Fotovoltaico da balcone, conviene solo a queste condizioni. Come funziona e costi

Case green e bollette sempre più care: conviene installare un fotovoltaico da balcone oppure no? Quanto costa e quanto permette di risparmiare?

Visto il trend in crescita delle case green, nonché le bollette sempre più care, sono in tanti a domandarsi se conviene installare un fotovoltaico da balcone oppure no.

Va da sé che chi abita in una villetta unifamiliare non dovrebbe avere dubbi al riguardo, soprattutto se la casa è grande e si sviluppa magari su più piani.

Ma per chi vive in condominio? Purtroppo non è facile mettere tutti d’accordo su interventi più massicci, come ad esempio Ecobonus e Superbonus.

E se allora ognuno decidesse di installare un pannello fotovoltaico sul proprio balcone? Quanto viene a costare e fino a quanto permette di risparmiare, sulle bollette di luce e gas?

Ecco le risposte.

Fotovoltaico da balcone: come funziona

Non tutti nell’immediato realizzano che, grazie a un impianto fotovoltaico (che permette di trasformare l’energia solare in energia elettrica), si va a risparmiare sicuramente sulla bolletta della luce ma non solo.

Infatti anche il consumo di gas va a diminuire, se si seguono alcune accortezze. Ad esempio si possono installare dei climatizzatori che servono anche per il riscaldamento delle singole stanze. O utilizzare una piastra a induzione per evitare di cucinare sui fornelli a gas.

Anche la produzione di acqua calda sanitaria si riesce a sopperire in parte, installando uno scaldino elettrico da attivare per fare la doccia.

Il punto è che non tutti hanno né la possibilità di ricorrere a un impianto di almeno 3 Kwp o più né tanto meno hanno lo spazio a disposizione sul terrazzo per installarlo, considerando anche le disposizioni condominiali in merito.

Da qui il boom che, negli ultimi mesi, hanno avuto i sistemi di pannelli fotovoltaici da balcone ovvero kit di dimensioni ridotte, che si possono semplicemente poggiare per terra.

In particolare, una startup francese ha messo a punto un sistema che si installa in 20 minuti e che ha già trovato le prime applicazioni in Italia.

I risultati provengono dalle installazioni nella città di Milano ed è interessante soffermarsi sui dati per capire sia quanto conviene che quanto si spende per montare un impianto fotovoltaico da balcone.

Fotovoltaico da balcone plug and play: pronto in 20 minuti

Questo kit nello specifico, è dell’azienda Beem Energy, da 300 Wp che offre la possibilità sia di poggiare l’impianto sul pavimento o addirittura attaccarlo alla parete.

Per avere un’idea delle dimensioni, ci sono quattro pannelli da 75 watt da 70 cm ciascuno (sono quadrati), tra l’altro disponibili in due versioni di design differenti: una è la classica, con celle tipiche del pannello fotovoltaico e l’altra invece riporta dei motivi floreali.

Il kit plug and play comprende anche, oltre ai pannelli, anche tutto l’occorrente per poggiare a terra il sistema o appenderlo, nonché il necessario per il collegamento alla rete elettrica.

Anche Enel italiana offre una vasta scelta di kit di questo genere, assolutamente validi. La differenza principale sta proprio nella soluzione di appoggio, perché il sistema Enel si fissa alla ringhiera del balcone, mentre la startup francese ha voluto optare per una soluzione più integrata e anche di maggiore design, piacevole da guardare.

Il kit pesa circa 30 kg. I pannelli stanno agevolmente in piedi, grazie anche al sistema accurato di costruzione, che prevede raccordi verniciati per tenere i piedini in squadra e al supporto anti vento, così da evitare che il vento si infili sotto il pannello e possa farlo cadere.

Montaggio del fotovoltaico da balcone

Davvero una soluzione del genere è quindi alla portata di tutti. Tra l’altro il montaggio è semplice e permette di avere l’impianto a disposizione, in giornata stessa.

Basti pensare ad esempio che l’inverter si fissa dietro uno dei pannelli con due viti che si possono serrare anche a mano.

L’inverter presenta una luce rossa o verde, per indicare il livello di produzione di energia, e ha una piccola antenna in dotazione per il collegamento al wi-fi di casa e quindi comunicare in tempo reale i dati.

Per far sì che l’energia prodotta (più precisamente trasformata da quella solare) si immetta nella rete elettrica domestica, incredibilmente si deve collegare solo una presa di tipo shuko.

Ecco, precisamente, quelle che sono le indicazioni del produttore, a tal riguardo:

Per tale presa l’installatore qualificato avrà previsto un circuito dedicato in partenza dal quadro di distribuzione della casa.

Il sistema inoltre si può potenziare anche in seguito, aggiungendo di volta in volta un pannello supplementare, in base alle esigenze della famiglia.

Fotovoltaico da balcone 3 kw quanto costa

Un impianto di questo genere è realizzato per produrre 300 kWh in totale, ma è chiaro che molto dipende anche dal luogo in cui ci si trova e l’esposizione del balcone.

I pannelli infatti hanno la possibilità di ruotare, in modo tale da risultare orientati al meglio.

La produzione massima si ottiene chiaramente nelle condizioni ottimali, che possono essere ad esempio piena visibilità del sole, nessun palazzo di fronte, cielo terso.

In una città come Milano, facendo una media della produzione tra inverno ed estate, si riesce ad arrivare probabilmente a una produzione di 250 kWh al massimo. Diversamente invece in regioni come la Toscana e il Lazio.

Il massimo dei risultati invece si possono ottenere con i pannelli Enel, tenendo conto che risultano più sporgenti ma, proprio per questo, devono necessariamente stare attaccati alla ringhiera (e risultano anche più antiestetici).

Conviene, alla fine dei conti, montare un sistema del genere? Molto dipende dal fabbisogno della famiglia. Sicuramente, per un single o una coppia, l’investimento è da valutare con attenzione.

Infatti, un impianto di questo genere, quindi con quattro pannelli di base e una potenza di 300 watt, costa 680 euro.

In media, per ammortizzare la spesa occorrono dieci anni, considerando però che questi pannelli durano fino a 25 e che quindi dopo è tutto di guadagnato.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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