Detrazione figli a carico 2021: cosa inserire nel 730

In molti conoscono la detrazione per i figli a carico del 2021, ma è difficile ricordare tutte le caratteristiche che ne compongono la struttura. Chi rientra in questo sconto fiscale? Cosa devi inserire nel modello 730? Cos'ha a che vedere con l'assegno unico figli? ma soprattutto, cosa cambierà nel 2022?

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A fine settembre 2021 saremo tenuti a compilare il famoso modello 730, più comunemente conosciuto come dichiarazione dei redditi.

Ogni cittadino deve compilarla per comunicare al fisco il proprio reddito ed effettuare il versamento delle imposte dovute.

Una procedura un pò insidiosa e lunga, soprattutto se non abbiamo ben chiaro come funziona o ancor peggio, se non siamo sicuri di tutto quello che dobbiamo annotare.

Poichè si tratta di un documento contabile sottoposto a rigdi controlli, è di basilare importanza compilarlo bene in ogni sua parte.

Per questo motivo andremo a vedere il rapporto che ha con le detrazioni fiscali in genere.

Dal momento che in questo modello vengono segnati tutti gli elementi (attivi e passivi) in grado di determinare il reddito complessivo del contribuente, è giusto rapportarsi anche alle detrazioni fiscali di natura “familiare”.

Parlo infatti della detrazione fiscale per i figli a carico, uno sconto Irpef che fa comodo a molti e che presenta delle caratteristiche particolari.

Prima di fare ciò, voglio riportarvi nell’introduzione alcuni concetti base per comprendere come funzionano le detrazioni.

Scopriremo come si calcolano e perché è fondamentale differenziarle dalle deduzioni fiscali.

Detrazione e deduzione: la differenza

Quando sentiamo parlare di detrazione fiscale (o d’imposta) in realtà stiamo entrando in un argomento molto semplice dal lato teorico ma un pò più difficile in quello pratico.

Come spiega it.wikipedia.org:

“Per detrazione d’imposta si intende una somma che è possibile sottrarre da un imposta per ridurne, legalmente, l’ammontare.”

ovvero quell’agevolazione fiscale che va a diminuire l’aliquota IRPEF sottraendosi all’imposta lorda calcolata per arrivare a definire l’imposta netta da versare.

Si differenzia dalla deduzione fiscale perché quest’ultima favorisce di norma i redditi alti, incidendo sul reddito complessivo e riducendo l’importo su cui applicare l’aliquota per calcolare l’imposta.

Il gruppo delle detrazione può essere diviso in altre due categorie:

  • spettante i virtù della situazione/reddito familiare: detrazioni per i redditi di lavoro dipendente, lavoro autonomo, di impresa in contabilità semplificata, pensione, legate alle spese sostenute:
  • calcolate in base alla spesa : per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico.

Le detrazioni fiscali si differenziano in:

  • misura fissa del reddito,
  • misura decrescente del reddito: in questo caso un’aumento del reddito contribuisce all’aumento di un’aliquota più alta e l’imposta netta.

Le detrazioni si calcolano partendo daL reddito annuo e, come dice soldioggi.it:

"Su questo si calcola la relativa aliquota irpef e sul risultato, si sottrae la quota spettante di detrazioni calcolata secondo la formula.”

Qual’è questa formula? Tutto a tempo debito. 

Detrazione fiscale e dichiarazione dei redditi: 

Le detrazioni fiscali sono regolate da normative che vengono modificate e aggiornate di continuo. 

Al momento del loro conteggio nella dichiarazione de redditi è fondamentale eseguire un controllo mirato.

La condizione che da diritto alle detrazioni deve nascere nell’anno solare durante il quale, spiega irpef.info:

“ si percepisce un reddito allo stesso anno fiscale per il quale si percepisce un reddito e di conseguenza viene pagata l’imposta”

e a maggior ragione, il contribuente è tenuto assolutamente a conservare tutta la documentazione che dimostra il diritto a questi sconti.

Sia che la compilanzione avvenga in maniera telematica nel sito dell’Agenzia delle Entrate sia presso un CAFcon professionisti abilitati, è necessario che venga fatta entro i termini stabiliti al fine di essere ravvedibile.

Detrazione figli a carico 2021: cos'é e come funziona 

La detrazione per i figli a carico 2021 è un argomento caratterizzato da molti punti importanti.

Per comprendere esattamente di cosa si tratta voglio partire dandovene una definizione.

Questa agevolazione, le cui istruzioni sono contenute sia nel sito dell’Agenzia delle entrate sia nell’art 12 del TIUR, è uno sconto che viene applicato alle famiglie in base al reddito e alla loro composizione.

Si tratta di una “riduzione fiscale” il cui importo varia a seconda del numero dei figli ( anche disabili) effettivamente a carico della famiglia, in grado di crescere di 200 euro ad ogni figlio in più.

In questo caso c’è una soglia da considerare:

  • 2840,51 euro senza limiti di età,
  • 4000 euro fino ai 24 anni.

Poiché l’importo finale delle detrazione varia in base al reddito del contribuente e la composizione del nucleo familiare, è necessario considerare dei parametri più precisi.

Questi sono determinanti al fine di stabilire la possibilitò o meno, di accedere alla riduzione dell’importa.

Nell’ipotesi che vede il contribuente avere diritto allo sconto teorico sull’imposta, l’importo parte da 950 euro e arriva a toccare i 1620,00.

I casi da prendere in esame sono principalmente tre:

  • 1200,00 euro per ogni figlio di età inferiore ai tre anni,
  • 1350,00 euro per ogni figlio con disabilità superiore a tre anni,
  • 1620,00 euro per ciascun figlio con disabilità di età inferiore a tre anni.

Le famiglie con più di 4 figli possono beneficiare di altri 1200 euro all’atto della dichiarazione dei redditi mentre i figli maggiorenni sono comunque da aggiungere all’interno della famiglia.

Come calcolare la detrazione fiscale figli a carico 2021:

Ma come arriviamo a questi calcoli?

La formula che ci può dire il totale esatto della detrazione a noi spettante, è contenuta nella maggior parte dei siti riguardanti l’argomento, ma soltanto quella spiegata nel sito agenziadelleentrate.gov.it è affidabile:

“ La norma ha stabilito detrazioni di base (o teoriche): l’importo effettivamente spettante diminuisce con l’aumentare dle reddito, fino ad annullarsi quando il reddito complessivo arriva a 95.000 euro [...] Per calcolare la detrazione Irpef effettiva è necessario moltiplicare la detrazione teorica per il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra 95.000 diminuito del reddito complessivo, e 95.000.”

ciò vuol dire che al calcolo sommario si dovrà rapportare la cifra al reddito del contribuente.

Ma bisogna tenere a mente anche un’altro passaggio, forse il più importante, sempre spiegato da agenziadelleentrate.gov.it:

“ il coefficiente della formula va assunto nelle prime quattro cifre decimali e arrotondato con il sistema del troncamento”

Nel caso in cui i figlia a carico siano più di uno, l’importo aumenta di 15.000 euro per tutti i figli a seguire.

A primo impatto potrebbe sembrare un calcolo assurdo e difficile da fare, ma una volta espresso su carta risulta tutto più comprensibile.

Detrazione fiscale figli a carico 2021: i beneficiari

Per capire se si può beneficiare di questa detrazione fiscale, innanzitutto si deve partire dalla regola principale.

Questa regola stabilisce che una persona si deve considera a carico di un suo familiare qualora il suo reddito complessivo sia uguale o inferiore a 2,804,51 euro ( considerati al lordo degli oneri deducibili).

Rientrano nei beneficiari:

  • i figli (naturali o adottivi),
  • i discendenti dei figli,
  • i fratelli e le sorelle,
  • i genitori, i generi e le nuore,
  • il suocero e la suocera,
  • il coniuge non legalmente separato.

Successivamente occorre valutare la situazione effettiva perché, come avete potuto notare dall’ulti punto, ci sono dei casi a sé stanti.

Come dice informazionefiscale.it:

“la ripartizione tra i due genitori non può essere arbitraria. Se questi non sono legalmente ed effettivamente separati la detrazione per i figli a carico deve essere ripartita nella misura del 50% ciascuno [...] In caso di serparazione, in mancanza di accordo tra le parti, il beneficio spetta nella misura del 100% al genitore affidatario oppure in caso di affidamento congiunto nella misura del 50% ciascuno.” 

se si desidera evitare uno scompenso tra le parti, è possibile modificare (previo accordo) l’attribuzione dell’intera detrazione. 

La detrazione totale (100%) spetta a uno solo dei genitori se l’altro è a carico del primo o se i figli sono rimasti privi della presenza di uno dei due.

Si ha, dunque, diritto alla detrazione per il coniuge a carico se l’altro genitore è deceduto o addirittura, non ha riconosciuto il figlio.

Modello 730: come compilarlo per ottenere le detrazioni

La detrazione fiscale per i figli a carico può essere erogata in due modi diversi, entrambi a scelta del contribuente:

  1. in busta paga,
  2. nella dichiarazione dei redditi.

È proprio nel modello 730 che il contribuente dovrà inserire i dati che riguardano i figli, ma ci sono così tante caselle che è facile sbagliarsi.

A tale ragione ho stilato una lista esemplificativa:

  • riga 2: dati del primo figlio, alla colonna 1 barrare casella F1 (barrare casella F per i figli successivi al primo) oppure barrare casella D in caso di disabilità presenti,
  • colonna 4: inserire il codice fiscale di ogni figlio ad eccezione di quelli in affido preadottivo,
  • colonna 5: inserire il numero dei mesi dell’anno nei quali il figlio è stato a carico,
  • colonna 7: indicare la percentuale di detrazione spettante ( 100 se la detrazione è  intera, 50 se la detrazione è divisa tra due genitori, 0 se la detrazione è richiesta per intero dall’altro genitore.)

Come aggiunge money.it:

“Le famiglie numerose sono tenute a barrare la casella percentuale ulteriore di detrazione per famiglie con almeno quattor figli al fine di beneficiare di un ulteriore detrazione di 1200 euro.”

potremmo dire che più figli hai, più ti conviene ( a questo punto)!

Assegno unico figli 2022: cosa cambia?

Oltre alla detrazione fiscale per i figli a carico c’è un’agevolazione che è stata discussa per molto tempo e che continua a far parlare: l’assegno unico per i figli.

L’entrata in regime è prevista per gennaio 2022 ma già dal mese prossimo inizierà a coesistere con tutte le novità dell’apparato di sotegno già vigente come: assegni familiari, bonus bebé e detrazioni per i figli a carico ( per l’appunto).

La novità è data dal fatto che l’assegno unico andrà ad assorbire tutti i bonus attualmente attivi creando, come dice fiscomania.com:

“una misura a ponte fino a dicembre 2021 [...] un assegno ponte per sei mesi, per diventare permamente e universale dal 1 gennaio 2022 [...] spetta a chi non gode già di assegni familiari e ha un ISEE fino a 50.000 euro, ed è legato al numero di figli”

.. una mossa saggia?