica.

Innanzitutto l'Agenzia Entrate Riscossione garantisce, grazie al D.L. 69/2013 (Legge 9 agosto 2013 n.98), un minimo di liquidità.

Perché va bene che devi pagare i debiti, ma un minimo di liquidità servirà per le spese essenziali, no?

Addirittura, se dimostri una situazione economica gravosa, o una totale dipendenza ad ammortizzatori sociali o rendite assistenziali, il conto postale diventa non pignorabile.

Così come se, oltre alla tua intestazione, è presente un co-intestatario. In quel caso il pignoramento non potrà essere fatto, a meno che non venga rilevata la quota del soggetto sottoposto al prelievo e al pignoramento.

Perché solo la quota del debitore può essere toccata, non di chi non ha alcun debito col Fisco.

Va inoltre aggiunto che maggior tutela è garantita a pensionati, percettori di rendite assistenziali e lavoratori/trici dipendenti, ma solo se la cifra del debito non superi certi limiti.

Nel caso di pensionati, la quota INPS 2021 è ferma a 690,42 euro. Questa cifra non è pignorabile, oltre sì.

Nel caso di lavoratori, l'Agenzia può disporre di un prelievo forzoso sullo stipendio, intorno al 10% sull'importo lordo.

Purtroppo avere i conti correnti (postali o bancari che siano) comporta delle responsabilità.

Una delle responsabilità è di chiederti perché hai prelevato così tanti soldi per una certa operazione. Credimi, converrà sempre più pagare con la carta in futuro.