Reddito di Emergenza: Ecco la data della quarta rata REM!

Dopo lunghissima attesa l’INPS ha fatto ripartire la macchina di lavorazione della quarta e ultima rata del Reddito di Emergenza. Per ora abbiamo soltanto le date degli esiti di attribuzione della quota. I pagamenti REM, se facciamo riferimento alle quote precedenti, dovrebbero arrivare entro 7-10 giorni. Parliamo dunque della prossima settimana, fra i giorni 22 e 25 novembre.

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Finalmente ci siamo. Le lavorazioni della quarta e ultima rata del Reddito di Emergenza sono ripartite.

Stiamo parlando della mensilità di settembre dell’ultima edizione del sussidio disposto dal DL Sostegni Bis, risalente al 25 maggio 2021.

Sono state settimane di grande attesa. Giornali e video hanno sfornato titoli accattivanti per comunicare più o meno sempre la stessa cosa: nessuna notizia da parte dell’INPS al riguardo della quarta rata.

In queste ore, invece, l’Istituto previdenziale ha iniziato a inserire nei Fascicoli previdenziali di molti richiedenti la notifica di attribuzione dell’ultima mensilità REM. Con questa certificazione, l’INPS assicura che nei prossimi giorni saranno disposti i pagamenti. Massimo entro 7-10 giorni la rata sarà accreditata sui conti correnti.

Alla fine della storia siamo arrivati alla seconda metà di novembre, come molti avevano ipotizzato. Ma vediamo tutti i dettagli di quello che stava diventando davvero un caso nazionale.

Perché l'INPS non pagava la quarta rata del Reddito di Emergenza?

A oggi non abbiamo ancora date precise di disposizione di pagamento. L’INPS ha iniziato in queste ore a inserire sui fascicoli previdenziali le date di pubblicazione degli esiti di attribuzione della rata di settembre, l’ultima delle quattro previste dal DL Sostegni Bis.

Ricordiamo che il Decreto aveva rinnovato il REM ulteriori quattro mensilità: giugno, luglio, agosto e settembre 2021.

Le prime tre quote sono state erogate con relativa regolarità: quella di giugno dal 19 agosto, luglio dal 20 settembre e la rata di agosto a partire dal 7 ottobre.

All’appello mancava l’ultima, quella di settembre, e se prestiamo un momento di attenzione ai pagamenti, ci rendiamo subito conto che anche in quest’ultima occasione l’INPS non ha fatto altro che seguire la linea di condotta fino a ora adottata, ovvero liquidare una mensilità al mese.

Tutto il clamore di questi ultimi giorni sulle ipotetiche date del REM, va a estinguersi in questa considerazione appena fatta. In altri termini non è accaduto niente di diverso da quanto sarebbe dovuto accadere se avessimo tenuto a mente il comportamento dell’INPS nel recente passato, senza farci forviare dai titoli dei giornali. Tutto qui, con un leggero ritardo in occasione della quota di settembre.

Un appunto a questo proposito va comunque fatto, e riguarda il carattere emergenziale della misura varata nel 2020 in occasione della crisi epidemiologica.

Il Reddito di Emergenza è stato progettato per raggiungere una platea di potenziali beneficiari che per ragioni reddituali non avevano accesso ad altri sussidi. La prepotenza del Covid ridusse improvvisamente la disponibilità economica di molti nuclei familiari, sospendendone le attività lavorative e riducendole fino ad arrivare alla loro cessazione.

Il REM ha offerto a molte famiglie la possibilità di accedere a un sostegno mensile commisurato alla composizione del nucleo.

Complessivamente, da successivi decreti, sono state disposte dieci mensilità in circa un anno e mezzo. Sicuramente un aiuto economico concreto, che tuttavia non è mai arrivato puntuale nelle tasche dei richiedenti.

Tutte le rate, comprese le ultime quattro e nella fattispecie la famosa mensilità di settembre 2021, sono sempre arrivate con almeno un paio di mesi di ritardo sull’effettiva mensilità di riferimento.

Questo fatto è in evidente contraddizione con il principio che ha mosso lo stanziamento dei fondi a sostegno del REM: la tempestività di un sostegno economico in una improvvisa situazione di emergenza.

Ormai però è inutile tornare al passato e alle motivazioni che hanno ritardato le lavorazioni della quarta e ultima rata. Con l’INPS i ritardi rappresentano l’ordinaria amministrazione. Guardiamo invece cosa è accaduto in queste ore sui nostri profili MyINPS.

Il Canale YouTube di Mr LUL è sempre aggiornatissimo su Bonus, pagamenti INPS, agevolazioni statali e molte altre notizie per famiglie e lavoratori. Questo video è dedicato all’attesissimo pagamento della quarta rata del Reddito di Emergenza (REM) di settembre 2021.

Quando arrivano i pagamenti INPS della quarta rata del Reddito di Emergenza?

In queste ore l’INPS ha provveduto a inserire i primi esiti di attribuzione dell’ultima rata (settembre 2021) del Reddito di Emergenza.

Da questa data a quella dell’effettivo pagamento, se facciamo riferimento alle mensilità passate, trascorrono circa 7-10 giorni. Le disposizioni di pagamento, in genere vengono pubblicate 2-3 giorni dopo gli esiti.

Teniamo sempre a mente che i richiedenti il REM sono stati in costante aumento durante le successive proroghe della misura. L’Osservatorio INPS illustra nei dettagli il progressivo incremento. Per questa ultima tranche, i nuclei percettori ammontano a oltre 570 mila, con un totale di oltre 1,3 milioni di persone coinvolte. Numeri sicuramente importanti che richiedono adeguati tempi di lavorazione delle richieste.

I primi richiedenti a potere consultare le disposizioni di pagamento della rata di settembre saranno sicuramente i richiedenti che hanno inoltrato domanda nei primi giorni del mese di luglio 2021. A seguire tutti gli altri nuclei familiari secondo un ordine più o meno cronologico.

La liquidazione da parte dell’INPS della quarta rata di settembre 2021 del Reddito di Emergenza, per i nuclei che hanno inoltrato domanda nei primi giorni di luglio, avverrà presumibilmente fra il 22 e il 25 novembre.

Teniamo a mente che nei giorni scorsi l’INPS ha informato sui propri canali social che i pagamenti REM sarebbero avvenuti entro la fine di questa settimana. Come abbiamo visto poco fa però, la nostra esperienza ci dice che fra esito e pagamento del REM corrono sempre 7-10 giorni.

I conti dunque non tornano e l’INPS sembra avere fatto una stima troppo ottimistica sui propri tempi di erogazione rispetto a quanto è riuscito a fare nel recente passato. Vedremo se riuscirà a mantenere la promessa fatta ai suoi utenti Twitter e Facebook.

In ogni caso, per conoscere con precisione la date di disposizione del pagamento della nostra quarta rata, l’unica strategia sicura è la consultazione del proprio Fascicolo previdenziale. Tutti pollici verdi rivolti verso l’alto in corrispondenza della rata di settembre 2021, significano pagamento assicurato nei successivi 7-10 giorni.

Nessuna testata giornalistica sarà mai in grado di offrire un’attendibilità pari alla data di assegnazione del nostro pagamento certificata dall’INPS stesso. 

In un precedente articolo abbiamo esposto nei dettagli come accedere al proprio profilo INPS per consultare le date di attribuzione e di erogazione della quota di settembre.

Il giorno esatto di pagamento dell’ultima rata REM, sempre nel nostro profilo MyINPS, sarà segnalata da una campanella di colore rosso in corrispondenza della voce ‘Notifiche’ nel menu alla sinistra.

Ricordiamo inoltre che dal 1° ottobre 2021 tutti i PIN di accesso al portale INPS sono stati dismessi. Da quella data in poi il riconoscimento può avvenire esclusivamente attraverso le credenziali SPID, CIE o CNS.

Per ottenere le tue nuove credenziali di accesso, leggi: SPID: Cos’è, come funziona e come fare per averlo gratis!

Quanto spetta di Reddito di Emergenza

Dal suo esordio con il DL Rilancio, nel maggio 2020, fino al suo ultimo rinnovo, il Reddito di Emergenza ha conservato invariate tutte le sue caratteristiche, compresi gli importi erogati mensilmente.

Le quote spettanti vengono calcolate sulla base della scala di equivalenza che il REM condivide con il Reddito di Cittadinanza. A differenza di quest’ultimo, però, gli importi fanno riferimento esclusivamente alla composizione del nucleo, senza che sia tenuto conto della situazione patrimoniale e reddituale della famiglia.

Dal Messaggio INPS n. 2406 di giugno 2021, leggiamo i seguenti importi mensili del REM:

  • 400 Euro spettano al nucleo familiare composto da una sola persona,
  • 480 Euro al nucleo di un adulto e un minorenne,
  • 560 Euro a due adulti,
  • 640 Euro a due adulti e un minorenne,
  • 720 Euro a due adulti e due minorenni,
  • 800 Euro a tre adulti e due minorenni.

L’importo massimo è incrementato a 840 Euro nel caso la famiglia sia composta da tre adulti e due minorenni, di cui un componente è in condizioni di grave disabilità o non autosufficienza come dichiarate in sede ISEE.

È ancora possibile richiedere all'INPS il Reddito di Emergenza?

Il REM è una misura nata come diretta conseguenza della crisi sanitaria circa un anno e mezzo fa.

L’ultima sua proroga, ovvero l’attuale disposta dal DL Sostegni BIS e di cui fra pochi giorni andrà in pagamento la quarta mensilità, prevedeva l’invio delle richieste online dal 1° al 31 luglio 2021.

Oltre questo termine non sono state disposte proroghe o ulteriori opportunità di invio di domande.

L’INPS non prevede dunque la possibilità di richiedere ancora il Reddito di Emergenza, anche nel caso in cui la domanda non sia stata accolta per presenza di criticità in fase di istruttoria.

Non rimane allora che sperare in un rinnovo della misura, questa sarebbe la quinta proroga, che almeno accompagni le famiglie aventi diritto per i rimanenti mesi di stato di emergenza nazionale.

Anche questa opportunità, tuttavia, non sembra trovare sostegno da nessuna parte. Fino a questo momento il Governo non ha mai fatto cenno a una possibilità di rinnovare il REM. L’assenza della misura fra le voci della Legge di bilancio prossima al vaglio del Parlamento, sembra chiudere definitivamente il discorso di una nuova proroga del Reddito di Emergenza.

Perché non mi è stato riconosciuto il Reddito di Emergenza?

I motivi di reiezione della domanda di Reddito di Emergenza possono essere individuati nel mancato rispetto dei requisiti reddituali e patrimoniali del nucleo, e nell’incompatibilità del REM con eventuali misure di sostegno e trattamenti economici presenti in famiglia.

Affinché il Reddito di Emergenza sia riconosciuto, occorre che:

  • Il richiedente possieda residenza italiana,
  • Il patrimonio mobiliare familiare con riferimento al 2020, sia inferiore a 10 mila Euro, con soglia elevabile di 5.000 Euro per ogni componente successivo al primo, fino al massimo di 20 mila Euro. Ulteriori 5.000 Euro sono aggiunti al massimale per ciascun componente gravemente disabile o non autosufficiente,
  • Il valore del reddito familiare riferito al mese di aprile 2021 sia inferiore alla quota mensile teorica spettante al nucleo. Questo valore viene incrementato di un dodicesimo del valore del canone di locazione per le famiglie che vivono in casa di affitto,
  • Il valore Isee sia inferiore a 15 mila Euro.

I criteri di accesso non sono però le uniche potenziali fonti di criticità. La domanda di REM potrebbe essere stata respinta dall’INPS anche in presenza di:

  • All’interno del nucleo di componenti che hanno percepito o stanno percependo le Indennità Covid-19 previste dal DL Sostegni,
  • Trattamenti pensionistici di natura previdenziale diretti o indiretti. Fanno eccezione l’assegno ordinario di invalidità e tutti i trattamenti pensionistici assistenziali come l’assegno sociale,
  • Un reddito familiare da lavoro dipendente la cui retribuzione lorda complessiva, al momento della presentazione della domanda, sia superiore alla soglia massima di reddito familiare individuata in relazione alla composizione del nucleo,
  • Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza al momento di presentazione della domanda di REM.

Posso fare richiesta di riesame della domanda respinta di Reddito di Emergenza?

A questo proposito l’INPS è categorico. Non è prevista la possibilità di presentare una successiva domanda di Reddito di Emergenza nel caso di mancato accoglimento, né di fare ricorso.

L’Istituto previdenziale, a seguito di domanda del richiedente, può illustrare però le motivazioni che hanno condotto al rifiuto. Le stesse criticità le potremo comunque verificare, ancora prima della richiesta, sempre attraverso la diretta consultazione della nostra pagina personale MyINPS.

Qualora avessimo buone ragioni per sostenere una errata valutazione della nostra posizione da parte dell’INPS e ritenessimo di essere in diritto a ricevere il Reddito di Emergenza, possiamo richiedere all’Istituto il riesame della domanda respinta, portando le prove documentali a sostegno delle nostra posizione.

A questo fine possiamo contattare il patronato o la sede CAF presso cui abbiamo inoltrato in origine la domanda.

Oppure possiamo rivolgerci direttamente a una sede territoriale fisica dell’INPS previo appuntamento, consegnando una domanda in carta semplice di riesame della domanda di Reddito di Emergenza e richiedendo il rilascio di ricevuta con numero di protocollo.

Infine, possiamo contattare la sede INPS di competenza via email ordinaria allegando copia del documento di identità. Se usiamo invece la PEC non sarà necessario l’allegato documento di riconoscimento.

Per ulteriori contatti INPS leggi: Problemi con Reddito di Emergenza? Numero verde e contatti!