La Fed rialza i tassi d’interesse, promettendo gradualità

Il rialzo dei tassi attuato ieri dalla Federal Reserve ha un sapore un po’ diverso. Più che il freno a un cavallo imbizzarrito, ricorda il primo pasto normale, dopo 7 anni, di un malato in nutrizione assistita.

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La Federal Reserve alza i tassi d’interesse allo 0,50%, ritoccando all’insù il costo del denaro dello 0,25%, per la prima volta dal giugno 2006. Allora i tassi sui Fed Funds erano stati rialzati dal 5% al 5,25%, livello mantenuto fino al luglio 2007, prima di iniziare una lunga serie di ribassi, fino al minimo storico dello 0-0,25% introdotto nel dicembre 2008 per fronteggiare la crisi Lehman e mutui subprime. Dal 2008 a ieri i tassi sono rimasti tra lo zero e lo 0,25%.

Storicamente, le banche centrali rialzano il costo del denaro per impedire il surriscaldamento dell’economia in momenti di forte espansione economica e prevenire la formazione di bolle speculative. Come si fa, tirando il morso, con un cavallo imbizzarrito. Così era avvenuto tra il 2003 e il 2006, mentre l’economia USA galoppava, recuperando fiducia e vigore dopo lo scoppio della bolla internet del 2000 e l’attacco alle Torri Gemelle del 2001. I tassi risalirono dal minimo dell’1% nel 2003, fino al 5,25% del 2006.

Il rialzo dei tassi attuato ieri dalla Federal Reserve ha un sapore un po’ diverso. Più che il freno a un cavallo imbizzarrito, ricorda il primo pasto normale, dopo 7 anni, di un malato in nutrizione assistita. Dopo 7 anni di denaro a costo zero, l’economia USA si è ripresa, ma è ancora fragile. Non a caso, Janet Yellen ha rassicurato i mercati con l’intenzione di essere molto graduale nel procedere con i prossimi rialzi. Proprio per lasciare il tempo ai mercati di digerire questo primo importante passo.

Il crollo dei prezzi delle materie prime e del petrolio, di cui la stessa Janet Yellen si è detta sorpresa, mal si concilia con un rialzo dei tassi d’interesse perché allontana l’obiettivo del 2% che la Fed si è prefissata sull’inflazione. Ma su questo punto, Janet Yellen ha stemperato la gravità della situazione, attribuendole un carattere di “temporaneità”.