Draghi: obbligo vaccino e green pass. No mascherina a scuola

Il premier Draghi indica quali sono le priorità in questa fase. Dunque estensione del green pass per i vaccinati con doppia dose e i guariti dal Covid con una dose, riforme e sopratutto scuola in presenza, questi i capisaldi delle nuove sfide del Governo. Al vaglio anche i tamponi salivari come alternativa per avere il certificato verde.

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Il premier Draghi indica quali sono le priorità in questa fase e nel momento in cui anticipa l’apertura verso la terza dose. Dunque vaccini, riforme e sopratutto scuola in presenza, queste i capisaldi delle nuove sfide del Governo.

Il premier preannuncia l’estensione del green pass, che pare sia oggetto di discussione con il ministro Speranza già da un pò di tempo. Il green pass durerà di più, ben tre mesi guadagnati, infatti avrà la validità di un anno e non più nove mesi come è accaduto finora. 

Ma l’estensione a 12 mesi del gran pass chi riguarderà? I beneficiari dell’estensione saranno sia i vaccinati (con doppia dose, se prevista)  che i guariti del Covid che hanno ricevuto una dose. 

Accanto a  questa importante novità  è stato previsto l’inserimento dei tamponi salivari in alternativa ai test rapidi e a quelli nasali per ottenere il certificato verde (con una durata limitata alle 48 ore). 

Draghi pone l’accento sulla positività delle scelte dell’esecutivo, prima tra tutte il ritorno a scuola in presenza e il massiccio ricorso alla vaccinazioni da parte dei più giovani.

Draghi: ecco le misure del Governo su vaccini e green pass

E’ perentorio il tono di Mario Draghi riguardo all’obbligo vaccinale, alla terza dose di vaccino e all’estensione del green pass. 

Tre passaggi decisivi al fine tenere sotto controllo il virus e per evitare un rallentamento della ripresa. Sono chiare le linee che il presidente del consiglio vuole dare circa  la linea intrapresa dal suo Governo.

Draghi, durante la sua prima conferenza stampa dopo l’estate, si mostra soddisfatto dei dati come quelli che riguardano l’occupazione, ma nello stesso tempo sostiene che sarebbe un grave errore crogiolarsi nel compiacimento di queste cifre.

Infatti, sempre secondo il Premier, per capire se l’Italia ha davvero svoltato, occorrerà attendere i primi sei mesi del 2022 al fine di verificare se effettivamente il tasso di crescita si mantiene stabile e più elevato rispetto al periodo pre pandemia. Solo allora si potrà fare un bilancio su quella che potrà essere la solidità economica dell’Italia. 

Dunque bisogna non abbassare mai la soglia di allerta e andare avanti con le riforme. Ed è per questo motivo che alla domanda sull’obbligo vaccinale e terza dose la risposta del Premier arriva con un si perentorio. Inoltre il premier preannuncia l’estensione del green pass, ch e pare sia oggetto di discussione con il ministro Speranza già da un pò di tempo.

Draghi pone l’accento sulla positività delle scelte dell’esecutivo, prima tra tutte il ritorno a scuola in presenza e il massiccio ricorso alla vaccinazioni da parte dei più giovani. Da per certo che qualcosa non andrà per il verso giusto, ma confida in tutto il lavoro che stato fatto durante questa estate

Alla violenta protesta dei non vax, il premier risponde con una accelerazione dei vaccini e dell’estensione del green pass. Riguardo tempi e modi si farà riferimento ad una cabina di regia. 

Il Capo del Governo da conferma su quelle che saranno le prossime e imminenti riforme in tema di Fisco, Concorrenza e Giustizia sia civile che penale.

Ripone l’accento sulla necessità di affrontare nel breve il problema delle politiche attive oltre che dare definizione alla riforma sugli ammortizzatori sociali, sul tema annoso delle pensioni e Quota 100 ( scadenza prevista per fine anno). 

Altro argomento molto caldo è il decreto sulle delocalizzazioni. In cosa consiste  nello specifico? E’ in arrivo in Consiglio dei Ministri la bozza del D.L. anti delocalizzazioni che prevede misure drastiche per quelle realtà aziendali, con almeno duecentocinquanta lavoratori con contratto a tempo indeterminato, che intendano chiudere una sede produttiva situata in Italia cessando in modo definitivo l’attività, senza che sussistano effettive ragioni di squilibrio economico-finanziario.

L’intenzione del Governo è quella di evitare la ormai tristemente diffusa pratica di diverse realtà (soprattutto multinazionali straniere) che aprono sedi in Italia solo per godere nel breve delle agevolazioni previste per poi chiudere definitivamente con conseguenze a cascata per il tsettore dell’occupazione. 

La bozza del decreto prevede pesanti sanzioni per per le imprese che non osserveranno le regole contenute nel provvedimento.

Draghi sottolinea come questo sia un argomento molto complesso che richiede una norma ad hoc da condividere con Confindustria e le altre parti sociali.

Draghi: al via l’estensione del green pass, durerà 12 mesi.

Il green pass durerà di più, ben tre mesi guadagnati, infatti avrà la validità di un anno e non più nove mesi come è accaduto finora. 

Ma l’estensione a 12 mesi del gran pass chi riguarderà? I beneficiari dell’estensione saranno sia i vaccinati (con doppia dose, se prevista)  che i guariti del Covid che hanno ricevuto una dose. 

Accanto a  questa importante novità  è stato previsto l’inserimento dei tamponi salivari in alternativa ai test rapidi e a quelli nasali per ottenere il certificato verde (con una durata limitata alle 48 ore). 

Il tampone salivare dovrà però essere necessariamente di tipo molecolare, ovvero dovrà rilevare la presenza nel campione dell’Rna del virus. Dunque non potranno essere rapidi perchè devono passare per il  laboratorio, impiegandoci minimo 24 ore per fornire l’esito. 

Portare la scadenza del green pass ad un anno regala più tempo soprattutto a chi si è vaccinato per primo (parliamo di gennaio scorso) ma questo non vuol dire frenare la nuova campagna per la terza dose. Infatti è prevista già per fine mese la fatidica terza dose partendo dalle persone più fragili, seguendo le indicazioni dell’Ema e il Comitato tecnico scientifico, come annunciato dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza.

Riprendendo il discorso sul decreto relativo al green pass che andrà in aula alla Camera domani per il primo via libera, non si esclude un nuovo voto di fiducia

Si punta poi a rendere effettive le visite dei parenti ai familiari ricoverati in ospedale: sarà compito delle direzioni sanitarie garantire la possibilità di visita con l’accesso che dovrà essere consentito in particolare ai familiari con green pass per prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona ospitata sia non autosufficiente. 

Regole soft inoltre per le sagre e le fiere locali che si svolgono all’aperto: do- vranno segnalare l’obbligo di green pass con cartelli senza provvedere alle verifiche. Bocciati infine gli emendamenti che puntavano a introdurre un indennizzo per chi riporta menomazioni permanenti dell'integrità psico- fisica a causa della vaccinazione. 

No alla mascherina a scuola se sono tutti vaccinati 

Sul fronte scuola sono stati comunque fatti dei passi in avanti. Infatti sono stati già assunti circa 60 mila insegnanti, ben tre volte tanto il numero registrato nel 2020. Oltre i professori sono stati assunti bene otto mila del personale ATA e ventiduesima unità Covid. 

Dunque a partire dal 13 settembre (giorno ufficiale di apertura delle scuole anche se non è uguale per tutte le regioni), faro puntato sulla scuola e su come verrà gestito il rientro in presenza, dopo aver superato la prova generale dell’apertura della scuola per i corsi di recupero. Sono circa sette mila gli studenti che torneranno in classe, e in tanti sono già vaccinati soprattuto la fascia di età compresa tra i sedici e i diciannove anni. 

Perfino gli addetti ai lavori, nonostante lo tsunami di polemiche sul green pass, hanno percorso la strada del vaccino, parliamo di oltre il 91% (dati diffusi dl Ministro dell’Istruzione Bianchi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al Cdm.). Bianchi ha ribadito che nelle classi dove sono tutti vaccinati le mascherine non dovranno essere utilizzate. 

Sempre durante la conferenza stampa Bianchi ricorda che grazie alle diverse procedure previste dal decreto Sostegni bis sono stati immessi in ruolo ( dunque assunzioni a tempo indeterminato) cinquantanove mila docenti, (nel 2020 erano diciannove mila). Inoltre sono stati assunti anche 8.700 addetti personale ATA (ovvero il personale tecnico- amministrativo).

Ma non finisce qui, infatti si sta procedendo alla firma dei contratti a termine ( scadenza 31.12) per altre ventidue mila unità Covid che prevede anche ventimila insegnanti temporanei per il recupero e potenziamento degli apprendimenti.

Da questo punto di vista, il ministro Bianchi ( visti i risultati sconfortanti delle prove invalsi) ha dato rilievo al piano estivo che ha finanziato ben 3500 progetti che hanno consentito un recupero di ben 1.6 milioni di ore  di lezione andate perse durante la pandemia.

Le regole sanitarie si sono concretizzati in protocolli e circolari volti a garantire il distanziamento fisico, mascherine chirurgiche per gli alunni dai 6 anni in sù, e igiene costante negli ambienti scolastici. Bianchi aggiunge che il commissario Figliuolo darà seguito ad un’operazione di screening fra i sei e i quattordici anni, in modo da tutelare soprattutto i più piccoli.

Ricordiamo che attualmente i vaccini vengono somministrati dai dodici anni in sù

É nelle intenzioni del Governo allagare il green pass non solo a l personale scolastico, ma tutti coloro che entrano abitualmente negli ambienti scolastici com ead esempio gli addetti al servizio mensa. 

Attualmente il controllo del green pass avviene tramite l’App manuale. La situazione dovrebbe cambiare a partire dal 13  settembre, data in cui è previsto il lancio di una nuova piattaforma ( con un nuovo Dpcm).