Chi guadagna dal business dell’immuno-oncologia

Roche e Merck sono tra i leader del settore. I nuovi dati sull’efficacia dei loro farmaci nella cura di alcune tipologie di tumore, dicono gli analisti di Morningstar, migliorano le previsioni sulla crescita delle vendite. 

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Una regola della finanza dice che: maggiore è il potere contrattuale che le aziende riescono ad esercitare sui loro clienti, più alti sono i margini di profitto che possono ricavare dalla vendita dei loro prodotti. Nel segmento Salute legato alla cura del cancro, questo significa che i progressi nella cura immunologica dei tumori rafforzeranno, secondo gli analisti di Morningstar, il moat (vantaggio competitivo) delle società leader nel settore come Roche e Merck.

Merck più forte della concorrenza

Nonostante la crescente concorrenza, gli analisti sono convinti che Merck sia in grado di rafforzare la sua leadership in alcuni segmenti dell’oncologia grazie al successo del farmaco Keytruda, utilizzato nel trattamento del melanoma e del carcinoma polmonare. “Prevediamo una crescita costante nel lungo termine, in gran parte guidata dalle solide performance del farmaco antitumorale. Prevediamo che le vendite di Keytruda supereranno i 25 miliardi di dollari grazie all’adozioni dello stesso nella cura di altre forme tumorali”, dice Damien Conover analista azionario di Morningstar.

“Grazie alla combinazione di un'ampia gamma di farmaci ad alto margine di profitto e una pipeline di nuovi farmaci, Merck dovrebbe mantenere una redditività superiore al costo del capitale investito ancora per molti anni. L’azienda ha appena superato una fase difficile, segnata dalla scadenza di numerosi brevetti e dopo diversi anni di scarsa produttività la sua area di ricerca e nello sviluppo sta producendo nuovi importanti farmaci. Per questo ci aspettiamo nei prossimi cinque anni una crescita del fatturato del gruppo superiore al 5% e stimiamo un fair value pari a 100 dollari” (report aggiornato al due giugno 2020).

Roche scontata del 20%

Gli analisti di Morningstar hanno recentemente alzato il fair value di Roche da 402 a 417 franchi svizzeri e ora il titolo è scambiato sul mercato a un tasso di sconto del 20% (report aggiornato al 2 giugno 2020).

La decisione di rivedere al rialzo la valutazione del gruppo farmaceutico fa seguito alla pubblicazione dei dati relativi ai risultati ottenuti dall’utilizzo del farmaco Tecentrig per il trattamento di nuove forme tumorali. “Ci aspettiamo ora che le vendite di questo medicinale superino gli 11 miliardi di franchi nel 2024, rispetto agli attuali 9 miliardi, mentre nel suo complesso Roche dovrebbe registrare nello stesso periodo un progresso medio dei ricavi superiore al 5%”, dice Conover.

Il gruppo svizzero ha un ampio portafoglio farmaci, vanta un forte posizionamento nei segmenti dell’oncologia e della sclerosi multipla (due aree in cui l’azienda riesce a ricavare margini di profitto molto generosi) è leader nel segmento della diagnostica e, grazie all’acquisizione di Genentech, è riuscita a guadagnare una fetta importante del mercato dei farmaci biologici e a realizzare importanti sinergie nel campo della ricerca che le permetteranno di essere in prima linea nella produzione di cure mediche personalizzate. Per queste ragioni gli analisti assegnano a Roche un Economic moat nella misura di ampio.

Di Francesco Lavecchia