Coronavirus, meglio evitare i fondi Asia?

La regione ha inseguito i mercati globali l’anno scorso. L’epidemia, dicono gli operatori, sta creando un ulteriore divario nelle valutazioni che si colmerà a emergenza finita. Ma, aggiungono, è sempre meglio seguire l’evolvere della situazione. 

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Bisogna scappare dagli asset cinesi e da quelli asiatici più in generale? Di sicuro gli investitori, mentre si susseguono notizie sempre più allarmanti sull’epidemia di coronavirus partita dalla città di Wuhan, con gli ordini di sell dimostrano una certa avversione per l’equity del paese e della regione.

L’indice Morningstar China, lunedì 3 febbraio, il primo giorno di apertura della Borsa cinese dopo le festività del Capodanno locale (un fermo protratto più a lungo proprio a causa dell’esplosione dell’emergenza sanitaria), in una seduta ha perso il 2,37% (in euro. +24,85% nel 2019).

Indice Morningstar China

Dati in euro aggiornati al 3 febbraio 2020

Fonte: Morningstar Direct

L’inizio dell’anno (seppure con più giorni i trading a disposizione) non è andato meglio per gli altri panieri della regione che, come nel 2019, restano sottovalutati rispetto all’indice Global market (vedi tabella sotto).

Indici China, Asia e Asean a confronto con Global market da inizio anno e nel 2019

Mercati ed epidemie

Ma quale effetto hanno le epidemie sui mercati? Un modo per scoprirlo è guardare come hanno reagito le Borse (ad esempio il paniere Morningstar Global market) dopo le pandemie maggiori che si sono verificate nel recente passato (vedi tabella e grafico sotto).