È già da qualche settimana che si fanno strada varie indiscrezioni in merito ad un possibile ritorno dell’obbligo di pagamento della tassa IMU anche sulla prima casa.
Effettivamente, il Governo italiano, attualmente guidato da parte dell’esperto economista ed ex banchiere della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, si ritrova a dover fare i conti con pressioni da parte di enti importanti per l’economia del Paese, come ad esempio Bankitalia, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Fondo Monetario Internazionale ma anche la stessa Commissione della Comunità Europea.
A questo proposito, si tratta di enti che sono propensi ad un’eliminazione definitiva dell’esenzione dell’IMU sulla prima casa, almeno per tutti quei nuclei familiari che risultano avere un reddito particolarmente alto.
L’obiettivo dei pressing è quello di far in modo che lo Stato italiano possa ricevere maggiori risorse e fondi così da poterli riutilizzare in favore dei cittadini e delle famiglie italiane, che risultano essere stati maggiormente coinvolti dalla crisi e dalle misure restrittive messe in atto al fine di contenere il contagio da Coronavirus.
Ecco, quindi, nel dettaglio quali saranno le novità che andranno a interessare la tassa IMU sugli immobili, quali sono le esenzioni attualmente in vigore per l’anno 2021 e quali sono i contribuenti italiani che sono maggiormente a rischio di dover ritornare a pagare l’IMU sulla prima casa.
Governo Draghi: quali sono le novità IMU
Secondo le prime indiscrezioni in relazione al tema dell’imposta IMU e dell’esenzione sulla prima casa, sembrerebbe che, pur non essendo tra le priorità dell’attuale squadra governativa, l’attuale premier Mario Draghi, potrebbe prendere alcune importanti decisioni nei prossimi mesi.
In particolare, si tratta del rischio di eliminare definitivamente l’esenzione IMU sulla prima casa che era stata approvata pochi anni fa, in seguito all’entrata in vigore del decreto-legge numero 102 del 2013 che andava infatti a stabilire la non obbligatorietà del pagamento della tassa IMU di tutti coloro che risultavano essere in possesso di un immobile che costruisce la loro abitazione principale.
Purtroppo, attualmente il Governo italiano sta subendo non poche pressioni da parte di enti fondamentali per l’economia del nostro Paese, le cui opinioni sono essenziali per l’andamento economico.
Tra i principali fautori di una necessità del ritorno alla tassa IMU anche per chi ha la prima casa vi sono Bankitalia, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo europeo, il Fondo Monetario Internazionale così come anche la Commissione Europea.
L’esenzione IMU per l’anno 2021
Al fine di individuare quali sono le categorie di contribuenti italiani che risultano essere maggiormente a rischio di dover ritornare a pagare la tassa IMU sulla prima casa, occorre sottolineare i principali beneficiari dell’agevolazione.
Secondo quanto previsto da parte del decreto-legge del 2013, numero 102, rientrano nell’esenzione IMU durante l’anno 2021, tutti i cittadini italiani che risultano essere in possesso di un immobile compreso tra le seguenti tipologie:
- immobili che costruiscono abitazione principale (ad eccezione di alcune specifiche categorie);
- alloggi sociali;
- alloggi per studenti universitari;
- immobili destinati al culto religioso;
- terreni agricoli;
- le pertinenze delle prime case;
- alloggi di cooperative edilizie con proprietà indivisa;
- immobili posseduti da Stato, Regioni, Province o Comuni;
- immobili relativi a enti senza scopo di lucro.
A questo proposito, si rimanda al decreto legge al fine di comprendere quali sono le eccezioni principali previste per ciascuna di queste categorie di immobili.
Esenzione IMU sulla prima casa: le eccezioni
È fondamentale conoscere anche le eccezioni più importanti stabilite dal decreto-legge del 2013, numero 102, in merito alle esenzioni dell’imposta IMU sugli immobili che costituiscono per il cittadino l’abitazione principale.
Effettivamente, non faranno parte dell’esenzione IMU sulla prima casa, anche se abitazione principale, tutti gli immobili di lusso o che risultano essere riconosciute nelle categorie immobiliari A1, A8 e A9.
Invece, in merito alle pertinenze delle prime case, l’esenzione IMU è prevista esclusivamente in favore di una singola unità pertinenziale per ogni tipologia, che risultano essere accatastati come C2 (tra cui cantiere, magazzini o depositi), C6 (come autorimesse, posti auto o garage), e C7 (ovvero le tettoie).
Per questo motivo, se un contribuente risulta essere in possesso di un’abitazione principale con un deposito e due box auto, l’esenzione IMU sarà valida soltanto per uno dei due box ed il deposito.
IMU 2021: le agevolazioni Covid
Al fine di andare incontro alle esigenze e alle difficoltà dei contribuenti e dei lavoratori italiani, il precedente Governo italiano, guidato dall’ex premier Giuseppe Conte, ha provveduto attraverso la Legge di Bilancio 2021 ad introdurre una serie di agevolazioni per quanto riguarda l’acconto IMU.
Si tratta, dunque, di un’esenzione parziale dei pagamenti delle imposte IMU per quanto riguarda la prima rata prevista per il 16 giugno 2021, disposta in favore dei contribuenti che risultano essere titolari di una delle seguenti tipologie di immobili:
- immobili adibiti a sale da ballo, discoteche o night club;
- immobili accatastati come categoria D/2 e le relative pertinenze, tra cui ad esempio gli alberghi, le pensioni, gli agriturismi, gli ostelli, i bed and breakfast, i villaggi turistici, gli affittacamere o gli appartamenti e case vacanza.
- immobili che risultano adibiti a stabilimenti termali, fluviali, balneari o lacuali;
- immobili che sono accatastati come categoria D, dunque in uso da parte di imprese esercenti di attività che risultano essere legate all’allestimento di esposizioni destinate ad eventi, fiere o manifestazioni.
Per tutte le specifiche in merito alle eccezioni e agli aventi diritto all’esenzione, è opportuno fare riferimento alle disposizioni previste da parte della Legge di Bilancio 2021.
I pressing sull’eliminazione dell’esenzione IMU
Sono tantissimi gli attori e gli enti che in questo contesto stanno fortemente spingendo il Governo italiano a prendere delle misure urgenti in merito al tema dell’esenzione IMU sulla prima casa.
In particolare la Commissione Europea, che più volte ha ribadito la necessità dell’Italia di ottenere nuovi fondi e risorse che potrebbero essere destinate a favorire il settore lavorativo incentivano le assunzioni dei giovani cittadini.
Emblematica fu la riunione avvenuta durante il mese dell’ottobre scorso, quando l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone aveva chiesto espressamente l’opinione europea in merito all’IMU.
A tal proposito, la risposta di Paolo Gentiloni fece chiaramente intendere che la Commissione era propensa ad un’eliminazione dell’esenzione IMU sulla prima casa.
La stessa idea era stata portata avanti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che si era espressa favorevole a lasciare l’esenzione IMU per i contribuenti con un reddito particolarmente basso.
Anche il Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale di Bankitalia, Giacomo Ricotti, durante una riunione con le Commissioni finanziarie di Camera e Senato, tenutasi lo scorso 12 gennaio, ha sostenuto la necessità di reintrodurre l’imposta IMU.
Dunque, in questo scenario risulta essere più che probabile un possibile ritorno dell’imposta IMU sulla prima casa almeno per quella categoria di cittadini italiani che risultano avere un ISEE alto.