Gas razionato: abbassare i termosifoni e coprifuoco. Come funzionano i controlli

Il Governo ha deciso per il razionamento del gas. Misura al via in tutta Europa, è il turno dell’Italia. Ecco cosa significa abbassare i termosifoni di un grado e quali sono le altre disposizioni governative in merito. Attività commerciali con coprifuoco, città al buio per il 40% in meno di illuminazione. Resta da sciogliere il nodo dei controlli per i privati. Ecco tutte le novità.

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Abbiamo cominciato a parlare di razionamento del gas già dallo scorso inverno, visto il precipitare della situazione in Russia ed Ucraina.

Consigliavamo il momento giusto per l’acquisto del pellet, ora alle stelle, e abbiamo seguito tutti gli aggiornamenti riguardanti le iniziative per il risparmio del gas e i bonus stufa a disposizione, per affrontare al meglio il freddo invernale.

Ora il Governo ha deciso per il razionamento del gas. Misura al via in tutta Europa, è il turno dell’Italia.

Ecco cosa significa abbassare i termosifoni di un grado e quali sono le altre disposizioni governative in merito. Resta da sciogliere il nodo dei controlli.

Tutti i dettagli.

Gas razionato in Italia: abbassare i termosifoni di un grado per risparmiare

L’obiettivo principale resta quello di fronteggiare l’emergenza energetica, risparmiando sui consumi di materia prima. Sicuramente il risparmio di gas permette anche di contribuire a salvaguardare il pianeta nonché di arginare l’impennata dei costi delle bollette alle stelle.

La misura, proprio in questo momento sul tavolo del Governo, prevede innanzitutto l’abbassamento di un grado della temperatura dei termosifoni, che da 20°C deve passare a 19°C.

Inoltre, si andrà a risparmiare anche sul periodo di accensione dei caloriferi. Nella fattispecie, almeno 15 giorni, posticipando l’accensione e anticipando il loro spegnimento di una settimana.

La novità però è che tutto ciò non riguarderà solo gli uffici ad esempio, e altre accensioni programmate, bensì anche le abitazioni private.

Come è noto, a seconda della regione di riferimento, si stabilisce una data di accensione del riscaldamento, che risulta differita nel tempo. Si inizia il 15 ottobre al Nord e il 1°dicembre nelle regioni del Sud, anticipando lo spegnimento in un periodo compreso tra il 15 marzo e il 15 aprile.

Ma non è tutto. Oltre ad abbassare i termostati a 19°C, si dovrà anche ridurre di un’ora al giorno il tempo del loro funzionamento.

Non si tratta di imposizioni, precisa il Governo, ma di limitazioni che però sono necessarie, non solo per limitare l’approvvigionamento nazionale di gas ma tra l’altro utili per abbassare i costi delle bollette dei privati cittadini.

Gas, il piano di razionamento è pronto anche per l'energia elettrica

Non solo termosifoni più freddi dunque ma anche città più al buio. Il piano per il gas razionato, passa anche attraverso le limitazioni al consumo dell’elettricità.

Già oggi, in alcune città italiane, è autorizzata la diminuzione dell’illuminazione pubblica fino al 40% e, d’ora in avanti, si stabilisce che tutte le insegne pubbliche debbano risultare spente alle ore 23.

L’aspetto più critico riguarda l’apertura delle attività commerciali. Per i negozi la chiusura sarà alle 19 mentre per i locali aperti alla sera, coprifuoco alle 23.

Anche per i lavoratori dipendenti del settore pubblico, le novità non tardano ad arrivare. La proposta infatti è di tenerli 15 giorni in smartworking, per risparmiare sul riscaldamento degli edifici. Gli uffici della pubblica amministrazione chiuderanno i battenti alle ore 17,30.

La stessa proposta ha fatto capolino, nei giorni scorsi, anche per ciò che riguarda la scuola pubblica, avanzando l’ipotesi di chiudere gli edifici scolastici il sabato, ricorrendo nuovamente alla Dad per lo svolgimento delle lezioni.

A oggi, quest’ultima, sembra già scartata in via definitiva.

Gas razionato, è emergenza in Italia. Come funzionano i controlli

Se la soluzione, per ciò che concerne i controlli relativi all’applicazione delle nuove misure, appare scontata per la pubblica amministrazione, resta però da sciogliere il nodo dei controlli tra i privati.

Ovviamente, questo genere di monitoraggio, nelle case degli italiani, è praticamente impossibile.

Ciò che però farà in modo di allinearsi agli obiettivi, per il razionamento del gas, fissati dal Governo, saranno certamente i costi esorbitanti delle bollette.

Basti pensare che, consumando lo stesso gas dello scorso anno, il prezzo delle bollette risulterà essere fino a quattro o cinque volte superiore rispetto a quanto pagato per lo scorso inverno.

E non si pensi solo al riscaldamento invernale. 

Per ciò che riguarda l’energia elettrica infatti si stima che, con i nuovi prezzi della materia prima, il semplice fatto di mantenere acceso il frigorifero in casa, arriverà a costare fino a 5 euro al giorno in fattura.

Se dunque il Governo punta all’”autocontrollo” dei singoli cittadini per ridurre i consumi di gas e quindi i costi da sostenere, pensa anche a nuove forme di finanziamento per aiutare i più bisognosi, con bonus sociali legati alle diverse fasce di reddito.

Una soluzione efficace è senza dubbio quella di puntare sulla produzione di energia rinnovabile, sia per le abitazioni private che per le imprese, anche se si tratta di progetti che però stentano a decollare.

Per continuare ad approfondire l’argomento del gas razionato in Italia, il consiglio è di leggere questo contenuto, con tutte le novità che interesseranno la tariffa mensile del gas, a partire dal mese di ottobre.