Doccia, quanto deve durare per risparmiare. Tariffe più care e rischio razionamento

Bollette sempre più care ma non solo. Per molti il razionamento dell’acqua è già realtà. Quanto deve durare la doccia per risparmiare davvero?

Bollette sempre più care ma non solo. Per molti il razionamento dell’acqua è già realtà, come gestire l’emergenza idrica anche tra le mura di casa?

E ad esempio, quanto deve durare una doccia per poter effettivamente risparmiare?

È pur vero che a vedere le fontane pubbliche aperte 24h su 24, che causano lo spreco di migliaia di litri di acqua potabile, rabbia e senso di impotenza ci assalgono ma fare qualcosa è doveroso.

Ovviamente per scongiurare un’imminente crisi idrica mondiale, è essenziale imparare a risparmiare.

Ma il vantaggio non si esaurisce qui, dal momento che molti comuni stanno già razionando la fornitura di acqua e le tariffe aumenteranno sempre di più, rendendo le bollette sempre più care.

Ecco come fare.

Quanto deve durare una doccia per risparmiare

Abbiamo già avuto modo di illustrare nel dettaglio qual è la durata consigliata per una doccia, che non dovrebbe mai superare i 5 minuti di tempo.

Nell’articolo qui citato però il riferimento era al consumo di gas, così da calcolare il costo di una bella doccia calda a fine giornata, in maniera tale che questo non si traduca in una brutta “doccia fredda” al momento dell’arrivo della bolletta.

In questa sede, è importante invece focalizzare l’attenzione sullo spreco di acqua che una doccia comporta, calcolando che per ogni minuto di rubinetto aperto, scorrono via ben 15-16 litri di acqua.

Acquistando un frangigetto, si riesce a ridurre il consumo, a parità di minuti, arrivando a 9 litri.

Questo accorgimento è valido anche per il rubinetto del lavello in cucina, che è quello che si utilizza maggiormente. Infatti, il miscelatore permette di ridurre il flusso di acqua, dal momento che miscela aria al getto idrico erogato, che quindi arriva con maggiore forza ma senza per questo aggiungere altra acqua.

Il risparmio? Notevole. Si arriva fino al 30% in meno di consumi, praticamente tra 6-8 mila litri all’anno.

Come risparmiare facendo la doccia: 3 consigli preziosi

Abbiamo appena sottolineato l’importanza di limitare lo scorrimento dell’acqua in doccia a 5 minuti al massimo, magari installando un frangigetto per ridurre ulteriormente i consumi.

Ma ancora tanto si può fare, per risparmiare facendo la doccia.

L’accorgimento numero uno è quello di chiudere l’acqua mentre ci si insapona. Infatti, l’ideale è bagnarsi per poi insaponare il corpo e i capelli con lo shampoo.

Solo al termine di questa operazione, si dovrebbe riaprire il getto dell’acqua.

Se è vero che in inverno fa freddo e a molti questo tipo di accorgimento crea un disagio, in estate però si può agevolmente seguire.

Il secondo consiglio è di riparare subito un’eventuale perdita di acqua dal soffione. Basti pensare che, secondo le stime di Legambiente, un rubinetto che gocciola può perdere fino a 90 gocce di acqua in media, ogni minuto.

E questo si traduce in ben 4 mila litri ogni anno!

Meglio dunque correre ai ripari.

Infine, il terzo consiglio per risparmiare acqua in doccia è il seguente. Nel momento in cui si apre il soffione per far scorrere l’acqua nell’attesa che si riscaldi, ovviamente non bisogna sprecare tutti quei litri di acqua pulita.

Si può invece posizionare un secchio in maniera tale da raccogliere la preziosa risorsa e utilizzarla poi per innaffiare le piante oppure lavare i pavimenti.

Quando costa meno fare la doccia

In realtà, fare la doccia al mattino oppure alla sera non è rilevante, dal punto di vista dei costi. Infatti, il getto di acqua resta lo stesso, così il suo costo come pure quello del gas utilizzato per riscaldarla.

Se invece si utilizzano altre fonti di energia per riscaldare l’acqua della doccia, allora è sensato parlare anche del momento della giornata in cui fare la doccia è più economico e non incide in bolletta (perlomeno quella del gas).

È il caso in cui, ad esempio, in inverno si accende il termocamino oppure la stufa a pellet. Questa circostanza è favorevole per sfruttare l’acqua calda non solo per riscaldare i termosifoni bensì anche per fare la doccia.

Infine, si può decidere anche di utilizzare uno scaldino elettrico per far diventare calda l’acqua della doccia. Ovviamente, questo calcolo è valido solo se si decide di realizzare un impianto fotovoltaico, al quale ricorrere per avere energia elettrica gratuita a uso domestico.

Si può anche optare per l’installazione di un pannello solare per la produzione di acqua calda. Infatti, l’impianto trasforma l’energia del sole in calore per riscaldare l’acqua di un boiler, che poi viene messa in circolo e quindi sfruttata gratuitamente per fare la doccia a costo zero.

Quante volte è giusto fare la doccia

Concludiamo questo articolo su qualche considerazione che riguarda anche la frequenza da mantenere, nel fare una doccia.

Tra gli estremisti del “meglio non lavarsi mai per salvare il pianeta” e le proposte bizzarre di qualche politico che invita a stare in due sotto la doccia per risparmiare, ovviamente la verità sta nel mezzo.

Una buona igiene personale si mantiene senza problemi con una doccia ogni due o tre giorni.

Va da sé che ognuno valuta la propria situazione personale, perché molto dipende anche dal tipo di lavoro svolto oppure dalla frequenza con la quale si fa sport.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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