Rivoluzione INPS: ok all’esonero contributivo. Chi non paga!

Sono state finalmente rese note le prime indicazioni operative in merito all’esonero dei versamenti relative ai contributi previdenziali che potrà essere usufruito da parte dei datori di lavoro privati appartenenti a specifiche categorie entro la data del 31 dicembre. Ecco quindi in cosa consistono le prime indicazioni INPS e chi potrà ora non pagare i contributi.

Image

Come tutti ormai sanno, l’esplosione e la diffusione dei contagi legati all’emergenza pandemica del Coronavirus hanno determinato purtroppo una grave crisi senza precedenti, che sta ancora oggi attraversando tutti i paesi del Mondo e che ha evidenziato la necessità di elaborare una serie di aiuti e di misure economiche che potessero in qualche modo riuscire a sostenere maggiormente tutti i cittadini, gli imprenditori e le persone che sono state colpite più duramente dalle conseguenze della diffusione del Covid-19.

A questo proposito, nel corso dei mesi, Governo italiano ha portato avanti un insieme di interventi ritenuti necessari ed urgenti, in favore soprattutto di quelle categorie di cittadini lavoratori, sia con contratto da dipendenti che in somministrazione che anche stagionali ed autonomi, la cui attività lavorativa risulta essere quella maggiormente legata ai settori più colpiti dall’emergenza epidemiologica connessa al Coronavirus.

Si tratta, in particolar modo di quei lavoratori che svolgono una regolare attività di lavoro nell’ambito legato agli stabilimenti termali, al settore turistico e commerciale, oltre che anche ai settori dello spettacolo e della cultura.

In tal senso, anche in seguito alla formazione della nuova squadra di Governo, attualmente capitanata dal Presidente del Consiglio in carica, Mario Draghi, è stata espressa più volte la necessità di portare avanti delle misure volte al sostegno di quei lavoratori e quegli imprenditori che sono stati maggiormente penalizzati dalle misure restrittive. 

È proprio per questo motivo che, in seguito all’approvazione e alla relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Sostegni bis, la squadra dell’esecutivo italiano guidata da Mario Draghi ha dato il via ad un nuovo esonero legato ai versamenti per quanto riguarda i contributi previdenziali, il quale potrà essere fruito da parte di una serie di datori di lavoro privati, che appartengono a specifiche categorie, entro la data del 31 dicembre 2021.

Dunque, nel corso del seguente articolo, saranno offerte tutte le indicazioni fornite da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale in merito al nuovo esonero contributivo, il quale è stato riconosciuto già a partire dal 26 maggio 2021.

In tale senso, nei prossimi paragrafi, non soltanto saranno descritte al meglio tutte le indicazioni in senso strettamente operativo che sono state fornite dall’istituto INPS all’interno della nuova circolare ma saranno anche specificate le categorie di datori di lavoro che potranno effettivamente beneficiare di tale esonero contributivo, andando anche ad evidenziare la durata e la misura di questo nuovo esonero.

Tutte le novità sul nuovo esonero contributivo INPS

È stata pubblicata soltanto lo scorso lunedì 21 settembre la nuova circolare INPS numero 140, legata appunto all’esonero per quanto riguarda i versamenti dovuti da parte dei datori di lavoro privati per i contributi di tipo previdenziale, andando così ad applicare tutte le disposizioni fornite all’interno del testo del decreto Sostegni bis, ovvero del decreto-legge numero 73 del 25 maggio 2021, riferito alle misure urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Coronavirus, in favore dei giovani, del lavoro, della salute, delle imprese e dei servizi territoriali.

In questo senso, il decreto-legge in questione, successivamente convertito con modificazioni dalla legge numero 106 pubblicata lo scorso 23 luglio di questo anno, ha identificato alcune categorie specifiche di cittadini, ovvero di datori di lavoro privati, che potranno effettivamente beneficiare dell’esonero legato ai versamenti dei contributi previdenziali, che rientrano in quei settori che sono stati maggiormente penalizzati e colpiti dalle restrizioni e limitazioni portate avanti dal Governo nel corso dei mesi in cui il numero di contagi era particolarmente preoccupante.

In tal senso, l’esonero contributivo viene riconosciuto a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto Sostegni bis, dunque dalla data del 26 maggio 2021, prevedendo una limitazione per quanto riguarda il doppio delle ore di integrazione salariale che sono state già eventualmente usufruite durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo. 

A questo proposito, per tutti i dettagli legati alle modalità di accesso a tale beneficio, oltre che anche alla durata, all'assetto e alla misura che caratterizza l’esonero contributivo previsto dal decreto Sostegni bis, occorre fare riferimento alle indicazioni fornite dalla circolare INPS del 21 settembre 2021, numero 140.

Chi può beneficiare del nuovo esonero contributivo INPS

Dopo aver compreso le principali novità e conseguenze legate all’approvazione e all’introduzione del nuovo esonero relativo ai versamenti per i contributi previdenziali a cui sono tenuti i datori di lavoro privati, occorre tuttavia fare riferimento alla circolare fornita dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale soltanto lo scorso lunedì 21 settembre, numero 140, così da individuare tutti i possibili beneficiari che potranno accedere a tale beneficio. 

in questo senso, secondo le disposizioni messe in atto da parte del Decreto Sostegni bis, in particolare specificate all’interno dell’articolo 43, potranno accedere all’esonero contributivo tutti i datori di lavoro privati che appartengono ai seguenti settori e contesti lavoratori: settore turistico; settore dello spettacolo culturale e creativo; settore del commercio.

Tuttavia, è necessario che i datori di lavoro privati che rientrano in una delle categorie appena citate abbiano anche fatto ricorso a quei trattamenti legati all’integrazione salariale durante il periodo temperale compreso tra i mesi di gennaio e di marzo dell'anno in corso 2021.

Al fine di comprendere al meglio se effettivamente si rientra nei settori e negli ambiti lavorativi che hanno effettivamente diritto ad accedere all’esonero contributivo INPS, all’interno della circolare INPS è stato fornito anche un ulteriore documento, ovvero l’allegato 1, in cui si rinviano tutti i codici ATECO che potranno beneficiare effettivamente di tale aiuto governativo.

Chi non può accedere all’esonero contributivo INPS

Inoltre, occorre specificare in merito ai destinatari dell'esonero contributivo specificato dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale che l’esonero legato ai versamenti per i contributi previdenziali viene riconosciuto effettivamente a tutti i datori di lavoro privati che rientrano nei settori legati ai codici ATECO contenuti nell’allegato 1, a prescindere dal fatto che essi abbiano assunto o meno la natura di imprenditori.

A questo proposito, all’interno della circolare fornita dall’Istituto INPS numero 140, sono state anche fornite alcune indicazioni in merito a quei cittadini che non potranno effettivamente beneficiare dell’esonero contributo.

In tal senso, sono esclusi dalla possibilità di richiedere e di ottenere un nuovo esonero dai versamenti legati ai contributi previdenziali coloro che appartengono al contesto delle pubbliche amministrazioni, secondo la lista fornita all’interno dell’articolo 1, al comma 2, in riferimento al decreto legislativo del 30 marzo 2001, numero 165.

È necessario anche evidenziare che il diritto alla fruizione effettiva dell’esonero contributivo si riferisce al datore di lavoro, che viene identificato in base alla matricola INPS. 

In tal senso, anche nei casi in cui si verifichi una cessione di ramo dell’azienda, il diritto a percepire e ad ottenere l’esonero contributivo resta comunque al datore di lavoro privato cedente, in quanto non è prevista la possibilità di effettuare un trasferimento al cessionario.

L’assetto e la misura dell’esonero contributivo INPS

All’interno della circolare pubblicata lo scorso 21 settembre da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale sono state fornite anche indicazioni in merito all’ammontare degli importi che caratterizzeranno l’esonero legato ai contributi previdenziali per l’intero anno 2021.

A questo proposito, fermo restando l’aliquota di computo relativa alle prestazioni pensionistiche, l’importo che assumerà l’esonero contributivo sarà pari al doppio delle effettive ore di integrazione salariale che sono state già usufruite durante i mesi da gennaio a marzo dell’anno in corso.

In questo senso, all’ammontare dell’importo che contraddistinguerà l'esonero contributivo sono esclusi anche i premi ed i contributi che sono dovuti eventualmente nei confronti dell’INAIL.

Inoltre, occorre precisare che l’esonero viene riparametrato e dunque applicato su una base mensile, e potrò essere fruito entro la data del 31 dicembre di questo anno, con riferimento al mese di novembre 2021 come periodo di competenza.

Occorre inoltre ricordare che non potranno essere considerati oggetto dello sgravio contributivo, le seguenti tipologie di contribuzione: contributi legati al Fondo volto ai lavoratori dipendenti del settore privato per i trattamenti di fine rapporto, detti TFR, secondo le disposizioni dell’articolo 2120 del codice civile; contributi previsti ai Fondi legati agli articoli 26, 27, 28 e 29 in riferimento al decreto legislativo numero 148 del 14 settembre 2015; i contributi legati all’articolo 25, al comma 4, in riferimento alla legge numero 845 del 21 dicembre 1978.

Inoltre, è necessario specificare che saranno esclusi dal calcolo dell’esonero anche le eventuali contribuzioni che non presentano una natura previdenziale oltre che anche quelle che sono caratterizzate da elementi di solidarietà.

I requisiti e le condizioni per avere l’esonero INPS

In ultimo, all’interno della circolare pubblicata il 21 settembre da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale sono state fornite anche alcune indicazioni in merito alle condizioni e ai requisiti obbligatori che dovranno essere rispettati da parte dei datori di lavoro al fine di ottenere l'esonero contributivo INPS.

In tal senso, occorre che si presentino le seguenti condizioni: regolarità legata agli obblighi relativi alla contribuzione previdenziale; mancanza di violazioni in rifermentò alla tutela del lavoro e degli obblighi di legge; rispetto dei contratti collettivi nazionali, oltre che degli accordi regionali, territoriali o aziendali.