Conto corrente: attenzione al sequestro!

Conto corrente: uno strumento di servizio e nulla più. I rendimenti sotto le scarpe, dovrebbero consigliare altri approcci e strategie, rispetto all'accumulo di giacenze fine a se stesse. In un Paese in cui manca la cultura finanziaria, si rischia anche di vedersi sequestrare il conto. Attenzione quindi a come ci si muove.

Image

Recita un proverbio tratto dal sito aforismario.eu:

"Il più bel risparmio è quello del tempo".

Evidentemente, però, gli italiani paiono pensarla diversamente.

Secondo quanto riportato da IlFattoQuotidiano.it che cita l'ultima statistica di Banca d'Italia:

"A giugno 2021, secondo l'ultima statistica di Banca d'Italia, le famiglie italiane avevano depositato sui conti correnti 1.131 miliardi di euro, 64 miliardi in più rispetto a giugno del 2020. Le imprese, d'altro canto, per esidente di tesoreria, avevano sui conti correnti sempre a giugno di quest'anno 392 miliardi, 60 miliardi più ripetto a 12 mesi prima. In totale tra famiglie e imprese giaccioni sui conti correnti ordinati oltre 1.500 miliardi di euro."

Conto corrente: il fai da te contro bisogni futuri

Gli italiani, si sa, sono un popolo di risparmiatori. Certo, col susseguirsi di crisi economiche ed eventi avversi, la capacità di risparmio è diminuita per molti, ma non sicuramente per tutti.

Un recente articolo pubblicato dal quotidiano giornaleadige.it, ci ricorda come:

"In Banca ed alle Poste giace un tesoro di oltre 4mila400 miliardi di euro. Sono i risparmi degli Italiani, famiglie e imprese, che aspettano tempi migliori per venir spesi o sono pronti ad intervenire in caso di bisogno."

Numeri che parlano da soli. 

L'Italiano preferisce accantonare somme sul conto corrente in previsione di eventuali esigenze future piuttosto che assicurarsi per coprire tali, possibili, eventi. 

A tal proposito, il titolo di un articolo di qualche mese fa apparso sul Corriere della Sera, fotografa al meglio questa situazione, ovvero:

"Assicurazioni, agli italiani non piace il rischio ma le polizze (per molti) restano un mistero."

Quindi, le soluzioni per proteggersi da eventuali rischi ci sarebbero ma vengono prese scarsamente in considerazione. Meglio risparmiare e accantonare somme di denaro sul conto corrente.

Per farne cosa?

Conto corrente: manca la cultura della pianificazione finanziaria

Una volta che, facendo più o meno sacrifici, si è riusciti a risparmiare qualche soldino, arriva la decisione più importante, ovvero: come allocare queste risorse?

E qui, casca l'asino. Nel senso che molto spesso, l'italiano decide di non decidere e, per svariati motivi, i soldi che dovrebbero essere parcheggiati "transitoriamente" sul conto corrente, finiscono per restare lì per anni. Senza fruttare nulla, anzi depauperando il loro valore per effetto di costi ed inflazione.

Alla base di tutto c'è una scarsa cultura finanziaria. A tal fine, è emblematico quanto riportato dal sito we-wealth.com che, citando una ricerca di Pictet sui risparmiatori italiani, ci ricorda come, a livello di educazione finanziaria:

"Nel 2020 il nostro Paese è 25esimo sui 26 del gruppo degli stati più avanzati al mondo."

Non occorre aggiungere altro. 

Se a questi risparmi, oggi, non viene data una corretta allocazione, sulla base delle esigenze del singolo, della sua età e composizione del nucleo familiare, delle necessità, dell'orizzonte temporale, del grado di rischio sopportabile, come potranno essere utili un domani?

C'è di più: lasciarli parcheggiati sul conto corrente, può anche riservare spiacevoli sorprese. Vediamo quali.

Conto corrente: i rischi che si corrono

Per chi ha buona memoria o ha comunque una certa età, è impossibile non pensare a quanto accadde nel 1992 quando, l'allora Governo Amato, senza alcun preavviso, impose un prelievo forzoso dello 0,6% sul saldo dei conti correnti degli italiani.

Lo spettro della "patrimoniale" aleggia sempre sulle teste dei cittadini del Bel Paese. Periodicamente si torna a parlarne e, anche se sino ad ora non se n'è più fatto nulla, ciò non significa che la cosa non si possa attuare in un futuro più o meno lontano. Quindi, tenere troppi soldi sul conto, non è mai cosa buona.

In un sistema economico come quello attuale, inoltre, occorre tener conto anche dei possibili rischi che corrono gli Istituti di credito. Quindi, un altro apetto da valutare periodicamente, è lo stato di salute della Banca alla quale affidiamo i nostri soldi. 

Avete mai sentito parlare del Bail-in? Trattasi di una Direttiva Europea in vigore dal 1 gennaio 2016 che prevede, in caso di fallimento della Banca, il coinvolgimento solidale di correntisti, obbligazionisti ed azionisti. C'è però una garanzia, per i correntisti. Ovvero, un limite di copertura previsto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD): 100.000 euro per depositante, per ogni singola banca anche se appartenente allo stesso Gruppo. Insomma, fino a 100.000 euro potete stare sereni. Oltre, decisamente meno.

Inoltre, le truffe on line, il cosiddetto pishing, sono sempre all'ordine del giorno e, in pochi istanti, potreste ritrovarvi il conto svuotato.

Può succedere anche che il conto vi venga sequestrato. Per quali motivi? Lo vediamo ora.

Conto corrente: rischio sequestro

Innanzitutto, occorre rilevare come, il sequestro del conto corrente sia un'azione particolarmente grave che quindi non può essere esperita con leggerezza ma solamente in seguito ad un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria nell'ambito di un procedimento penale. Tale provvedimento è finalizzato alla confisca.

Se ne è parlato spesso ultimamente, in relazione ad una recente sentenza della Cassazione contro i cosiddetti "furbetti del reddito di cittadinanza". In particolare, la vicenda era legata ad una donna che, nonostante avesse trovato lavoro, aveva continuato a percepire il reddito di cittadinanza (omettendo quindi di dichiarare all'Inps di avere un nuovo lavoro).

Le era quindi stato bloccato il conto corrente e richiesta la restituzione delle somme indebitamente percepite. La donna aveva fatto ricorso contro tale provvedimento, ma la Cassazione lo ha rigettato evidenziando come, le somme percepite a titolo indebito, debbano essere restituite. 

Una ennesima conferma in merito alla possibilità di sequestro del conto corrente, viene da un ulteriore recente pronunciamento della Corte di Cassazione, ovvero la sentenza 42415 del 18 novembre 2021. Tale sentenza ha evidenziato come, il denaro depositato su conto corrente che, secondo i giudici corrispondeva alla somma percepita in relazione ad un affare illecito di tentata corruzione, possa essere confiscato definitivamente.

Conto corrente: il pignoramento

Diverso dal sequestro del conto corrente, è il pignoramento dello stesso. Rientra nella casistica del pignoramento presso terzi ed è quel provvedimento che mira a vincolare un determinato bene (in tal caso la somma sul conto corrente) al fine di soddisfare il diritto di un creditore. 

Ovviamente il pignoramente può avvenire solo in forza di un titolo esecutivo, ovvero la sentenza di un giudice o un decreto ingiuntivo. 

Chi ha chiesto il pignoramento, infatti, vuole recuperare le somme mai percepite in relazione ad un credito vantato nei confronti dell'intestatario del conto corrente pignorato. 

Dal momento in cui il conto corrente viene pignorato, questo, di fatto, risulta bloccato, nel senso che non si possono più effettuare prelievi. Se si possiedono più conti correnti, il pignoramento sarà globale, ovvero riguarderà tutti i rapporti accesi presso i diversi istituti di credito.

Attenzione anche ai conti correnti cointestati, perchè secondo recenti interpretazioni della Corte di Cassazione, tutti i cointestatari possono essere considerati alla stessa stregua, ovvero debitori e quindi l'operatività potrebbe essere inibita a tutti quanti.

Conco corrente: accorgimenti per evitare sorprese

Alcuni piccoli accorgimenti possono essere utili per evitare brutte sorprese.

Innanzitutto, sono finiti, da tempo ormai, i bei periodi nei quali le giacenze rimaste sul conto corrente fruttavano interessi alla fine dell'anno. Oggi come oggi, la voce che va attentamente analizzata è quella relativa ai costi.

Occorre infatti vagliare tutte le offerte disponibili avendo cura di comprendere bene se le operazioni abbiano un costo singolo oppure se rientrino in un forfait. Nel secondo caso, è bene accertarsi se il forfait è limitato ad un tot di operazioni periodiche (mensili, trimestrali, semestrali, annuali) oppure se è illimitato.

Conviene accertarsi se ci sono spese di chiusura periodiche, a quanto ammontano le spese per l'invio dell'estratto conto e delle varie comunicazioni che la banca spedisce a casa. Sembra inutile ribadirlo, ma è bene farlo: chiedete, ove e per tutto ciò posibile, l'invio delle comunicazioni tramite casella di posta elettronica. Questa semplice operazione vi farà risparmiare già dei bei soldini.

Attivate il servizio di home banking (dovrebbe essere sempre gratuito), in modo da poter avere sempre sotto controllo il vostro conto corrente. 

Informatevi sui costi di bancomat e carte di credito, nonchè sulle varie opzioni che la votra banca vi offre. Non smettete mai di porre domande, a costo di sembrare noiosi e repetitivi. Come dicevano i latini "Repetita iuvant".

Conco corrente: un servizio e nulla più

Il conto corrente, ormai, deve essere coniderato alla stregua di un puro strumento di servizio.

Accredito dello stipendio, domiciliazione delle utenze, disposizioni periodiche e ricorrenti da lasciare alla banca in modo da evitare di dimenticarsene (ad esempio il bonifico mensile dell'affitto), pagamento delle mai amate tasse, prodotto essenziale per poter utilizzare bancomat e carte di credito o far transitare le operazioni di investimento in titoli, fondi comuni, etc.

A questo deve servire il conto corrente.

Certo, un margine di sicurezza è sempre bene lasciarlo depositato, ma non oltre. Ricordiamoci infatti che, più le somme stanno accantonate sul conto e meno renderanno nel tempo. Anzi.

Tutto ciò che non occorre al nostro bilancio domestico e che va oltre quella soglia di sicurezza psicologica alla quale non saremmo in grado di rinunciare, è opportuno che venga dirottato altrove, attraverso le forme di investimento più adatte e congeniali alle esigenze di ognuno di noi.

Gli ingenti depositi sui conti non fanno la felicità che delle banche che possono disporre di enormi capitali a costo zero.

Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, c'è anche il rischio di subire delle perdite, di essere truffati, addirittura di vedersi sequestrare il conto.

La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento.