Cosa c'è davvero nel Decreto Sostegni?

Le misure di sostegno al reddito di famiglie e imprese previste dal Decreto sostegni sono varie e certamente utili. Ma le conosciamo davvero? Rivediamo i provvedimenti più importanti a cui si può ancora accedere, prima del nuovo Decreto atteso per la prossima settimana.

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Le forme di sostegno al reddito sono quantomai urgenti, in questo difficile momento per l'economia. Il governo sembra volersi impegnare a varare nuove forme di aiuti al reddito, sebbene siano ancora molte le perplessità legate ai pagamenti promessi dalle precedenti misure. Molte forme di sostegno al reddito, come il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza e la proroga del blocco dei licenziamenti, al momento sono confermate dal Decreto sostegni, ma siamo in attesa dell'ennesimo Decreto che sarà varato dopo lo scostamento di bilancio. Il 22 aprile, infatti, sarà discusso il Def (Documento di Economia e Finanza) e sarà valutato anche un Decreto sostegni bis. Si prevede una somma di circa 35-40 miliardi destinata al rifinanziamento del Decreto sostegni, ma attendiamo notizie certe nelle prossime settimane. 

Ipotesi sul nuovo Decreto sostegni 

Le varie agenzie rimbalzano diverse ipotesi relative alle misure di sostegno al reddito che caratterizzeranno il nuovo Decreto. Si vocifera, ad esempio, che i sostegni alle partite Iva saranno calcolati attraverso un criterio completamente diverso da quello utilizzato sin ora e che i contributi a fondo perduto destinati al sostegno del reddito potrebbero essere riparametrati in base alle perdite subite, in modo da correre in aiuto dei settori più colpiti dalla crisi e le piccole attività.

Conosciamo davvero il Decreto sostegni? 

Fra stanchezza, rassegnazione e voglia di ripartire, attendiamo dunque il nuovo Decreto. Quello “vecchio”, ossia il Decreto sostegni ancora in vigore (Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 41) presenta comunque aspetti interessanti, dal momento che ha stanziato 32 miliardi per sostenere i redditi di famiglie, lavoratori ed imprese. Ma conosciamo davvero le misure a cui possiamo ricorrere per ottenere un sostegno al nostro reddito? Facciamo una breve sintesi dei provvedimenti più importanti in atto. 

Proroga dei contratti a termine senza causale 

Fino al 31 dicembre 2021 il datore di lavoro potrà prorogare o rinnovare i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, in deroga a quanto disciplinato dal D.Lgs. 81/2015. Questa legge fissa la durata del contratto a tempo determinato ad massimo di 12 mesi, prorogabili fino a 24. Queste proroghe (che non possono essere più di 4) possono attuarsi solo se l'azienda presenta particolari esigenze temporanee ed oggettive (ad esempio la sostituzione di altri lavoratori). In caso di stipula di un contratto di durata superiore a 12 mesi e in assenza delle condizioni appena elencate, il contratto si trasforma a tempo indeterminato, a partire dalla data di superamento del termine dei 12 mesi. Secondo il D.L. 87/2018, conosciuto anche come Decreto dignità, prevede che per il rinnovo di un contratto a termine sia indicata sempre la causale. Ora il Decreto sostegni permette la proroga o il rinnovo dei contratti a termine in deroga a quanto stabilito dal  D.Lgs. 81/2015.

Il sostegno è rivolto sia ai datori di lavoro che ai lavoratori in quanto prevede che fino al fino al 31 dicembre 2021 possono essere prorogati o rinnovati i contratti a termine per un periodo massimo di 12 mesi anche in assenza delle causali e senza obbligo di rispettare la regola dello “Stop & go” (ossia il periodo di 10 o 20 giorni che deve intercorrere fra la fine del vecchio contratto e l'inizio del nuovo). Questa forma di sostegno può essere sfruttata una sola volta, ferma restando la durata massima complessiva di 24 mesi. 

Vietato licenziare

Restano confermati fino al 30 giugno i divieti di licenziamenti per i lavoratori delle aziende (soprattutto dei settori industria e agricoltura) che dispongono di CIG ordinaria e CIG straordinaria e i divieti di licenziamenti per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga fino al 31 ottobre. Quest'ultima forma di sostegno riguarda soprattutto il settore terziario

Cassa integrazione e assegni Covid

Restando in tema, è bene ricordare alcune misure di sostegno proprio alla cassa integrazione, come ad esempio la proroga fino al 30 giugno della cassa integrazione ordinaria (CIGO) e dell’assegno ordinario con causale “Covid”. Fino al  31 dicembre 2021 sono prorogate anche: 

  • la cassa integrazione in deroga (CIGD);
  • l'assegno ordinario (AO);
  • la cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA), nel limite di 120 giorni. 

Sostanziosi sostegni alle imprese 

Ai titolari di attività imprenditoriali sono stati destinati contributi a fondo perduto fino a 150 mila euro. I ricavi o i compensi, però, non devono superare i 10 milioni di euro e le perdite di fatturato devono attestarsi almeno al 30%, valore calcolato sul valore medio mensile tra il 2019 e il 2020. Il beneficio può avere un importo massimo di 150.000 euro e minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per le persone giuridiche. In particolare i sostegni sono così suddivisi: 

  • per le imprese e i professionisti con fatturato fino a 100 mila euro, i ristori prevedono un indennizzo del 60% ;  
  • per le aziende con fatturato da 100 mila a 400 mila euro, l'indennizzo è del 50%;
  • per le aziende con un fatturato compreso fra 400 mila e 1 milione di euro, l'indennizzo è del 40%;
  • per le aziende che hanno fatturato da 1 a 5 milioni di euro, l'indennizzo è del 30%;
  • per le aziende che hanno fatturato da 5 a 10 milioni di euro, l'indennizzo è del 20%.

Il grande ritorno del Reddito di emergenza

Oltre alle già citate misure di rifinanziamento del Reddito di cittadinanza e del blocco dei licenziamenti, è da sottolineare un'altra misura importante: il Reddito di emergenza. Istituito con il Decreto rilancio (D.L. n. 34 del 19/05/2020), il Reddito di emergenza è una misura di sostegno al Reddito che riguarda i nuclei familiari in difficoltà economiche causate dalla pandemia. Il Decreto legge n. 104 del 14/08/2020 ha, poi, introdotto la possibilità di richiedere un'ulteriore mensilità di Reddito di emergenza e, attraverso una successiva modifica (D.L. 28/10/2020 n. 137), è stata inserita la possibilità di richiedere due quote (invece di una) per i mesi di novembre e dicembre 2020. Il Reddito di emergenza, dunque, viene riconosciuto all'intero nucleo familiare in possesso dei requisiti socio-economici previsti dalla legge (D.L. n. 34 del 19/05/2020) e accertati dall'ISEE

Ora il reddito di emergenza è stato aumentato e prorogato fino a maggio 2021 ed è stata anche ampliata la platea dei beneficiari. Il contributo, infatti, è concesso anche ai disoccupati che non beneficiano di altri strumenti di sostegno al reddito e hanno terminato la NASpI o la DIS-COLL tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021; per chi vive in affitto, inoltre, l'importo del Reddito di emergenza è incrementato.

Bonus per gli operatori del turismo e dello sport

Degni di considerazione sono anche i bonus per lavoratori del settore turistico. Sono previsti 2.400 euro per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali o di altri settori legati allo spettacolo, per i lavoratori autonomi, in somministrazione e atipici. Inoltre, è stato istituito un Fondo per il turismo invernale da 700 milioni di euro, per il sostegno della filiera della montagna e dei maestri di sci. Quanto allo sport, invece, è prevista una indennità compresa fra i 1.200 e i 3.600 euro per i lavoratori del settore sportivo ed è stato portato a 1,5 miliardi di euro il Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti che nel 2020 hanno subito un calo del reddito superiore al 33% rispetto al 2019. 

Smart working e sostegno ai lavoratori fragili 

Fino al 30 giugno inoltre è fortemente incentivato, almeno per le professioni ove è possibile, lo smart working. Una forma di sostegno è stata pensata anche per le  particolari tipologie di lavoro che non possono essere svolte in questa modalità. Sono previsti, infatti, dei periodi in cui i lavoratori in situazioni di fragilità possono assentarsi, conservando il proprio posto di lavoro. 

Fondi per ristoratori e operatori dello spettacolo 

In questi ultimi giorni sono sotto gli occhi di tutti le proteste di piazza per riaprire ristoranti, cinema, palestre, teatri e in generale per riaprire tutte le attività legate allo svago. Per questo tipo di attività sono stati rifinanziati i fondi di sostegno, così come sono previste misure a sostegno del settore fieristico.

Per le attività legate alla ristorazione, ai matrimoni e agli eventi, presso il Ministero dell’economia e delle finanze è stato istituito un fondo da 200 milioni di euro, da ripartire tra Regioni e Province autonome, proprio per sostenere il reddito di queste categorie. 

Sostegni ai Comuni e al terzo settore

Un altro fondo straordinario di 100 milioni di euro è destinato al sostegno degli enti del terzo settore, mentre altri 250 milioni di euro andranno a compensare le perdite che i Comuni hanno subito i mancati versamenti delle imposte di soggiorno. 800 milioni di euro sono stati stanziati anche per sostenere il trasporto pubblico locale

Altre forme di sostegno al reddito: la sospensione delle cartelle

Il sostegno al reddito non si risolve semplicemente con l'erogazione di contributi direttamente a famiglie e imprese, ma vi sono anche altre forme di sostegno atte a diminuire o eliminare alcune spese. Infatti il Decreto sostegni ha stabilito la sospensione delle attività di riscossione fino al 30 aprile e la riduzione dei costi delle bollette elettriche. Fino al 30 aprile sono sospesi anche i pagamenti delle cartelle emesse dagli agenti della riscossione. Un'altra buona notizia è che le cartelle esattoriali fino a 5.000 euro del periodo 2000-2010, per i soggetti con reddito inferiore a 30.000 euro, sono cancellate