Decreto bis Draghi: una bomba da 40 miliardi agli italiani!

Con il Decreto Sostegno bis, il governo Draghi vuole ampliare gli aiuti ai cittadini, garantendo un supporto maggiore alle imprese che stanno affrontando una crisi economica senza precedenti. Tra le misure previste, un ricalcolo dei beneficiari, e la sospensione di alcune tasse come l'IMU.

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Una notizia recente che fa ben sperare riguarda il Decreto Sostegni bis. E’ stato approvato uno scostamento di bilancio di ben 40 miliardi, a sostegno dei cittadini italiani. All'approvazione, da parte del consiglio dei ministri, con il governo di Mario Draghi, seguiranno lavori per le specifiche.

Ricordiamo che in generale, il governo ha stanziato complessivamente 180 miliardi di euro, attraverso una serie di misure volte a garantire un supporto economico in questo grave momento di crisi. La pandemia ha portato con sé una recessione economica senza precedenti, e gli aiuti sono stati destinati fino ad oggi alle imprese, le famiglie e le attività che hanno avuto una perdita di fatturato notevole.

Si parla quindi di nuove indennità per gli italiani, con lo stanziamento di 40 miliardi di euro a fondo perduto. Ricordiamo che in questi giorni l’ente previdenziale INPS sta procedendo anche al versamento dei 2.400 euro di bonus per il turismo, gli stagionali, i lavoratori dello spettacolo e dello sport.

Decreto bis: cosa prevede il governo Draghi per le attività

Il Decreto Sostegno bis dovrebbe essere un prolungamento del primo, e va a garantire maggiori sostegni economici alle imprese. L’obiettivo è aiutare tutte le attività in difficoltà a coprire i costi fissi. Ricordiamo che i costi fissi di un’impresa sono tutte quelle spese necessarie al mantenimento della stessa, indipendentemente dal fatturato in entrata e da altre variabili relative all’attività stessa.

Tra i costi fissi troviamo generalmente:

Canoni di affitto e mutuo sulle strutture o uffici;

Bollette della luce, del gas o di altre forniture;

Costi per il personale: gli stipendi e le tasse costituiscono i costi fissi per il mantenimento del personale dipendente, o dei servizi resi da personale esterno. Qui rientra anche il tfr;

•Costo per beni materiali volti ad eseguire i lavori (strumentazioni, computer ecc…);

Spese di gestione: manutenzione di macchinari e strumenti;

Tasse relative alle sedi lavorative o al personale.

I costi fissi per le attività sono il vero problema: in una situazione di crisi come quella che stiamo attraversando, pagare i costi fissi per alcune attività è diventato quasi impossibile, valutando anche che ad essi vanno aggiunti i costi variabili.

E le imprese che hanno avuto un calo del fatturato dallo scoppio della pandemia sono moltissime, e molte hanno dovuto chiudere battente. Il decreto bis vuole sanare in parte i costi fissi delle imprese, per favorire una ripresa economica.

Scostamento di bilancio di 40 miliardi per il Decreto bis di Draghi

Lo scostamento di bilancio prevede, oltre ai 32 miliardi già stanziati, un’aggiunta di ben 40 miliardi, a favore del sostentamento dell’economia. Al momento moltissimi lavoratori del turismo, stagionali e dello spettacolo hanno ricevuto, o stanno ricevendo, il bonus da 2.400 euro erogato in automatico, e molti stanno aspettando di poter accedere alle procedure INPS per poterli richiedere, entro la fine del mese.

E’ fissata al 30 aprile la data ultima per poter chiedere i contributi a fondo perduto erogati dal Decreto Sostegno, almeno per tutti quelli che non lo ricevono in automatico. Il pubblico di destinatari dei fondi è stato esteso secondo le misure del primo decreto del governo Draghi, e per queste persone è necessario presentare una nuova domanda.

Questo non si può dire di chi già aveva beneficiato dei ristori del governo, a cui i fondi stanno arrivando automaticamente. Nonostante i ristori, i cittadini si trovano ancora in difficoltà economica, e il mercato del lavoro stenta a ripartire.

E il 30 aprile è anche la data a cui attualmente è fissato lo stop allo smart working, con ritorno al lavoro in presenza, salvo ulteriori modifiche.

Il nuovo scostamento di bilancio di 40 miliardi garantirà una ripresa effettiva? E’ quello che gli italiani sperano, e si intravede la possibilità di ridurre i costi fissi per tutte le attività in difficoltà.

Il Decreto bis del governo Draghi preannuncia una riduzione delle bollette, ed una sospensione del pagamento della tassa IMU per tutte le attività in difficoltà. Di fatto, la tassa IMU verrà annullata per tutti quelli che sono titolari di impresa, soprattutto per le strutture turistiche che sono state del tutto fermate dall’emergenza sanitaria.

Leggere il bilancio aziendale per determinare i ristori: ipotesi Decreto bis

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, propone per il Decreto bis un’erogazione dei ristori in base al bilancio aziendale, che quindi tenga conto non solo delle differenze di fatturato tra il 2019 ad oggi, ma anche dei costi fissi dell’attività.

Leggere il bilancio di ogni singola azienda potrebbe essere un metodo alternativo, più preciso, per l’erogazione dei fondi. Ricordiamo che il bilancio aziendale riassume i risultati di un’azienda, le entrate e le uscite economiche, e potrebbe essere un valido alleato per stabilire con precisione la portata dei ristori.

Tra le ipotesi per il Decreto Sostegno bis, rientra quella di una nuova indennità una tantum per i lavoratori dei settori più colpiti, come il turismo e lo sport, lo spettacolo e il lavoro stagionale. Si presuppone quindi una prossima erogazione, anche se sono ancora incerte le modalità.

Siamo ancora in fase di ipotesi quindi, perché la bozza definitiva non è stata ancora pubblicata. Come spiega il Corriere della Sera, Giorgetti ha specificato l’entità delle modifiche del nuovo decreto rispetto al primo:

“Deve essere basato sulla diminuzione del risultato economico, ossia della capacità di produrre valore aggiunto. Questo garantirebbe a tutti di ottenere una risposta equa.”

Un parametro più complesso, e da verificare di caso in caso, ma più preciso ed equo, secondo il ministro.

In attesa del Decreto bis del governo Draghi, salgono le proteste

Mentre si svolgono i lavori per un Decreto Sostegno bis, non si fermano gli atti di protesta da parte dei cittadini italiani, in particolare quegli imprenditori più in difficoltà. A seguito della protesta a Roma all’insegna di “Io apro”, le manifestazioni non si sono fermate, talvolta anche con situazioni tese e non pacifiche.

Nonostante le proteste comunque il governo sta prevedendo alcune aperture e Draghi si è dichiarato determinato a spingere sulle riaperture. I sindacati e Confcommercio stesso sono per una soluzione che prevede riaperture pianificate, perché per le imprese e le attività è insostenibile la situazione economica che si è venuta a creare.

L’ipotesi più accreditata è quella di vedere delle riaperture il 2 giugno, che possano dare il via ad una ripresa consistente dell’economia di settori ormai fermi da un anno, come il turismo e le strutture ricettive. Si spera che per l’estate a venire possano ripartire i viaggi, e il turismo così ne potrà finalmente giovare.

Quando le riaperture? Il governo Draghi è favorevole, ma intanto gli italiani protestano

La vaccinazione in corso fa ben sperare, e gli italiani vorrebbero tornare a viaggiare. Intanto la protesta con “Io apro” non si ferma, e non sono pochi i casi in cui le attività riaprono a discapito delle normative vigenti, a cui seguono multe anche salate.

Il problema non è solo di natura economica, ma anche sociale: l’ha ribadito il Presidente dell’Ordine degli Psicologi in Puglia, sottolineando come le difficoltà economiche portano ad una disperazione crescente nei proprietari delle attività chiuse, e la bomba sociale che ne deriva può essere molto pesante.

Le parole del presidente dell’Ordine degli Psicologi sono chiare:

“Sarebbe un grande errore sottovalutare il clima di incertezza nel quale vivono in questo momento tutte le categorie di lavoratori. La rabbia impiega poco tempo a trasformarsi in azioni violente, soprattutto se alimentata da uno stallo sociale ed un vuoto di programmazione produttiva.”

Emotivamente e mentalmente le persone sono portate allo stremo, perché l’incertezza sulla salute e sull’economia preoccupa tutti. E la rabbia ha iniziato a manifestarsi con proteste, cortei lungo le piazze e dichiarazioni talvolta poco pacifiche.

Decreto bis: le misure attese promosse dal governo Draghi

Nel frattempo il governo Draghi lavora a tutte le misure per il prossimo Decreto Sostegno bis, introducendo 40 miliardi come cifra per la ripresa. Una somma che supera i 32 miliardi spesi con il primo Decreto Sostegno. Tra le ipotesi più accreditate, il Decreto bis del governo Draghi prevede:

•Ricalcolo dei beneficiari del sostegno;

•Sospensione delle tasse sui dehors delle attività;

IMU sospesa per alberghi e strutture ricettive;

•Nuovi bonus ai lavoratori stagionali;

•Potenziamento degli incentivi contributivi alle imprese;

•Proroga ulteriore sullo smart working;

•Agevolazioni particolari sui mutui.

Con il Decreto bis si spera di vedere novità anche in materia di occupazione, con aiuti consistenti per le fasce più colpite dalla disoccupazione, come le donne e i giovani. Non resta che aspettare i prossimi aggiornamenti e le conferme sul decreto.