Come sbarazzarsi dell'economia sommersa secondo Bill Gates

L'economia sommersa vale 183,4 miliardi di euro (pari a circa il 10% del Pil) secondo un report pubblicato dall'Istat. I dati (pre-pandemia) confermano un trend in ribasso del fenomeno che resta comunque su livelli ancora troppo elevati. Crescono leggermene le attività illecite.

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L'economia sommersa vale 183,4 miliardi di euro (pari a circa il 10% del Pil) secondo un report pubblicato dall'Istat. I dati (pre-pandemia) confermano un trend in ribasso del fenomeno che resta comunque su livelli ancora troppo elevati. Crescono leggermene le attività illecite.

Il fenomeno del lavoro non regolare da parte di imprese e famiglie è infatti una caratteristica strutturale del nostro Paese.

Economia sommersa ed economia non osservata: differenze

Prima di addentrarci nelle statistiche dell'Istat, facciamo una distinzione tra l'economia sommersa e l'economia non osservata. 

Tra le attività dell'economia sommersa rientrano tutte quelle che non vengono dichiarate nel corso dell'anno ai fini fiscali, determinando quindi un mancato gettito per lo Stato. 

Secondo l'Istat, il valore dell'economia sommersa vale 183,4 miliardi di euro, cui contribuiscono 3,586 milioni di unità di lavoro irregolari.

Quando si parla di economia non osservata ci si riferisce all'insieme di economia sommersa e di attività economica illegale. Nel 2019, sempre secondo Istat, il valore delle attività criminali superava i 19 miliardi di euro, portando a 203 miliardi (o l'11,3% del Pil) il valore totale dell'economia non osservata.

Esempi frequenti di economia sommersa ed economia illegale

Nel rapporto Istat si legge che le principali componenti dell’economia sommersa sono valori imponibili occultati con dichiarazioni volontariamente errate del fatturato e/o dei costi oppure ottenuti attraverso il lavoro irregolare.

Fanno parte dell'economia sommersa anche gli affitti di immobili (residenziali e commerciali) in nero, le mance, il lavoro di assistenza domestica e familiare, attività di ristorazione, commercio e trasporto e una quota stimata ottenuta confrontando le voci aggregate dell’offerta e della domanda.

L'economia illegale comprende tutte quelle attività di produzione di beni e servizi vietate dalla legge e anche le attività legali ma svolte senza autorizzazione, riferendosi principalmente alla produzione e il commercio di stupefacenti, i servizi di prostituzione e il contrabbando di sigarette. 

Necessità di norme anti evasione

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori questi numeri sono "demoralizzanti, non degni di un Paese civile. I progressi ottenuti contro l'evasione sono a dir poco deludenti. Bisogna cambiare le regole, creando un contrasto di interessi tra datore di lavoro e lavoratore. Fino a quando il dipendente che denuncia di aver lavorato in nero rischia di essere perseguito come evasore e di dover pagare le tasse arretrate, non si andrà da nessuna parte e la battaglia sarà persa".

La ricetta di Bill Gates per sbarazzarsi dell'economia sommersa in Italia

Secondo il fondatore di Microsoft, per ridurre l'economia sommersa in Italia è necessario attuare un rilancio competitivo dell'economia attraverso la formazione, in particolare quella universitaria, e la mobilità geografica all'interno del Paese, puntando sulla transizione green.

L'idea di Bill Gates è dunque quella di creare nuove opportunità per far crescere persone e organizzazioni e supportare lo sviluppo economico. 

Non è una novità l'interesse del filantropo americano per l'economia del bel paese: nel 2020 ha lanciato un piano quinquennale di investimenti per l'Italia del valore di 1,5 miliardi di dollari (1,38 miliardi di euro circa), confermando il proprio impegno a supportare l'innovazione, annunciando anche accordi con Poste Italiane per accelerare la ripresa dopo shock pandemico.

Da tempo Gates, non più alla guida del colosso informatico Microsoft, porta avanti obiettivi filantropici, sostenuti attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, la seconda più grande nonprofit al mondo che si occupa di sanità, sviluppo e istruzione nei Paesi più svantaggiati.

Il co-presidente della fondazione, il commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni, ha confermato l'impegno della no-profit nella realizzazione del programma Catalyst "per supportare le tecnologie innovative che contribuiscono alla transizione verde". Fiduciosi dunque che ci siano risvolti positivi anche in Italia per ridurre sempre più l'economia sommersa.

(Claudia Cervi)