Sono in arrivo novità su un fronte che coniuga risparmio e sostenibilità ambientale. Tutti gli indizi e le notizie trapelate fino a questo momento portano a pensare che verrà concessa una proroga al superbonus 110%. Le indicazioni a riguardo sono contenute nelle note tecniche all'interno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con la conferma giunta anche dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Qualora il provvedimento dovesse andare in porto ci si troverebbe di fronte a cambiamento sostanzioso, specie alla luce delle indicazioni di inizio anno, che parlavano di un'estensione solo fino al 31 dicembre 2022 per tutte le opere condominiali.
Facendo riferimento alla Legge di Bilancio del bilancio 2021, si scopre che l'attuale scadenza per richiedere il superbonus è fissata al 30 giugno del 2022 ed è applicabile solo per quei condomini che per allora abbiano completato almeno il 60% dei lavori. Per gli alloggi ex-IACP (ex case popolari) che riescono a coprire la stessa percentuale entro la fine del 2022, è invece previsto un superbonus 110% richiedibile fino a giugno 2023.
L'intenzione palesata dal governo Draghi è garantire a tutti, indistintamente dalla tipologia di struttura, la possibilità di far richiesta dell'agevolazione fino al termine del 2023. Gli obiettivi sono essenzialmente due: venire incontro alle esigenze dei cittadini, permettendo loro di apportare modifiche strutturali alleggerendosi da ingenti esborsi economici, e implementare il tema del risparmio energetico annuo, promosso negli ultimi mesi anche dall'iniziativa econobonus, richiedibile anche dai proprietari di una singola abitazione senza che ci sia bisogno di coinvolgere l'intero condominio.
Suerbonus 110%: di cosa si tratta
Quando parliamo di superbonus110% facciamo riferimento a un'agevolazione che eleva al 110% l'aliquota di detrazione delle spese sostenute. Le casistiche nello specifico riguardano interventi volti a migliorare l'efficienza energetica di una struttura condominiale, munirla se necessario di dotazioni antisismiche, impianti fotovoltaici o stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. In altre parole è un progetto finalizzato a sensibilizzare i cittadini sul tema della sostenibilità, con una tendenza sempre più marcata verso uno sviluppo a forte trazione green.
Possono usufruire del superbonus 110% i condomini, le unità immobiliari con destinazione residenziale, gli istituti autonomi, le case popolari, le organizzazioni Onlus e le associazioni sportive. La detrazione può avvenire attraverso la ricezione di quote annuali di pari importo, oppure mediante uno sconto equivalente da parte degli stessi fornitori. Esiste anche la possibilità di avvalersi di una cessione del credito il cui importo sarà pari alla detrazione spettante.
Superbonus per le scuole
L'edilizia scolastica è già al centro di un piano che prevede lo stanziamento di 2 miliardi di euro per la riqualificazione e l'ammodernamento delle strutture. La cifra è il risultato di un contributo di 1,25 miliardi messo in campo dal ministero dell'Istruzione e di ulteriori 855 milioni destinati al miglioramento energetico degli edifici. Gli enti locali e i circoli scolastici hanno dunque la possibilità di usufruire dei fondi partecipando al bando, per poi pianificare e proporre un iter di progettazione comprendente lavori e relativi costi.
Quando il superbonus diventa una corsa contro il tempo
L'attuale piano previsto per gli alloggi pubblici ha l'obiettivo dichiarato, negli anni, di portare la totalità delle strutture da una classe energetica G a una classe energetica E. Una transizione necessaria per quel che riguarda le nuove strutture che sorgeranno da qui agli anni a venire, attuabile con minori difficoltà rispetto a quel che comporta la gestione di uno stabile già esistente, a cui vengono richieste delle modifiche strutturali da compiere in tempi accettabili.
Per molti condomini infatti, usufruire del superbonus significa dare via a una corsa contro il tempo, che in alcuni casi potrebbe non bastare per completare il 60% dei lavori entro giugno 2022 come richiesto dall'ultimo Decreto. È anche in virtù delle numerose segnalazioni che si sta scegliendo la via della proroga. Per rendere l'idea, solo dall'assemblea in cui si stabilisce la presa in carico del tecnico all'effettivo inizio dei lavori possono volerci fino a 4-5mesi di tempo. Considerato che non sempre si può prevedere con certezza l'effettiva durata delle opere da portare a termine, per molti complessi condominiali risulterebbe difficile se non addirittura impossibile completarne il 60% entro giugno 2022, motivo per cui il prolungamento all'anno successivo pare ormai dato per acquisito.
La green revolution del recovery plan
I benefici del superbonus sono sotto gli occhi di tutti. Secondo l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie i nuovi cantieri nell'ultimo anno sono cresciuti del 168,4%, mentre il denaro complessivamente investito nei lavori è aumentato del 160%. Un avanzamento di portata tale da influire sulla crescita del PIL, che da qui alla fine del 2026, termine ultimo fissato per il completamento del PNRR, potrebbe beneficiare di un impatto annuo di circa il 3%.
All'interno del Recovery Plan, una delle fette più grosse è stata destinata alla transizione ecologica, così come richiesto dall'Unione Europea, ormai da diversi particolarmente attenta a questo tema. La cifra complessiva per la rivoluzione green sfiora gli 80 miliardi di euro, un investimento che supera persino i soldi stanziati per lo sviluppo digitale.
Il tema ecologico era stato evidenziato dallo stesso Mario Draghi nelle scorse settimane, la cui dichiarazione aveva lasciato pochi dubbi in merito alla linea scelta dal governo:
“Il cambiamento climatico, come la pandemia, penalizza alcuni settori produttivi senza che vi sia un’espansione in altri settori che possa compensare. Dobbiamo quindi essere noi ad assicurare questa espansione e lo dobbiamo fare subito”.
La strategia è risultata chiara ad addetti ai lavori e non fin da subito, a partire dalla nascita di un ministero della Transizione Ecologica, grande novità appositamente voluta per accompagnare il paese verso un cambiamento necessario a fronteggiare i cambiamenti climatici.
Tra gli altri altri progetti in cantiere figurano un ampliamento delle ciclovie, un rimboschimento su tutto il territorio italiano e un piano più consistente di riciclo dei rifiuti. Insomma, se i piani del governo e dell'UE dovessero andare in porto, nel giro di alcuni anni ci ritroveremo a vivere in un'Italia con più aree verdi e dall'aria più pulita, con diverse strutture all'avanguardia e organizzate nel rispetto della sostenibilità ambientale.